Tito Faraci è nato a Gallarate, in provincia di Varese, il 23 maggio del 1965. Esordisce nel mondo del fumetto con una collaborazione con la Disney. In seguito intraprende una collaborazione con la Astorina, scrivendo soggetti e sceneggiature per Diabolik: una collaborazione che continua tuttora. Dal 1999 entra in contato con la Sergio Bonelli Editore e scrive episodi di Dylan Dog, Nick Raider, Magico Vento e due albi della collana Speciale Cico. Nel 2000, per conto di Einaudi nella collana Stile Libero, pubblica Topolino Noir. Dopo questo importante riconoscimento (la prima volta, finora, di antologia interamente dedicata a uno sceneggiatore disneyano) Faraci realizza, ancora per Bonelli, la miniserie fantascientifica Brad Barron. Visti i buoni risultati, lo sceneggiatore viene inserito nello staff di Tex.
La sua prima storia texiana è Evasione (Tex nn. 558-559) pubblicata nel 2007 e disegnata da José Ortiz. Carson viene catturato dagli ex-complici del bandito Jacky Blount: Tex è costretto a cedere al ricatto e quindi si impegna a far evadere il fuorilegge, l’unico a conoscenza del luogo dov’è nascosto un ricco bottino.
Nel 2009 esce Lo sceriffo indiano (Tex nn. 581-582), con i disegni di Raul e Gianluca Cestaro. Jerry Norton, un mezzosangue amico di Tex, è lo sceriffo di Greystroke e si è guadagnato la fiducia degli abitanti della cittadina. La tranquillità di Greystroke viene però turbata dall’omicidio di Rita Kent, la fidanzata di Rick Rowen e figlio di un pezzo grosso del paese. Dell’assassinio è accusato lo sceriffo Norton, ma l’eroe non crede alla sua colpevolezza e si mette sulle tracce dell’amico.
Nel gennaio 2010 prende il via L’uomo di Baltimora (Tex nn. 591-592), disegnata dall’esordiente texiano Giovanni Bruzzo. Un nobile inglese, Lord William Hodson (scrittore e illustratore), arriva nel West con lo scopo di trovare spunti per i suoi libri avventurosi. L’incontro con una leggenda come Tex Willer è per Hodson un’occasione da non lasciarsi scappare.
Nel mese di ottobre 2010 viene pubblicata l’avventura La belva umana (Maxi Tex n. 14), illustrata da Roberto Diso. Tex viene catturato da alcuni loschi figuri e portato in un’isola dei Caraibi. Lì, Arthur Rucker – che ha un conto in sospeso con il nostro Tex – organizza le sue battute di caccia con prede umane. Dopo una serie di rocamboleschi colpi di scena, Tex ribalta la situazione e si mette a capo della rivolta contro il tiranno. Una storia avventurosa gradevole in cui Faraci ripropone in versione texiana un immortale film come La pericolosa partita (1932, Irving Pichel e Ernest B. Schoedsack), The most dangerous game nell’originale.