
L’avventura è ostica: mappe inattendibili, ghiacci instabili, correnti ascensionali insidiose, isole volanti immerse nell’oscurità, nativi aggressivi. A ritmarla intervengono un flashback all’accademia di Roccabruna e uno stacco sull’isola del cancelliere Ausofer dove dimora la piccola Elara, che cresce insieme al suo cucciolo di drago.
Luca Enoch si diletta nell’inventare nuovi modi di viaggiare e sopravvivere nel gelo e, anche in mezzo alla tensione, non rinuncia al tocco ironico che umanizza i suoi personaggi, ad esempio con un siparietto fra Ian e Mirva o fra Gmor e gli Atikpùk, i simpatici animali da soma usati dal gruppo. In una sequenza più drammatica invece, lo sceneggiatore fa trapelare per la prima volta una nota di compassione verso i nemici.
Nella prima parte dell’albo, Francesco Gaston affronta l’intrigante ambientazione innevata con un’efficace gestione del bianco e della luce: poche linee prattiane definiscono l’orizzonte e le dune di neve e ghiaccio, costruendo paesaggi affascinanti e desolati. In seguito tornano i grigi che spesso lasciano spazio a neri pieni nei quali si annidano minacce, con la luce che diventa scarsa e rappresenta un prezioso strumento di salvezza. Il lavoro di Gaston è vario e solido, con campi lunghi monumentali e figure forti dai volti segnati e dalle barbe ispide.
Con Il respiro del vuoto l’ambientazione esplorata negli albi bis estivi dedicati al Dragonero anziano, entra nel presente di Ian.
Abbiamo parlato di:
Dragonero Mondo oscuro #36 (#149) – Il respiro del vuoto
Luca Enoch, Francesco Gaston
Sergio Bonelli Editore, ottobre 2025
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,80 €
ISSN: 977228243000450149

