Coconino Press opera un recupero importante di storia del fumetto italiano, con la riscoperta necessaria e doverosa di Squeak the Mouse, una dissacrante opera di Massimo Mattioli. Un autore che tra le altre cose ha fondato Cannibale con Stefano Tamburini, ha pubblicato su Il Male, Frigidaire, Alter, Corto Maltese, El Vibora, Blue, Lapin e lavorato per riviste internazionali come Vogue e Vanity. Impossibile poi non ricordare tra le sue tante opere il coniglio giornalista Pinky, creato per Il Giornalino delle edizioni San Paolo e pubblicato dal 1973 al 2014, protagonista di avventure surreali e coloratissime.
Sempre parlando di surreale e di coloratissimo, è sul citato Frigidaire nei primi anni ’80 che nacquero le storie di Squeak the Mouse, poi pubblicate in Francia e nel resto del mondo finendo anche per ispirare Matt Groening per i celeberrimi cartoni di Grattachecca & Fichetto presenti all’interno de I Simpson. In questo volume vengono raccolte le prime due “serie” e l’inedita terza parte in un’edizione filologica completa che si divora freneticamente.
Squeak the Mouse è un fumetto muto popolato di personaggi antropomorfi, un’estremizzazione priva di freni inibitori delle classiche sfide tra gatto e topo che da Krazy Kat di George Herriman a Tom & Jerry di Hanna & Barbera hanno popolato l’immaginario di milioni di lettori e spettatori. Se Herriman utilizzava questo pretesto per racconti delicatamente ironici e poetici, e se Hanna & Barbera con i loro corti animati puntavano sulla comicità slapstick, Mattioli dà vita a un fumetto ipercinetico, esagerato, violentissimo in cui unisce horror, fantascienza e sesso esplicito in una combinazione irresistibilmente comica e sottilmente inquietante.
Squeak the Mouse é un fumetto sempre uguale e continuamente diverso, un ciclico riproporsi della sfida tra i due protagonisti nonostante esplosioni, liquefazioni, smembramenti e ogni qual mezzo usato per eliminarsi reciprocamente, inframmezzato da scene di rapporti sessuali molto più esplicite di quanto ci si potrebbe aspettare da animali antropomorfi. Vien da pensare per fare un parallelo ai famigerati Tijuana bibles, librettini pubblicati “clandestinamente” negli Stati Uniti tra il 1920 al 1960, che presentavano fumetti pornografici grezzi e improvvisati, spesso con protagonisti personaggi dei cartoon, da Popeye a Topolino. Ma con l’opera di Mattioli ci troviamo di fronte non tanto a un intento parodistico verso questo o quel personaggio, ma a un fumetto autonomo con una propria ragion d’essere.
È il divertimento il filo che lega i truci metodi per uccidersi l’un l’altro, le orribili resurrezioni sotto forma di zombie, scheletro o ammasso globuloso simil blog e i festini improvvisi tra orge, rapporti orali, anali e grandi orgasmi: si percepisce nel bianco tra le vignette lo spasso senza costrizioni, la completa libertà di Mattioli mentre immagina e disegna le scene più grottesche e bizzarre o gli amplessi più coinvolgenti che potevano vernirgli in mente – quasi una risposta politically incorrect alle avventure per bambini di Pinky.
Con uno stile apparentemente incongruente rispetto alle storie di violenze e pornografia, che sembra preso dall’animazione statunitense classica, con tavole dai colori sparati e lisergici e vignette senza balloon ma piene zeppe di onomatopee – colonna sonora quasi onnipresente – e segni di movimento.
Movimento che è l’elemento caratterizzante di tutte queste storie: ogni vignetta è pregna di energia cinetica e le sequenze sono spesso travolgenti per dinamismo, ritmo, velocità di lettura, rapidità del cambio di scena e alternanza di eventi e personaggi. La tensione, piuttosto che esser data dall’attesa – elemento tipico di molti horror classici – è data dall’esplosione dell’azione violenta e truce, elemento ricorrente nell’horror moderno di stampo slasher e splatter. Tutto però mediato dalla sagacia, dal gusto per il grottesco di Mattioli, che approfittando dell’astrazione cartoonesca dei suoi personaggi e dal loro mutismo, che nasconde al lettore grida di spavento o di dolore, invocazioni d’aiuto e richieste di pietà, riesce a mettere su carta una sequela di indicibile violenza con una leggerezza inconsueta e ammaliante.
Abbiamo parlato di:
Squeak the Mouse – The trilogy
Massimo Mattioli
Coconino Press, 2018
152 pagine, brossurato, colori – 22,00 €
ISBN: 9788876184390