Ritorna la serie fumetto italiana Punk Is Undead con un secondo volume (Live in London) per 80144 Edizioni realizzato con il contributo di Paolo Baron (soggetto e sceneggiatura) e i disegni di Ernesto Carbonetti.
Uscito nelle fumetterie d’Italia a Settembre 2014, sia in versione cartacea che e-book per tutti i tipi di e-reader, Punk Is Undead è un fumetto innovativo dal punto di vista grafico. Le illustrazioni, infatti, godono di un’interessante contrapposizione visiva: i personaggi, dal buffo aspetto caricaturale e a tratti grottesco, si muovono in un ambiente dalle tinte oscure e horror,mentre si succedono le vicende di una crime story nata dal matrimonio tra rock e fumetto con sullo sfondo la metropoli londinese.
Il protagonista della storia, Robbie “Note” Charles, dopo essere fuggito da Los Angeles – il primo volume, infatti, è ambientato proprio nella città californiana – procede con il suo progetto di riportare in vita, letteralmente, il mondo della musica con i più grandi esponenti della sua storia, a costo anche di uccidere. Raggiunta Londra si tuffa nelle pieghe più punk del suo passato e decide di strappare al sonno eterno le anime di Joe Strummer, cantante e chitarrista ritmico dei The Clash, e di Sid Vicious, indimenticabile, ribelle frontman dei Sex Pistols.
La scelta di queste due figure è particolarmente identificativa e riprende le linee generali del fumetto: la volontà degli autori, infatti, è quella di raccontare un mondo ‘bizzarro’, abitato da individui temerari, narcisisti ed eccentrici (proprio come ai loro tempi erano stati Vicious e Strummer). La preferenza, poi, al racconto dalle tinte oscure è azzeccatissima: quale genere musicale più del rock nasce dall’oscurità e addirittura attinge, a piene mani, da una dimensione demoniaca? Dai già citati e anarchici The Clash e Sex Pistols – baluardi del punk britannico e della rivoluzione anni settanta –, ai Led Zeppelin e ai più heavy-metal Iron Maiden o Judas Priest, la Gran Bretagna è protagonista della scena musicale da anni ed è proprio da qui che Note, il carnefice di questo fumetto, vuole ripartire.
Dare vita a una nuova era musicale è il delirante progetto del protagonista e, sebbene condannabile nei modi e non appoggiabile nel suo assassinare e prendere i corpi di giovani sosia di Strummer e Vicious, possiamo certo notare come Note sia specchio di una realtà che comprende più persone di quanto si possa immaginare. L’insoddisfazione dovuta alla povertà musicale dell’attuale società, infatti, è un tema complesso che porta l’attenzione su quanta omologazione ci circondi. Ogni giorno veniamo bombardati dalla cultura pop e apparentemente non sembra esserci possibilità di scelta tra ciò che l’industria musicale, spietata, ci propina.
Ecco, dunque, che viene più facile comprendere le ragioni della follia di Note e che, inevitabilmente, nuovi interrogativi cominciano a venir posti: come si può combattere un’intera forza economica senza giungere alle maniere forti? E chi, se non i più grandi musicisti di tutti i tempi, deve guidare questa rivoluzione dell’arte musicale?
Punk Is Undead ha un ché di ambizioso, come il suo protagonista, e non brilla di grande suspance a livello narrativo, come invece sembra desiderar invano di fare. È una discreta lettura – non fosse altro per l’originalità del contesto – con un altrettanto positivo risvolto elucubrativo.
Nonostante questo, tuttavia, il pubblico considerevolmente ristretto a cui è indirizzata l’opera fa fatica ad andare oltre la narrazione noiosa e la poco scorrevole e ostica sceneggiatura che manca di mordente e stenta a coinvolgere.
L’opera, come dichiarato dagli stessi autori, nasce con l’intenzione di trasportare la tensione delle serie tv americane su carta, ma fallisce – complice anche lo stile di disegno così particolare –, sprecando quella che a conti fatti è un’idea originale e interessante.
Abbiamo parlato di:
Punk is Undead vol.2
Paolo Baron, Ernesto Carbonetti
80144 Edizioni, Settembre 2014
7,00 €
ISBN: 9788897203254