New York, 1989: il pubblicitario Timothy Hole deve escogitare uno spot per la campagna di Russia di una bevanda gassata americana. Ma Mister Hole ha altri pensieri per la testa: un misterioso bambino l’ha seguito dagli USA fino in Inghilterra ed è a quanto pare intenzionato ad assassinarlo.
Oscar Zarate, illustratore di fiabe e pubblicità, consegnò nel 1991 ad Alan Moore il compito di sceneggiare questo Bildungsroman al contrario, un viaggio a ritroso nello spazio e nel tempo, dalla frenetica e vacua New York degli yuppies alla Londra tatcheriana, alla Sheffield piovosa e bucolica, immersa nel countryside britannico.
I piccoli omicidi del titolo sono le bugie e i tradimenti, le scelte e le non-scelte, l’horror vacui della vita moderna.
La trama imbastita da Moore è uno hysteron proteron che trasporta il protagonista dalla fragile ed illusoria perfezione di una maturità che è solo lavoro indietro sino agli attimi di una mai compiuta felicità. Zarate è altrettanto abile nel ritrarre un mondo grottesco dai colori ipersaturi, nel quale i palazzi assomigliano in modo curioso a dei mattoncini Lego e i comprimari di Hole a grotteschi bambolotti ghignanti. Presenti nel volume anche un’introduzione di Carlos Sampayo e l’intervista a Moore e Zarate sulla gestazione della storia.
Abbiamo parlato di:
Un Piccolo Omicidio
Alan Moore, Oscar Zarate
Traduzione: Stefano Formiconi
Magic Press, 2010
112 pagine, brossurato, colori – 15,00 €
ISBN: 88-7759-359-7