Héctor Oesterheld e Alberto Breccia sono due dei più grandi rappresentanti della narrativa moderna – e non parliamo solamente del fumetto, il mezzo da loro scelto per le loro storie. Lo scrittore argentino, tragicamente scomparso durante la dittatura militare dopo l’arresto nel 1977, ha scritto capitoli fondamentali dell’immaginario fantastico, su tutti quell’affresco magnifico che è L’Eternauta. Alberto Breccia, d’altro canto, è stato uno dei disegnatori più geniali di tutti i tempi, un artista costantemente intento a sperimentare i limiti del suo tratto e capace come pochi di evocare atmosfere e sensazioni.
L’incontro tra i due non poteva che tradursi in un’opera che, se forse non può essere accostata ai principali capolavori fumettistici, è certamente notevole e assolutamente da leggere.
Il personaggio inventato dai due autori è sicuramente particolare: Mort Cinder è un immortale, un uomo che continuamente muore per poi risorgere, condannato alla sofferenza dell’eterna morte e dell’eterno ritorno alla vita, la cui storia si intreccia direttamente con i grandi eventi dell’umanità. Ma ancora più particolari sono altri due elementi: il co-protagonista, l’anziano Ezra Winston, spalla inizialmente suo malgrado di Mort Cinder, ma soprattutto la mancanza assoluta di qualsiasi spiegazione. Agli autori infatti non interessa affatto inventare un pretesto per la natura del loro personaggio. A loro interessa solamente uno spunto grazie al quale raccontare storie, unite tra loro dall’umanissimo incedere di un immortale di cui sappiamo tutto e niente, non sappiamo quando nacque né perché, ma di cui impariamo ad apprezzare l’onore, la decisione, la forza, la bontà d’animo.
Dopo la lunga storia introduttiva, in cui il lettore si addentra nel mistero di Mort Cinder attraverso gli occhi di Ezra, inizia così un gioco di ripercorsi storici che abbracciano eventi recenti come la Seconda Guerra Mondiale, fino a eventi antichi reali, come la battaglia delle Termopili, o mitici, come la costruzione della Torre di Babele.
Riguardo proprio al racconto ambientato durante l’impari guerra tra l’esercito sterminato dei persiani e i trecento eroici spartani di Leonida, raccontato in tono epico e con grande trasporto, nasce spontaneo accostare quanto scritto da Oesterheld e Breccia alla graphic novel 300 di Frank Miller, per vedere come in entrambi i casi l’eroismo e l’orgoglio di un popolo abbiamo fatto breccia nella sensibilità degli autori e li abbiano spinti a tramandarne a loro modo le gesta.
Abbiamo parlato di:
Mort Cinder
Héctor Oesterheld, Alberto Breccia
Comma 22, 2008
256 pagine, cartonato, bianco e nero – 27,00€
ISBD: 978-88-88960-05-8