Zagor e Cico continuano il loro viaggio lungo la costa nordamericana del Pacifico in questo terzo e conclusivo capitolo di una sorta di minisaga che ha legato gli ultimi tre Maxi dello Spirito con la Scure.
La storia si svolge nella penisola californiana, al tempo ancora sotto il controllo del governo messicano, e Jacopo Rauch – autore di soggetto e sceneggiatura – ne approfitta per riportare alla ribalta alcuni comprimari e antagonisti come Ines, Rolando, Don Lope e il temibile Mister Steel nonché per rendere omaggio con qualche mese di anticipo sul 2019 ai cento anni di Zorro, personaggio letterario seminale anche per tanti fumetti.
Lo sceneggiatore senese imposta un classico racconto zagoriano, seppur spingendo molto sul tono drammatico della vicenda e relegando a pochissimi passaggi gli intermezzi comici di Cico. L’alto numero di pagine permette una decompressione narrativa che dà a Rauch la possibilità di sviluppare con calma la trama, dedicando il giusto spazio ai vari segmenti, talvolta eccedendo un po’ con dialoghi ridondanti.
Dal canto suo Gianni Sedioli contribuisce all’aspetto classico della vicenda con le sue tavole. Il suo è uno Zagor altamente ferriano e, a differenza di quando le matite sono inchiostrate dal suo sodale Marco Verni, qui siamo davanti a un tratto più abbozzato che regala immediatezza e dinamicità alle tavole.
Da evidenziare, per composizione ed efficacia, la copertina di Alessandro Piccinelli, ormai pienamente calato nel suo ruolo.
Abbiamo parlato di:
Maxi Zagor #34 – Aquila Nera
Jacopo Rauch, Gianni Sedioli
Sergio Bonelli Editore, settembre 2018
288 pagine, brossurato, bianco e nero – 6,90 €
ISSN: 977182645300480034