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“Love Everlasting #2”, la condanna dell’amore eterno

17 Marzo 2025
Il secondo capitolo della saga amorosa di Joan offre un nuovo punto di vista sulla maledizione della protagonista.
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In The family man, una commedia di inizio millennio che induce a riflettere sul rapporto tra le scelte fatte e le occasioni perdute, Nicholas Cage è un uomo di successo che vive in un attico nel cuore della Grande Mela e che la notte prima di natale fa un incontro bizzarro. Capovolgendo il canovaccio dickensiano, un sedicente angelo non mostra al malcapitato una classica sequenza natalizia tra il passato e il futuro, ma gli offre l’opportunità di osservare cosa sarebbe il suo Natale presente e la vita nei giorni successivi, se tredici anni prima avesse scelto l’Amore anteponendolo alla carriera. Il burattinaio attorno a cui ruota il film alla fine del loro incontro gli dice: fatti un giro nella vita che non hai scelto.

Nel secondo capitolo di Love Everlasting, Tom King e Elsa Charretier mettono Joan, la protagonista del loro affresco sull’amore, in una situazione analoga al protagonista del film. Nel primo volume  avevamo incontrato questa giovane donna, scoprendo che la sua condanna è quella di morire e rinascere in altri luoghi, altri tempi, ogni volta che ricambia un grande amore. Un pistolero misterioso la raggiunge non appena l’Amor che muove il cielo e le altre stelle la coglie e, annunciando di essere il sicario inviato da una misteriosa nemica, la uccide.

In Troppo sveglia per l’amore, titolo di questo secondo volume, abbiamo un cambiamento importante nelle vicende di Joan: non tanto per il fatto che la protagonista vive solo tre esperienze, quanto perché diverso è il suo coinvolgimento. Appurato che ogni volta che il suo cuore è pronto a spiccare il volo che una storia d’amore impone è destinata a morire, cosa succede se invece decidesse di abbandonarsi a una storia senza alcun trasporto amoroso?

L’impressione di una donna decisa e che prova ad afferrare il proprio destino è sostituita da una donna prima curiosa e poi angosciata nel trovarsi dentro una vita che ha scelto senza averla desiderata. Il contrasto tra vita da sit com e il disagio nell’indossarla è ben sintetizzato dalla copertina che apre il volume, in cui nella quale l’immagine della donna di casa, iconografia dell’America anni 50, è in contrasto con con il fatto che gli altri membri della famiglia sono sì seduti a tavola alle sue spalle, ma evidentemente morti avvelenati, mentre Joan in primo piano dice sorridendo:probabilmente amo la mia famiglia“.

L’amore eterno che nel primo atto di questa saga è una chimera, in questo volume è invece una lunga condanna che apre a un doppio finale che svela che non è l’astuzia a mettere in scacco il pistolero, ma che allo stesso tempo rilancia con cortocircuito finale che rimette Joan al centro del proprio destino al punto di sfidare apertamente il suo aguzzino mascherato, catturando senza dubbio la curiosità del lettore. Il contrasto tra l’apparente perfezione di una vita ideale ma densa e il malessere della protagonista è ben accompagnato dai disegni di Elsa Charretier e soprattutto dalle scelte cromatiche di Matt Hollingsworth.

Tavole che si spezzano in sequenze caotiche vengono riempite da colori primari che non ammettono sfumature per poi venire a mancare completamente quando il male di vita di Joan diventa follia agli occhi delle persone che ha attorno. Tutto il racconto mette il lettore nella posizione di cogliere il potenziale di una vita risoluta, di fare con Joan il giro di cui si accennava all’inizio, ma allo stesso tempo avverte il disagio di partecipare a una crudele condanna, al punto che l’arrivo del pistolero viene invocato come un paradossale climax romantico.

Il racconto che chiude il volume e che rimanda alle prossime avventure offre una lettura ancora diversa del rapporto tra la protagonista e questa sua condanna. Gli autori offrono un nuovo cambio di registro anche grafico e rimandano al seguito di questa black sit com la curiosità di scoprire come i pezzi raggiungeranno il loro posto sulla scacchiera.

Abbiamo parlato di:
Love Everlasting vol. 2 – Troppo sveglia per l’amore
Tom King, Elsa Charretier
Traduzione di Leonardi Favia
Bao Publishing, 2024
136 pagine, brossurato, colori – 20,00 €
ISBN: 9791256210473

Francesco Cascione

Francesco Cascione

Genovese di sponda sampdoriana di 43 anni (anche se 30-tredici mi suona meglio); da una vita collaboro con mentelocale.it, dove ho scritto di concerti, spettacoli, lirica, sport e soprattutto di fumetti. Mi piace raccontare emozioni e raccontarlo attraverso quelle emanate da eventi di massa è estremamente stimolante. Arrivo allo spazio bianco dopo aver scritto, intervistato, raccontato e dopo molti errori di battitura.
Ho invaso il web con le mie cose da prima che il web esistesse, e sono particolarmente orgoglioso per almeno un racconto che viaggia nell'etere e cose con il mio nome sono apparse su: www.mentelocale.it, GenovaZena (carteceo), Minuti Contati, Pagina200, NientePopCorn, BestMovie (sia digitale che cartaceo).
Mi definisco un lettore onnivoro per approccio, e sono curioso per natura. Col tempo ho maturato una preferenza verso volumi autoriali, soprattutto dal catalogo BAO ma anche Tunué e Coconino. Conosco  i supereroi DC/Marvel, sono un lettore Bonelli: seguo i classici DYD (sono tra quelli che ritiene innovativo il nuovo corso)/NN/Dampyr assieme alle proposte di questi ultimi anni con in testa Dragonero e  Morgan Lost.
Credo sia un momento estremamente vitale per il fumetto nostrano e non solo. Non penso sia un periodo facile ma allo stesso tempo, così come il Medioevo ha raggiunto il suo culmine artistico nel Rinascimento, credo che lo stesso stia succedendo alle forme d'arte contemporanee.
Leggo fumetti che mi appassionano da sempre, ma credo che i 5 da cui ogni lettore dovrebbe partire siano questi: La ballata del mare salato, Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, Wathcmen, Maus, L'Eternauta. Tra i miei preferiti almeno un paio di numeri di Dylan Dog, Patagonia di Tex, Lo Scultore di McLoud e Non Stancarti di Andare di Turconi e Radice.

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