
L’albo – totalmente sceneggiato e disegnato, come sempre, dallo stesso Enoch – è sicuramente il più atipico fra quelli usciti finora: Lilith abdica (temporaneamente?) dal suo ruolo di protagonista della storia, apparendo per la maggior parte del tempo solo nei racconti e nelle allucinazioni dei personaggi, mentre mancano tutti quegli elementi – i dialoghi con Scuro, i Cardi, il Miriapode – finora punti fermi di ogni singolo capitolo.
Quello rappresentato in queste pagine è un mondo contemporaneo solo vagamente distopico, frutto diretto delle vicende del numero precedente di Lilith, dove la Germania – uscita vittoriosa dalla Grande Guerra – occupa il ruolo di superpotenza egemone propria degli USA, impegnata in un infinito conflitto fra Afghanistan e Iraq, teatro delle operazioni di mercenari e giornalisti di guerra. La Lilith che si muove in queste terre appare per la prima volta fredda come una macchina, ormai totalmente disillusa e priva della sua consueta vena comica, mossa unicamente dal desiderio di portare a termine la sua terribile missione, sul senso della quale nutre già più di un dubbio.
Scritto e disegnato secondo gli ottimi standard della serie, Il fantasma d’Albione è probabilmente il numero di Lilith meno fruibile dal lettore occasionale, ma sicuramente molto apprezzabile per i fan ormai quasi decennali dell’opera di Enoch.
Abbiamo parlato di:
Lilith #15 – Il fantasma d’Albione
Luca Enoch
Sergio Bonelli Editore, novembre 2015
132 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,00 €
ISSN: 977203531500850015

