La redazione de Lo Spazio Bianco è composta, in primis, da lettori “forti”.
Ogni collaboratrice e collaboratore del sito legge molto di più di quanto riesce a scrivere e di quanto gli piacerebbe scrivere. Tante di queste letture sono spesso accompagnate da note o appunti, utili come schemi o embrioni di future analisi e recensioni.
Per non perdere queste analisi preliminari che tanti di noi fanno, ma soprattutto per dare spazio e visibilità a tutte quelle decine di fumetti che ogni mese escono oggi in libreria, fumetteria ed edicola ma a cui – giocoforza – non riusciamo a dedicare articoli completi, è arrivata la rubrica Letture in breve.
In ogni puntata ci troverete piccoli spot, teaser, microanalisi delle letture, recenti o meno, di vari spaziobianchisti.
I sotterranei di Guido Crepax (Feltrinelli Comics, 2024)
Nuova edizione Feltrinelli per questo capolavoro. La capacità di Crepax di lavorare sui diversi piani dello spazio e del tempo è sempre stata una delle sue più grandi qualità: il viaggio è al centro della saga de I sotterranei ed è appunto un viaggio tra i generi e attraverso lo spazio e il tempo. Un viaggio che esplora di riflesso anche gli anni in cui è stato concepito, ricco di citazioni, sovrapposizioni culturali, linguaggi ed espressioni artistiche difformi ed eterogenee che conducono in terre in cui il sogno è un elemento che ogni cosa ingloba e trasforma. Smarrirsi nelle tavole-labirinto di Crepax è ogni volta un piacere, anche se decifrarne tutti i segnali simbolici e metaforici non è un lavoro affatto facile. Il rimuginare sul senso della storia e del mondo sembra essere l’obiettivo principale di Crepax, che ci guida su una strada che dalla minaccia nazista al crepuscolo zarista pare dirci che per trovare la via è necessario prima di tutto perdersi.
Gabriele Baldaccini
Universal Monsters: Dracula di James Tynion IV e Martin Simmonds (saldaPress, 2024)
La più celebre icona della letteratura gotica nelle mani di uno dei più prolifici e apprezzati autori di fumetti horror contemporanei. Un’accoppiata che promette faville e, in effetti, il volume in questione risulta essere una lettura davvero valida, anche se probabilmente non per i motivi che ci si aspetterebbe. Infatti la sceneggiatura di Tynion IV, benché perfettamente funzionale, appare un po’ piatta, si rifà a canoni già ampiamente consolidati ma senza particolari guizzi e lascia nel complesso una certa sensazione di già visto. Ciò che invece riesce a sbalordire sono i disegni. Mostruosità dagli occhi iniettati di sangue, vicoli decadenti e figure cadaveriche, tutto si amalgama senza soluzione di continuità in composizioni pittoriche tanto oscure, quanto disturbanti. Un immaginario estetico che esplode in tutta la sua allucinata potenza nelle numerose splash e spread page, dove l’artista non mette alcun freno al proprio estro.
Marco Marotta
Teenage Mutant Ninja Turtles: L’Ultimo Ronin di Peter Laird, Ben Bishop, AA. VV., Tom Waltz, Kevin Eastman (Panini Comics, 2023)
TMNT – L’ultimo ronin è un’interessante storia autoconclusiva che porta la sempiterna lotta delle tartarughe ninja contro il clan del Piede alla sua epica conclusione in un futuro distopico. Con riferimenti nemmeno tanto velati a opere come Il ritorno del cavaliere oscuro di Frank Miller, L’ultimo ronin segue le vicende dell’unica tartaruga superstite delle quattro, in una missione suicida in cui l’ultimo samurai senza famiglia cerca vendetta e giustizia per il suo clan. Tra elementi classici della serie (incluse delle tavole di Eastman in bianco e nero che richiamano le prime storie) e il nuovo espediente narrativo, la storia intrattiene e diverte (anche non avendo conoscenze pregresse dell’universo oltre quelle basilari) ponendo le basi per un nuovo progetto ambientato nel medesimo universo distopico. Ottime anche le tavole dei fratelli Escorza e di Bishop, che alternandosi nei cinque numeri riescono comunque a creare una storia graficamente coesa.
Daniele Garofalo
Leggi qui la recensione di TMNT – L’ultimo ronin
Dragon Ball Super #23 di Toyotaro (Star Comics, 2024)
Nel ventitreesimo volume di Dragon Ball Super si conclude la trama che Toyotaro ha sviluppato a partire dal lungometraggio animato Dragon Ball Super: Super Hero, uno degli ultimi lavori di Akira Toriyama. Purtroppo il flusso degli eventi raccolti in questo tankobon è così rapido che genera poco pathos: non c’è il tempo per stupirsi per una nuova trasformazione perché subito si passa a un’altra; le conseguenze di ogni mossa vengono depotenziate dal salto verso la sequenza successiva. Fortunatamente, al termine della battaglia contro Cell Max ci si può emozionare: al senso di sollievo per la fine della corsa si unisce una grande tenerezza. A questa sensazione si sommano due elementi positivi: il ripescaggio di un personaggio sempre fonte di gag divertenti e un epilogo che risarcisce i fan di Vegeta, almeno in parte, dopo anni di soprusi subiti dai sostenitori di Goku (si perdoni l’iperbole).
Di contro, alcune tavole di Toyotaro hanno un impatto minore di quanto sarebbe lecito aspettarsi: uno scontro finale tra Buoni e Cattivi meriterebbe delle vignette meno confuse, più epiche e centrate, per permettere al pubblico di vivere con trasporto ogni momento della lotta e non solo il colpo decisivo.
Federico Beghin
Figli delle stelle di Massimo Polidoro e Riccardo La Bella (Feltrinelli Comics, 2024)
“Chi siamo? Da dove veniamo?” Sono gli interrogativi che danno lo spunto per la narrazione di questo bel volume, realizzato dal noto divulgatore scientifico Massimo Polidoro in coppia con l’abile disegnatore Riccardo La Bella. Un’opera che rappresenta un ottimo esempio della duttilità del fumetto come medium, che grazie alla peculiare sinergia di parole e immagini che produce riesce a essere anche – come in questo caso – un ottimo strumento non tanto per raccontare storie, quanto per descrivere e spiegare in modo piacevole e non banale varie teorie sulle origini dell’umanità. Significativo vedere come Polidoro, allievo di Piero Angela, veda nel fumetto uno strumento efficace per diffondere sapere e conoscenza. Una scelta precisa, che testimonia l’evoluzione della nona arte e la crescita meritata del suo valore culturale.
Paolo Garrone
Canti del ferro di Francesca Tassini e Daniele Serra (Editoriale Cosmo, 2024)
Per chi aveva tra i venti e i trent’anni negli anni ’90, la lettura dei Canti del ferro con nelle cuffie Aurora sogna dei Subsonica è una sorta di quadratura del cerchio. Il racconto scritto da Tassini e illustrato in metalliche sfumature di grigio dagli acquerelli di Serra è una favola gotica in cui il body horror si innesta (è proprio il caso di dirlo…) in ispirazioni fantascientifiche e cyberpunk, con un’estetica che da Geiger passa da Tetsuo per arrivare fino a Cronenberg.
Una intersezione tra narrativa, fumetto e illustrazione – specchio delle carriere dei due autori – che è anche una riflessione sul potere perverso di certo amore, sulla tossicità di alcune relazioni e sugli obblighi imposti da una morale sociale sempre più assolutista, che ci vuole assimilati come macchine.
E allora… “La solitudine che indossa è più normale di una prudente, saggia e isterica morale. Aurora sogna e nei suoi sogni sa cercare senza paura un’esclusiva felicità…”
David Padovani
Per questa puntata di Letture in breve è tutto. Vi diamo appuntamento tra due settimane circa, con nuove letture, brevi o lunghe che siano.