Raccontare la fine di un amore è una tematica con la quale un autore spesso sceglie di confrontarsi. L’intuizione di Marco Fontanili sta tutta nella potenza visiva del racconto.
Perché la sostanza non è nulla di diverso rispetto al vissuto comune: il protagonista viene lasciato dalla propria compagna, cerca di dimenticarla, non ha le forze per riuscirci, sceglie la solitudine, diventa vittima e carnefice d’amore. Fine.
La forma con cui viene però veicolata quest’angoscia, che la matita stessa fatica a trattenere, fa tutta la differenza possibile, rivelandosi l’aspetto più interessante dell’opera.
Le tante e potenti soluzioni visive, appoggiandosi al colore, all’impaginazione e agli elementi grafici del medium, risultano sempre funzionali e nuove per meglio descrivere i modi, i luoghi e i tempi del dolore.
E se a tratti i dialoghi peccano di quella ingenuità tipica di chi è eccessivamente coinvolto nella vicenda, il lettore – sfidato ad affrontare labirinti di introspezione e metafore – attraversa le oltre centocinquanta pagine sentendone appieno, per meriti di efficacia, il peso emotivo.
Torna il background horror dell’autore tanto nel character design del Signor Cuore, riuscita personificazione delle sofferenze d’amore, quanto in alcune sequenze oniriche e metafisiche.
Prima la tavola, poi la vignetta, infine la didascalia: tutti e tre questi elementi sembrano frantumarsi per poi ricomporsi nelle splash-page, come un cuore spezzato che tenta in qualche modo di ritrovarsi per sopravvivere.
Abbiamo parlato di:
L’amore non ha pietà
Marco Fontanili
Schockdom, giugno 2018
176 pagine, brossurato, colori – 15,00 €
ISBN: 8893361132