I misteri del terzo Spider-Man, Netflix sempre più animato

I misteri del terzo Spider-Man, Netflix sempre più animato

In questa puntata, il Dottor Strange e il terzo film di Spider-Man, Netflix sempre più concentrata sull'animazione e altre notizie.

Il Dottor Strange e i misteri di Spider-Man 3

Nei giorni scorsi, l’annuncio che Benedict Cumberbatch tornerà come Dottor Strange nel terzo capitolo cinematografico dell’arrampicamuri, ha ovviamente generato una miriade di domande ma anche la conferma che il recente spostamento di date di alcuni film Marvel era in primis legato a uno sviluppo narrativo e al collegamento tra il franchise Sony/Marvel e quello dello Stregone Supremo. Nella precedente puntata di Nuvole di Celluloide, avevamo parlato del casting di Jamie Foxx come Electro, evidenziando come le poche informazioni di cui al momento disponiamo, non permettono alle speculazioni su un possibile uso del Multiverso di avere un qualche fondamento.

Ovviamente, la partecipazione di Cumberbatch al film con protagonista Tom Holland, ha certamente ampliato teorie e supposizioni in questo senso, anche se la presenza del personaggio di Stephen Strange potrebbe ridursi semplicemente a una “continuazione narrativa” della figura di un eroe come mentore del giovane Peter Parker, come già visto con Tony Stark (Robert Downey Jr.) in Spider-Man: Homecoming e Nick Fury (Samuel L. Jackson) in Spider-Man: Far From Home, anche se in questo ultimo caso era perlopiù Quentin Beck a ricoprire quella figura nella prima parte.

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Far from Home: Spider-Man lontano da casa, vicino al cuore

Ma c’è spazio per altro? Ad essere scettico sulle varie ipotesi riguardanti il multiverso, è stato nei giorni scorsi Richard Newby su The Hollywood Reporter che in un lungo articolo ha sottolineato come la scelta di utilizzare versioni alternative di personaggi nel Marvel Cinematic Universe, possa essere un ostacolo a progetti che vanno già esplicitamente in questo senso, come i film animati di Spider-Man, sottolineando inoltre altri fattori.

La versione MCU di Jameson interpretata da J.K. Simmons non è la stessa di quella vista nei film di Sam Raimi ed è del tutto possibile che Foxx interpreti una nuova iterazione di Electro, scelto di nuovo a causa del suo status di grande attore e del suo entusiasmo per il personaggio. E proprio come il suggerimento sul multiverso in Far From Home che si è rivelato essere una bugia di Mysterio, c’è la possibilità che questa faccenda di Electro sia un modo per sviare il pubblico. A mettere insieme queste teorie sullo Spider-Verse è il fatto che la Sony ha già uno Spider-Verse di successo con il suo film d’animazione vincitore di Oscar, Spider-Man: Into the Spider-Verse, di cui sono in produzione i sequel e gli spin-off.
È necessario uno Spider-Verse in versione live-action a questo punto? In qualche modo ridurrebbe l’impatto dei film d’animazione? Insomma, ci sono tante valide ragioni per pensare che uno Spider-Verse live-action sia in lavorazione, tante quante ce ne sono per pensare che non lo sia.
È possibile che l’arrivo di Electro nel mondo del MCU sia solo l’inizio dell’esplorazione del multiverso, con Sam Raimi al timone di Doctor Strange in the Multiverse of Madness che fa il lavoro pesante. Ma con i fili narrativi già esistenti che collegano lo Spider-Man dell’MCU, l’Avvoltoio (Michael Keaton), Scorpione (Michael Mando), Kree e Skrull che si nascondono sulla Terra, e la possibilità di un crossover con Venom (Tom Hardy), Peter Parker potrebbe avere abbastanza cose a cui pensare al momento. L’inclusione di Doctor Strange ed Electro nel terzo film di Spider-Man potrebbe gettare le basi per un eventuale evento tipo Spider-Verse, ma qualcosa mi dice che stiamo fantasticando troppo e il terzo film di Spider-Man sarà qualcosa di più contenuto, sebbene non meno spettacolare.

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In passato, soprattutto durante la campagna promozionale di Spider-Man: Far From Home, avevamo analizzato la perfetta messa in scena orchestrata dai Marvel Studios per farci credere che Mysterio provenisse da una dimensione alternativa. E’ possibile, come afferma Newby, che ci si possa trovare di fronte allo stesso schema. Anche se, questa volta, è più probabile che sia lo stesso pubblico a ingannarsi da solo, sulla base di supposizioni e aspettative. A tutto questo, solo il tempo potrà fornire una valida risposta.

Netflix

In un panorama cinematografico sempre più desolante a causa della pandemia, Netflix sta continuando ad espandere la sua influenza, soprattutto nel mondo dell’animazione come abbiamo sottolineato più volte. Nei giorni scorsi la piattaforma di streaming ha infatti ordinato Blue Eye Samurai, serie animata incentrata su un samurai di razza mista che vive una vita sotto mentite spoglie mentre cerca vendetta nel Giappone del periodo Edo.
Lo show è stato creato da Michael Green e Amber Noizumi, coinvolti anche nel ruolo di sceneggiatori e produttori esecutivi, con la collaborazione di Jane Wu come supervisore alla regia e produttrice, mentre Erwin Stoff nel ruolo di produttore esecutivo.

La nostra storia è un’avventura straordinaria che si svolge 400 anni fa, ma i temi di Blue Eye Samurai sono attuali e l’ispirazione è profondamente personale. Siamo grati per la passione fornita da Netflix per questa storia e per la loro audace visione di un sofisticato dramma animato – hanno dichiarato Green e Noizumi.

Altro progetto interessante è Godzilla: Singular Point, una nuova serie basata sul popolare mostro giapponese realizzata dallo studio di My Hero Academia, che sarà un progetto separato e non correlato alla serie di film d’animazione precedenti, inclusi gli altri titoli di Netflix Godzilla: Planet of the Monsters e Godzilla: The Planet Eater.
Diretta da Atsushi Takahashi, Godzilla: Singular Point vanta il design dei personaggi di Kazue Kato e un nuovo design della creatura da parte dell’animatore di Ghibli Eiji Yamamori. A partecipare al progetto sono anche il compositore Kan Sawada e Toh Enjoe.

godzilla

The Owners

Signature Entertainment ha acquisito i diritti per la distribuzione nel Regno Unito, in Australia e Nuova Zelanda dell’horror con protagonista Maisie Williams, The Owners, adattamento del fumetto disegnato da Hermann e scritto da Yves H, diretto da Julius Berg e basato su una sceneggiatura dello stesso Berg e di Matthieu Gompel.
Nel film, la Williams interpreta una giovane donna che accetta a malincuore di partecipare a una rapina, ma il furto prende presto una svolta violenta quando gli anziani abitanti di una casa  ribaltano la situazione nei confronti dei giovani intrusi.
The Owners è stato acquisito dalla società di vendita francese Versatile Films e sarà presentato in anteprima nel Regno Unito al festival del genere horror FrightFest questo mese, prima della sua uscita nel Regno Unito e in Australia e Nuova Zelanda poco dopo. RLJE Films detiene invece i diritti negli Stati Uniti.

Archenemy

RLJE Films ha diffuso nei giorni scorsi il primo trailer di Archenemy, pellicola con protagonista Joe Manganiello nel ruolo di Max Fist, un uomo che racconta alla gente che in realtà è un eroe di un’altra dimensione precipitato nel nostro mondo, dove è senza poteri. Nessuno gli crede ad eccezione di Hamster (Skylan Brooks), un adolescente che vuole aiutarlo a continuare a essere un eroe. Diretto da Adam Egypt Mortimer, il film uscirà nelle sale USA e On Demand il prossimo 11 dicembre.

archenemy

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