Tocca a uno dei migliori sceneggiatori sulla piazza, Bruno Enna, e all’artista internazionale Silvia Califano – qui al suo esordio sul personaggio – dare il via a un nuovo filone narrativo di Dylan Dog, annunciato a suo tempo dalla curatrice Barbara Baraldi e che dal numero Bis dell’estate 2024 ogni anno dovrebbe tenere compagnia ai lettori.
Scelta azzeccata, per inaugurare quelli che potremmo definire gli Elseworld 1 dell’Indagatore dell’incubo, ovvero una serie di racconti ambientati in realtà immaginarie – idea non certo nuova per Dylan Dog, se pensiamo ad alcune storie comparse nel mensile e soprattutto alla saga de Il Pianeta dei morti – nelle quali far muovere un personaggio in tempi e luoghi per lui insoliti, lontano dal proprio canone narrativo.
Bruno Enna, che negli ultimi anni ha scritto alcune delle migliori storie del personaggio, la maggior parte per il filone Old Boy ospitato sul Maxi, ha da sempre un approccio a soggetti e sceneggiature di Dylan che, se da un lato rispettano i tradizionali canoni di stampo “sclaviano”, dall’altro mirano alla ricerca di trame originali e di approcci inediti sia al genere horror che alla psicologia di protagonisti e comparse.
Nel caso in questione, lo sceneggiatore sassarese decide di trasportare Dylan, Groucho e Bloch nel XIX secolo, a bordo della fregata britannica “Outpost 31” diretta in Antartide per una spedizione scientifica, rispettivamente nel ruolo di secondo ufficiale, cuoco e capitano della nave.
Già dal nome del bastimento è evidente quale sia l’ispirazione per questa storia, il film capolavoro di John Carpenter, The Thing, diventato uno dei capisaldi del genere fanta-horror (a sua volta remake di un grande classico cinematografico del 1951, La cosa da un altro mondo). Ma proprio qui risiede la bravura di Enna che non traspone semplicemente quell’ispirazione in un fumetto con protagonista Dylan Dog, ma bensì ribalta completamente la logica narrativa e l’aspettativa iniziale del lettore facendo dell’eroe protagonista il mostro della vicenda.
Questo ribaltamento di prospettiva – che non può essere certo definito uno spoiler, poiché messo in atto pochissime pagine dopo l’inizio dell’albo – non è tuttavia il fulcro della trama. Lo sviluppo narrativo dell’intero racconto, fino al finale amaro ma perfettamente coerente con quanto finora letto, si basa sulla tensione che Enna costruisce sequenza dopo sequenza, fondata sulla indecifrabilità psicologica con cui viene ammantato Dylan.
Il lettore non sa mai cosa aspettarsi da un protagonista eroe che è al contempo anche il mostro e questo espediente inchioda alle pagine fino all’epilogo della vicenda.
Il Dylan Dog di Califano è fortemente ispirato alla iconografia più classica del personaggio, a quella forte somiglianza con il suo modello originario, l’attore Rupert Everett. La fumettista è brava ad arricchire questa aderenza al canone visivo con una recitazione del personaggio varia, viva ed efficace nel portare avanti l’ambiguità psicologica della sceneggiatura.
Il lavoro fatto sulle ambientazioni, sui particolari dei costumi d’epoca e dei dettagli marinareschi è veramente notevole e si accompagna a una impostazione della tavola varia e mai banale, che rifugge la griglia a tre strisce senza mai perdere di chiarezza e leggibilità. Prova ne sia la doppia splash che occupa la terzultima e penultima pagina della storia in cui nove vignette che si appoggiano su una veduta di Londra come sfondo a bordo vivo trasmettono l’ultimo e inaspettato colpo di scena della vicenda.
A tutto questo si aggiunge poi la straordinaria capacità di Califano di rendere l’orrore e la repulsione delle creature aliene sulla pagina, un impatto visivo che non ha niente da invidiare agli effetti speciali messi in campo da Carpenter nella sua pellicola, che l’autrice dimostra di aver studiato nei minimi particolari.
È raro oggi imbattersi in una storia dell’Indagatore dell’incubo che non ricalchi sentieri già battuti o non usi topoi scontati e prevedibili a seguito di decenni di storie. Si contano davvero sulle dita di una mano gli autori capaci di saper raccontare qualcosa di nuovo e inedito col personaggio, o anche semplicemente un’avventura che avvinca e non annoi: Bruno Enna è uno di quei pochi autori.
Anche il nuovo corso della testata che ha preso il via con il passaggio di testimone di curatore da Recchioni a Baraldi al momento non ha dato uno scossone alla “polvere dell’età” che si accumula sull’Indagatore dell’incubo. È anche vero che, considerate le tempistiche editoriali, i primi effetti della nuova curatela saranno evidenti dalle storie attualmente in corso di pubblicazione e forse questo nuovo filone Elseword dei numeri Bis potrebbe davvero essere un catalizzatore positivo. Fermo restando che, per chi scrive, la migliore incarnazione editoriale contemporanea di Dylan Dog dovrebbe essere una serialità basata su miniserie slegate tra loro e non per forza una mensilità serrata, una scansione cronologica più alla francese che all’italiana: Il Pianeta dei Morti e questo Bis del 2024 sono lì a dimostrarlo.
Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #454 Bis – Orrore tra i ghiacci
Bruno Enna, Silvia Califano
Sergio Bonelli Editore, luglio 2024
93 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,90 €
ISSN: 977112365604740027
Con Elseworld si indica una serie di storie pubblicate da DC Comics per la maggior parte negli ultimi due decenni del XX secolo, attualmente tornate in voga con una serie di inediti e aventi generalmente come protagonista Batman, che con l’eroe bonelliano ha di recente condiviso un team up originale. ↩