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    Glaeolia 3: una felice conferma di vitalità

    Il terzo volume dell’antologia pubblicata da Glacier Bay Books raccoglie il meglio del fumetto alternativo e indipendente giapponese.

    Glaeolia 3 è il nuovo volume dell’antologia curata e pubblicata da Glacier Bay Books, piccola casa editrice americana che negli ultimi due anni sta proponendo una serie di opere eccezionali (qui, qui e qui alcune analisi) mai pubblicate al di fuori del Giappone, scegliendo soprattutto dal variegato panorama indie legato al Comitia.
    In questo volume, dopo il grande successo del secondo che si è aggiudicato il prestigioso Ignatz Award nel 2021, la casa editrice propone una raccolta di storie brevi realizzate sia da autori e autrici conosciuti in Europa e Stati Uniti, sia da giovani promesse in via di affermazione, sia da mangaka di culto ma virtualmente sconosciuti, il tutto corredato da un ottimo apparato redazionale che fornisce preziose informazioni.
    Vista la quantità, la qualità e la varietà delle opere proposte, è necessario passare in rassegna ogni racconto per analizzarne precisamente le caratteristiche.

    Everyday Scenery, realizzato da Oratnir, è una storia che sotto una patina di cuteness nasconde un nucleo oscuro, dove la perdita della memoria e la reiterata mediocrità del quotidiano sono legate a doppio filo. Oratnir è bravo non solo a dosare il ritmo, facendo arrivare il colpo di scena in ultima battuta (nonostante il lettore se lo possa aspettare), ma riesce anche ad alternare sintesi grafica a tratteggio, soprattutto nei momenti più cupi.

    The Invisible Woman vs The Master Swindler, scritto e disegnato da Tsuchika Nishimura (le cui opere Eisbanh – La strada gelata e The Concierge at Hokkyoku Department Store sono pubblicate in Italia da Dynit), è uno dei racconti più riusciti dell’intera antologia. Nell’incontro agrodolce e surreale tra una donna che nessuno riesce a vedere, indipendentemente da cosa faccia, e un ladro professionista, capace di rubare qualsiasi cosa, l’autore riesce a comporre pagine di grande impatto ed eleganza, grazie al tratto pulito e morbido e a una costruzione della pagina semplicemente esaltante. Sia nei passaggi più classici che nelle sequenze più complesse, il posizionamento delle vignette e la scelta delle inquadrature si rivelano sempre ottimali per comprendere chiaramente la storia, mostrare eccellenti virtuosismi grafici e fornire buoni spunti di riflessione.

    White Dream è una delle ultime opere di Isao Yamada, regista underground di culto in Giappone, autore di diversi fumetti brevi usciti in passato su Garo e amico di Yoshiharu Tsuge. In White Dream si susseguono immagini e suggestioni potenti, inglobate in una narrazione che è molto vicina alla struttura dei sogni, presentando un ritmo calmo e dilatato, dove il segno secco di Yamada – molto vicino all’incisione europea di inizio Novecento – ha la possibilità di raccontare il mondo irreale che si dischiude dal viaggio del suo protagonista.

    In The Doggsoup è un pulp asciutto e surreale realizzato da Junichiro Saito, mangaka alternativo in ascesa. Lo stile di Saito a tratti ricorda Tadao Tsuge, ma si nota quanto l’autore privilegi l’immediatezza: c’è un certo nervosismo nella linea e una certa violenza del tratteggio che si riflettono inevitabilmente nel tenore della storia, nella forza comunicativa con cui i temi che la permeano vengono svelati e sbattuti in faccia al lettore, nella chiarezza dello storytelling e nella solidità del montaggio. I corpi di Saito, poi, sono così presenti, così platealmente vivi, che la carne evocata dall’inchiostro esplode in ogni vignetta e la recitazione si fa spesso perno di intere sequenze, soprattutto perché calati in un’ambientazione di periferia e campagna spoglia e asettica.
    Sempre di Saito, è presente in Glaeolia 3 anche Midnight Hawks, composta da brevi epifanie visionarie della durata di una pagina che alternano punchline grafiche e atmosfere grottesche. In questa serie di storie-lampo il tratto dell’autore si fa più immediato e nervoso, pur conservando la sua carica impetuosa.

    September Friends di Suzuka Komachiya è un boys love1 che parte in maniera classica e si evolve in modo imprevisto, prendendo toni fantastici da realismo magico. Nel raccontare la storia di due ragazzi che si innamorano in convenience store, Komachiya dà prova di tutte le sue abilità nel disegno, sfoggiando un tratto fresco e dettagliato, un character design accattivante e azzeccato, e una spiccata cura nell’evocare le emozioni attraverso la costruzione della tavola e il montaggio delle vignette. Lo si può dire con tutta tranquillità: se Komachiya in futuro continuerà su questa strada, potrà diventare senza ombra di dubbio la next big thing del genere BL.

    30th Century, del maestro del neo-manga Yuichi Yokoyama, è davvero un’opera che viene dal futuro: all’interno di un layout rettangolare reiterato per tutte le pagine, l’autore utilizza tre o quattro vignette al massimo per raccontare la frenesia dell’anno Tremila con forme rotondeggianti, linee estremamente dinamiche e un uso smodato delle onomatopee – un marchio di fabbrica dei suoi manga – che veicola graficamente un tappeto sonoro di rumori invadenti. Il tutto è condito da un afflato futurista che caratterizza l’atmosfera creata da Yokoyama, sottolineando ancora una volta come l’autore sia costantemente proiettato verso un oltre non ancora mostratoci per espandere a ogni nuovo manga il medium fumetto.

    2999, realizzata da Yagi Nagaharu, è una storia di probabilità matematica e paradossi logici in un contesto fantascientifico. Se la struttura narrativa richiama il classico procedere a step o livelli, il tratto quasi indeciso di Nagaharu è un po’ la chiave per comprendere il nucleo dell’opera, che si cela nella fragilità della protagonista di fronte ai misteri della scienza e del cosmo e nella sua calma accettazione – e infantile stupore – di quello che le si presenta davanti.

    Move Forward è una storia di stampo fantastico di Oumi Konomi (di cui ho già scritto qui). Il tono triste e nostalgico del racconto è modulato attraverso un’impostazione della pagina completamente libera – che comporta, di conseguenza, una narrazione fuori dai classici binari del genere – e un segno ricco e dettagliato, sempre alla ricerca di un’interessante sperimentazione visiva. Inoltre, l’affidarsi esclusivamente a didascalie e pensieri della protagonista, e non ai dialoghi, per portare avanti la sua vicenda diventa un modo per dare un taglio più intimista particolarmente azzeccato.

    Impatient Ms. S, di KOYUBI, sotto un disegno kawaii e una struttura molto vicina agli yonkoma2, racconta di temi forti come emarginazione, di sogni infranti e morte. Questi però, sia grazie al disegno che all’atmosfera calma e antidrammatica che permea le vignette, sono affrontati con una leggerezza che fa più sorridere che piangere, regalando diverse considerazioni molto attuali.

    Rain in Nakasu, realizzato da Hadena Kangofu, è un racconto che si distingue fin da subito per il contrasto che emerge tra la protagonista dal character design semplice, minimale, e gli altri personaggi e il mondo in cui si svolgono le vicende, disegnati con un tratto grezzo, sporco e impreciso e un tratteggio marcato. Da questo contrasto emerge una storia cupa e in qualche modo distopica – che ha il suo centro in una scena di stupro per nulla edulcorata – in cui le speranze di felicità sono minime e dove l’acqua, presente come pioggia, mare e lacrime, governa le vite dei personaggi e si afferma come cuore tematico e visivo del manga. Nel segno tremolante di Hadena Kangofu si può osservare il talento di saper raccontare molto anche solo attraverso il worldbuilding.

    Specimen Room of Existence, realizzata da Kotaro Mitsuhashi, è una storia di sogni e sensi di colpa. Mitsuhashi costruisce sequenze oniriche d’impatto, in cui le singole vignette regalano immagini visionarie che si imprimono subito nella mente del lettore, anche grazie allo stile impiegato che mescola matita e digitale, creando spesso particolari giochi di luci e ombre. Queste ultime, il più delle volte nette, si contrappongono allo stile morbido del segno creando un piacevole contrappunto, che bilanciano il tono e l’atmosfera della storia propone un approccio originale al mezzo.

    Un’altra delle storie più riuscite è Baby, it’s you di Reiji Fukitsu, che in uno stile che guarda molto allo heta-uma3 racconta di una giovane coppia che si trova a fare i conti con una gravidanza imprevista. Nel segno dell’autrice c’è tutta la fragilità dei personaggi, in una recitazione tanto sgangherata quanto realistica, e un’intenzione comunicativa diretta e senza filtri. Tra alcune metafore visive superbe si dischiudono poi tutti i tantissimi temi scatenati dal corso degli eventi: l’ansia per il futuro, il cambiamento del corpo, la fine dei sogni di gioventù, ma anche la gioia di una nuova vita e la condivisione della felicità. Fukitsu compone all’esordio una storia matura e consapevole, una perla che brilla di nuova luce dopo ogni rilettura.

    Gli ultimi racconti sono una serie di episodi tratti dai New York Diaries di Akino Kondoh (autrice conosciuta in Italia per Il mondo degli insetti pubblicato da Coconino Press). Nel racconto sempre misurato e calibrato dell’autrice, anche di fronte alla situazione sconvolgente del Covid o della sua casa che va in fiamme, si trova, a livello grafico, un grande senso degli spazi e, a livello di scrittura, un’ottima gestione tra funzione dei dialoghi e narratore esterno. Il segno di Kondoh con questa serie e con Akosan no Koibito è virato molto sul minimalismo e sulla sintesi totale, quasi eliminando ombreggiature e retini, ma ha conservato la sua grande intensità, soprattutto emotiva, cosa che conferma il grande talento dell’autrice e l’importanza storica nel manga alternativo.

    In conclusione, Glaeolia 3 è un’altra grande pubblicazione di Glacier Bay Books, che prova nuovamente il grande impegno infuso nella pubblicazione di opere a fumetti giapponesi indipendenti e lontane dal mainstream, con un occhio sempre attento alla scoperta di nuovi talenti e con la dovuta cura per i maestri che continuano a offrire straordinarie performance artistiche. Un’antologia, dopo i primi due ottimi volumi, che non fa che dimostrare ancora una volta quanto sia vitale il sottobosco dei manga e quante possibilità offra in termini di sperimentazione e libertà creativa.

    Abbiamo parlato di:
    Glaeolia 3
    AA.VV
    Traduzione di zhuchka, rkp, Anna Schnell, Jocelyne Allen
    Glacier Bay Books, 2022
    408 pagine, brossurato, bianco e nero – 35 $
    ISBN: 978-1-953629-17-3


    1. Manga romantici che solitamente hanno per protagonisti due personaggi maschili. 

    2. Manga in quattro vignette, generalmente divertenti, impostanti sulla struttura kishōtenketsu, ovvero introduzione-sviluppo-svolta-conclusione. 

    3. Letteralmente “scarso ma buono”, è uno stile nato sulle pagine di Garo negli anni Settanta che presenta un tratto volutamente sgraziato e proporzioni anatomiche scorrette, caratteristiche che però evocano un’attitudine punk e un approccio ironico al disegno che ne decretano la sua grande forza. 

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