Cinque storie a fumetti inedite, un’intervista a Barbara Baraldi, approfondimenti sui fantasmi italiani, le case infestate e il cinema horror. Il tutto racchiuso nella bella copertina di Angelo Razzano. Parliamo del primo numero di Giallo, la rivista trimestrale pubblicata da Leviathan Labs dedicata al mondo dell’horror e del cosiddetto giallo all’italiana.
Dopo aver presentato il progetto con un’intervista all’editorialista Mario Moschera, si può entrare nel dettaglio della nuova pubblicazione a partire dalle storie contenute, tutte di massimo quattordici pagine, autoconclusive o a puntate.
LA SCHIERA FURIOSA
È la prima delle tre parti di La schiera furiosa ad aprire le danze, storia scritta da Massimo Rosi, direttore editoriale di Leviathan Labs, e disegnata da Angelo Razzano. Quattordici tavole ambientate sulla Marmolada nel 1915, durante una micidiale tempesta di neve. Un plotone di soldati italiani semicongelati, spera di trovare riparo in un paesino che, una volta raggiunto, appare misteriosamente deserto. Ben presto però, scoprono di essere circondati da lupi. O meglio, da qualcosa che ha quattro zampe, ma volti in parte umani, in parte demoniaci. La schiera furiosa si lega all’immaginario della Grande Guerra con, sullo sfondo, gli austriaci, la terrificante vita in trincea e territori montani che definire ostici è un eufemismo. E si basa sulla tematica folkloristica della caccia selvaggia, a cui è dedicato un articolo della rivista e che sarà sviluppata nei prossimi capitoli. Le azioni e i dialoghi dei soldati, che ben presto capiscono di essere capitati in un luogo dove è accaduto qualcosa di profondamente sbagliato e malvagio, sono accompagnate da una serie di didascalie che narrano l’inizio di una leggenda, così come si farebbe intorno a un fuoco, fra amici. Il segno realistico di Razzano, in una griglia prevalentemente a quattro strisce, risulta dinamico e dettagliato, come dimostrano le uniformi, gli accessori e le armi dei soldati. Sono ben sviluppate tutte le sequenze all’esterno, dove domina la neve e insiste senza soluzione di continuità l’onomatopea che identifica il soffiare della tempesta. Notevole anche una tavola doppia nel finale, con le montagne schierate sullo sfondo a cingere lo scenario e gli esseri infernali che a loro volta sono schierati a circondare il plotone.
DOPO LA TEMPESTA
Scritta da José Luis Vidal e disegnata da Francisco Jose Asencio Ibañez, Dopo la tempesta è una storia di otto pagine autoconclusiva completamente muta, se si esclude l’unico balloon nella vignetta conclusiva. Ambientata nella scuola giovanile delle Figlie di San Dario, lo sceneggiatore organizza una carrellata su una strage già avvenuta, di cui il lettore sembra essere l’unico testimone che si muove fra i vari ambienti dell’edificio in una lunga sequenza in soggettiva. Le tavole sono tutte a quattro strisce con vignette doppie, fatta eccezione per l’ultima, in parte rivelatrice, vignetta a tutta pagina. La costruzione ripetitiva della griglia contribuisce a trasmettere l’idea del totale silenzio che aleggia sui numerosi cadaveri presenti, ognuno vittima di una differente brutalità: dalla classica mannaia conficcata nel collo ai più originali chiodi piantati in un cranio. I disegni sono curati nei minimi dettagli e, vista l’assenza di testi, solo soffermandosi su alcuni di essi, ad esempio su una fotografia incorniciata e insanguinata, è possibile farsi un’idea dell’accaduto, anche se l’intera verità sembra dover restare un mistero.
RITRATTO DI MORTE
Christoff RDGZ alla sceneggiatura e Jorge Esteban ai disegni firmano Ritratto di morte, storia horror demoniaca classica con qualche vago richiamo al wildiano Il ritratto di Dorian Gray. La storia si sviluppa a Torino, la più esoterica delle città Italiane, dove una ragazza e sua madre sono sulle tracce di un milionario americano che spende una fortuna per acquistare un misterioso dipinto. La storia, con un finale aperto che ricorda per dinamica il film L’esorcista, è anche in questo caso autoconclusiva e basata sul raggiungimento del colpo di scena che rimescola i ruoli. I disegni sono realistici, con un’inchiostrazione ricercata e un’interessante interpretazione dei punti luce e delle sfumature. Risultano invece a volte troppo marcati, in alcuni disegni, i retini.
TERRORE TRA I FIGLI DI DIO
La Maremma toscana e, più precisamente, il paesino di Campiglia fanno da sfondo al racconto di Alberto Avallone messo su pagina da Andrea Forti con protagonista una giovane famiglia – padre, madre e figlia – che si trasferisce in paese per motivi di lavoro.
L’orrore stavolta colpisce i più piccoli, in una serie di morti infantili che sconvolgono la comunità. La trama costruita da Avallone rende fin troppo esplicita la metafora attorno a cui gira la storia, quel luogo oscuro della chiesa cattolica da cui con troppa frequenza emergono storie di abusi su minori.
I disegni di Forti sono quasi schizzi che formano pagine che ricordano uno storyboard per l’immediatezza dell’impatto visivo. Un tratto nervoso, scarno ed essenziale, in cui i bianchi abbacinanti e i neri pieni raccontano tanto quanto le figure, efficace nel restituire la scarica adrenalinica che molte sequenze vogliono trasmettere.
POZZO MUTU
Antonio Cella è l’autore unico di una storia che molto probabilmente adatta a fumetti un qualche racconto del folklore sardo.
Il tratto grottesco dell’autore e il suo stile che mescola insieme matita e china sono il valore aggiunto dell’inserto più lirico e toccante dell’intera rivista, una storia amara di solitudine e rimorso, nella quale l’orrore è proprio quello che nasce da questi stati d’animo.
OLTRE IL FUMETTO
Se le storie rappresentano il cuore di Giallo, l’apparato redazionale che completa la rivista può essere definito la sua mente. A inaugurare i contenuti extra di questo primo numero è presente un’intervista a Barbara Baraldi. L’autrice emiliana approfondisce l’importanza del folklore italiano per chi si occupa di narrare storie, ma si sofferma anche sulla sua attività di scrittrice e sceneggiatrice, per Dylan Dog e non solo.
Altre rubriche fisse sono quella sui fantasmi nelle città italiane, Genova in questo caso, sul cinema Horror, con una recensione di Il signor Diavolo di Pupi Avati, e sulle case infestate.
Il prossimo numero della rivista uscirà nel luglio 2022, ma intanto il giudizio su questo esordio non può che essere pienamente positivo, per contenuti e veste grafica. Giudizio volto a valorizzare anche il coraggio di un editore di piccole dimensioni che sceglie di confrontarsi con un formato come quello della rivista, da troppo tempo ormai relegata nell’amarcord del fumetto.
Abbiamo parlato di:
Giallo #1
Massimo Rosi, José Luis Vidal, Alberto Avallone, Christoff RDGZ, Antonio Cella, Angelo Razzano, Francisco Jose Asencio Ibañez, Antonio Cella, Andrea Forti, Jorge Esteban.
Leviathan Labs, gennaio 2022
100 pagine, brossurato, bianco e nero – 7,00 €
ISBN: 9791280137531