Il futuro di Zagor a Cartoomics 2017

Il futuro di Zagor a Cartoomics 2017

A Cartoomics 2017 si è tenuta la conferenza sulle prossime novità di Zagor, alla presenza di Moreno Burattini e Tito Faraci.

Domenica 5 marzo, nella cornice dell’Agorà 2 di Cartoomics 2017, si è svolta la conferenza su Zagor per presentare le novità legate al personaggio e alle testate a lui dedicate. Maestro di cerimonie il curatore editoriale e sceneggiatore Moreno Burattini, affiancato da Tito Faraci e dal disegnatore Roberto Piere.

Proprio da Piere ha preso avvio l’incontro, avendo esordito sulle pagine di Zagor con la storia in due parti pubblicata tra febbraio e marzo. È stato rivelato qualche rapido dietro le quinte della realizzazione della stessa, svelando che si è trattato di un lavoro durato dieci anni (alternando infatti ai disegni dell’avventura il suo lavoro di grafico sempre per Sergio Bonelli Editore). Si è poi anticipato che il disegnatore è al lavoro su un Color Zagor con protagonista Tonka che potrebbe vedere la luce fra tre anni.

Sono poi state fatte anticipazioni sulle prossime storie del mensile: Il grido della Banshee, con l’esordio ai disegni su Zagor di Giuliano Piccininno – disegnatore di lungo corso di Dampyr – a cui seguirà L’araldo di Cromm. Poi una storia disegnata da Massimo Pesce dove tornerà il personaggio del ronin Takeda e una illustrata da Marco Verni.
Si è poi parlato del secondo Maxi Zagor dell’anno, disegnato da Marco Torricelli e Antonio Zamberletti, incentrato sulla Bestia del Jevodan.

Un momento di grande trasporto si è avuto quando è stata mostrata una tavola di Gallieno Ferri, tratta dall’ultima storia realizzata dal compianto artista: Burattini ha ricordato con affetto il disegnatore, evidenziando la pulizia e la sicurezza del tratto, notevole per quello che era un uomo di 87 anni.
Quell’ultima storia – L’antica maledizione – sarà contenuta nel Color Zagor del prossimo agosto, scritto da Jacopo Rauch, che Ferri ha disegnato per una buona metà: le restanti tavole le hanno proseguite Gianni Sedioli e Marco Verni.
Galieno Ferri sarà ricordato anche a maggio con un magazine speciale a lui dedicato, contenente la prima storia di Zagor e la prima di Mister No.

La seconda parte dell’evento è stata dedicata ad alcune novità di maggiore impatto, che confermano la volontà della Bonelli di questi ultimi anni di battere strade inusuali e di sperimentare anche con i personaggi più classici del proprio pantheon.

I racconti di Darkwood è il primo esempio: sul Maxi Zagor di settembre esordirà questo nuovo “format” con il quale verranno ospitate diverse storie dalle 32 alle 48 tavole all’interno di una cornice narrata da un personaggio della serie. Le singole storie brevi verranno realizzate da vari disegnatori ospiti, tra cui Lola Airaghi, Romeo Toffanetti (su testi di Marcello Toninelli) e Gianni Sedioli. A quest’ultimo Burattini ha espressamente chiesto di non rispettare la gabbia bonelliana, e i primi risultati mostrati rendono merito a questa scelta perché il tratto del disegnatore, unito ad una costruzione libera della tavola, offre soluzioni grafiche assai piacevoli. La storia disegnata da Sedioli è scritta da un’altra guest-star, Paolo D’Orazio.
Altro autore ospite sul Maxi di settembre è Dante Bastianoli, dalla fantascienza di Nathan Never al west di Zagor, anche lui invitato a rompere l’usuale scansione delle vignette, in un’avventura scritta da Luigi Mignacco.

Esordirà anche una donna come sceneggiatrice di Zagor, Gabriella Contu, in una storia che Burattini afferma essere femminile ma allo stesso tempo molto zagoriana. Ai disegni Marcello Mangiantini, che ha realizzato tutte le 40 tavole in mezzatinta.

L’ultimo quarto d’ora è stato dedicato alla news che vi abbiamo tempestivamente segnalato: l’uscita di una miniserie mensile a colori in 6 numeri su Cico, il primo dei quali uscirà a giugno, in cui il personaggio viaggerà attraverso varie epoche storiche vivendo avventure di stampo comico, come si addice alla spalla di Zagor.
Tito Faraci è l’ideatore e sceneggiatore del progetto, e si è detto contento di tornare a scrivere di Cico, ritrovando una tradizione che ha vissuto su alcuni speciali (l’ultimo dei quali è Cico moschettiere). Lo sceneggiatore afferma addirittura che da anni non si divertiva così tanto nel suo lavoro. Moreno Burattini, editor di questo progetto, ha anche sottolineato che al contrario di altre occasioni si sono evitati i tempi lenti per il varo di una nuova iniziativa: in questo caso infatti dall’ideazione alla pubblicazione passeranno solo 6 mesi.

Faraci ha spiegato che ha inserito diversi tipi di comicità, dalla battuta che si svolge in due vignette alla gag che dura diverse pagine fino all’uso dei tormentoni, senza rinunciare all’avventura e alla costruzione certosina delle varie ambientazioni storiche.
Saranno albi di 60 pagine e con un formato leggermente più grande delle pubblicazioni Bonelli classiche.
I disegnatori coinvolti sono Walter Venturi (anche copertinista della serie), Giorgio Sommacal, Stefano Voltolini, Oskar (Oscar Scalco), Giuliano Piccininno e la coppia artistica Luca Pozza (matite) e Luca Corda (chine).

Quello che si raccoglie a fine conferenza è una realtà vitale, fortemente ancorata al proprio retaggio ma senza paura di lanciare sguardi anche a nuovi orizzonti. Il coinvolgimento di disegnatori e sceneggiatori esterni al personaggio, anche se solo per testate satellite o situazioni speciali, sono indice di una volontà di rinnovamento sano, che non stravolge l’identità di Zagor ma allo stesso tempo lo mette alla prova in situazioni e contesti per lui nuovi.

Moreno Burattini si rivela un abile anfitrione, sempre affabile e sorridente, trasmettendo al pubblico la sua passione per il personaggio e il suo lavoro con autenticità.
La grande avventura di stampo bonelliano si contamina, quindi, e si apre a diverse istanze e sensibilità proprio come da diversi anni accade in molti ambiti della narrativa popolare.

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