È scomparso ieri a Venezia, all’età di 92 anni, Alberto Ongaro, giornalista e scrittore veneziano, firma storica del fumetto italiano, noto anche come Alfredo Nogara.
Nato a Venezia il 22 agosto 1925, nel dopoguerra è stato l’ideatore, insieme a Hugo Pratt e a Mario Faustinelli, della rivista Asso di Picche. In seguito inizia Junglemen, disegnata da Dino Battaglia, ripresa successivamente da Hugo Pratt per il mercato argentino. I lavori del gruppo detto “Asso di Picche”, formato dallo stesso Ongaro, Pratt, Damiani e Faustinelli, vennero pubblicati in Argentina dalla Editorial Abril. Allo scioglimento del sodalizio, Ongaro, seguendo le orme di Pratt, nel 1948 si trasferisce a Buenos Aires, dove soggiorna per sette anni. Il periodo argentino vede il ritorno a Junglemen, oltre alla messa in cantiere di nuove serie: El Cacique Blanco, Legión Extranjera, Misterix, John Korvo e Mark Cabot. Nel 1964 scrive i testi de L’Ombra, ispirandosi all’Uomo Mascherato. La serie, realizzata ai disegni da Hugo Pratt, viene pubblicata sul Corriere dei Piccoli.
Al suo rientro in Italia, pur continuando a scrivere fumetti, si dedica al giornalismo (diventa corrispondente da Londra per L’Europeo per quattro anni) e alla scrittura in prosa. Il suo primo romanzo, Il complice, è del 1965 ; seguono tra gli altri La taverna del Doge Loredan (1980) e La partita, con cui, nel 1986, vince il premio Super Campiello. Allacciati i contatti con Sergio Bonelli, nello stesso anno inizia a scrivere sceneggiature per Mister No. Tra il 1992 e il 2004 Ongaro scrive diversi albi di Nick Raider, con il nome d’arte di Alfredo Nogara. Il suo ultimo romanzo, Il respiro della laguna, giallo ambientato nella sua Venezia, è edito da Piemme nel 2016.
La redazione de Lo Spazio Bianco si unisce al cordoglio dei familiari per la perdita.