Dylan Dog #444: eros, tentacoli e morte

Dylan Dog #444: eros, tentacoli e morte

Dopo il passaggio di testimone a Baraldi, Recchioni torna a scrivere “Dylan Dog”: ecco “Morte in sedici noni” per le matite di Roi.

dylan_dog_444 copertinaCon “shokushu goukan” in giapponese si intende una rappresentazione erotica in cui l’essere umano viene violato dai tentacoli. Un esempio si trova in un’illustrazione per la storia Il sogno della moglie del pescatore contenuta nel libro Kinoe no komatsu (1814) di Katsushika Hokusai. Saltando in avanti, possono venire in mente alcune opere dell’artista svizzero H. R. Giger (1940-2014), al quale Corrado Roi sembra ispirarsi per disegnare Morte in sedici noni. Il fumettista torna alle atmosfere cariche di eros di Profondo Nero, con cui questo Dylan Dog #444 condivide anche l’importanza dell’arte (nella diegesi), per trascinare l’Indagatore dell’Incubo in un thriller che, data l’evoluzione fantastica della storia e la forza delle matite, avrebbe agevolmente trovato spazio tra le pagine di Metal Hurlant dei tempi d’oro.

Gli scenari alieni e le architetture esotiche dell’epilogo, così come le sequenze precedenti con al centro i rapporti sessuali, si sviluppano in vignette orizzontali, in 16:9 come da titolo, che consentono al Maestro delle Ombre di inquadrare tanto i personaggi quanto ciò che li circonda. Osservando la presenza ricorrente delle sculture nelle vignette, tra le quali spicca la citazione di Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni, si notano elementi di contatto con un altro fumetto di Roi, ossia UT.
Si dimostra abile Roberto Recchioni nel consentire al disegnatore di esprimersi al meglio delle proprie possibilità. Lo sceneggiatore, di ritorno su DyD per la prima volta in veste di autore e non più di curatore, sceneggia passaggi muti e altri dialogati e in alcuni di questi ultimi sottolinea il legame tra eros e conoscenza, una connessione antica: si pensi al Simposio platonico o all’insufflazione spartana, per fermarsi alla Grecia classica.

Al di là delle parole, però, questa prima parte di una storia lunga due albi si caratterizza per le suggestioni che la commistione tra passione e mostruosità è in grado di evocare. Giunto a metà percorso, il lettore, in balia degli eventi come il protagonista della testata, può aspettarsi che nel secondo atto i semi narrativi già piantati nel primo germoglino.

Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #444 – Morte in sedici noni
Roberto Recchioni, Corrado Roi
Sergio Bonelli Editore, settembre 2023
98 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,90 €
ISSN: 977112158000930444

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3 Commenti

1 Commento

  1. Starshadow

    12 Settembre 2023 a 21:46

    Ciao Federico, seguo con passione i tuoi articoli specie quando riporti riferimenti classici, ma non ho mai sentito parlare dell’insufflazione spartana: di che si tratta?

    • Federico

      13 Settembre 2023 a 17:25

      Ciao e grazie per le tue parole!
      Il contesto è quello di una cultura abituata ad accettare omoerotismo e pederastia, che tuttavia sente la necessità di giustificarli. Siamo nell’ambito dell’educazione dei giovani maschi di buona famiglia, ossia giovani liberi che vengono affidati a un maestro, affinché insegni loro a essere uomini liberi e validi nel contesto socio-politico-militare della città. Cercando di non essere volgare… l’idea è che la conoscenza possa essere trasmessa dal maestro all’allievo per mezzo del sesso orale: il seme del maestro passa nella bocca dell’allievo e così porta con sé la conoscenza che, fuoriuscendo dal maestro, si sedimenta nell’allievo.
      Mutatis mutandis, cambiando completamente il contesto, per Aristotele, il maschio nel processo generativo apporta l'”anima percettiva” (“aisthetikè psychè”) attraverso lo sperma che entra nella donna.

      • Starshadow

        21 Settembre 2023 a 20:28

        Spiegazione affascinante, te ne sono grato!
        (Giungo solo ora perchè non pensavo mi rispondessi e non avendo ricevuto notifiche… grazie ancora!)

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