Torna sulle pagine del mensile Carlo Ambrosini, in edicola in questi mesi anche con il redivivo Napoleone. Il suo stile è inconfondibile: il segno caratteristico, ricco di linee e tratteggi, i personaggi espressivi e con una vena malinconica negli sguardi, le inquadrature varie ed evocative, ne hanno fatto una delle colonne portanti di Dylan Dog. Anche le tematiche e l’andamento del racconto rientrano in quella che possiamo chiamare la poetica dell’autore: ci troviamo infatti davanti a una storia ricca di citazioni colte, di riflessioni filosofiche, di riferimenti artistici, costruita con un andamento lento e ondivago tra realtà, illusione e apparenza, con una coprotagonista più volte presente nelle storie create da Ambrosini.
Mentre si attende l’arrivo della cometa che spazzerà via l’umanità – elemento ancora non trattato fondo in questo ciclo di storie, che hanno mantenuto il focus sul protagonista della testata senza abbracciare il quadro generale, le reazioni del mondo alla tragedia annunciata – c’è l’occasione per riflettere sull’invenzione del tempo visto come artificio umano, sul suo significato e sul suo valore, ma anche per restituire un Dylan Dog ostinatamente, fieramente e immancabilmente attaccato al suo sentire personale, alla sua unicità, alla sua caparbietà nel non piegarsi al gioco del destino o alla scelta più facile.
Anche solo per la capacità dell’autore di restituire un protagonista così centrato, l’albo merita una lettura.
Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #395 – Del tempo e di altre illusioni
Carlo Ambrosini
Sergio Bonelli Editore, agosto 2019
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,90 €
ISSN: 977112158004790395