Su richiesta dell’imperatore, Ausofer ordina a Ian di tornare a Rathun-kun, la caverna dove perse la vita la sua compagna Briana e dove venne alla luce sua figlia Elara.
La missione ha lo scopo di recuperare un cartiglio che fornirebbe un valido supporto nella guerra contro gli Abominii e in particolare contro la magia degli Alfieri. Pur restio a dirigersi verso un luogo che conserva così tanto dolore, Dragonero accetta.
Ne Il divoratore Stefano Vietti affianca al Romevarlo Myrva, Gmor e Aleen, per un’avventura tesa e probante sotto ogni punto di vista. L’impatto psicologico che il ritorno in quei luoghi nefasti ha per Ian è sottolineato da una sequenza iniziale che alterna in modo concitato vignette in tempo presente a vignette in flashback, a rimarcare la violenza di ricordi che cedono però il passo a una sorta di consapevolezza. Vietti dedica anche un significativo approfondimento a Myrva e al suo rapporto col fratello confezionando, dopo un lungo segmento action, un finale dolceamaro.
Porcaro crea un’atmosfera cupa, con neri densi come le profondità di Rathun-kun che sembrano dominare la scena anche in una bella giornata di sole o sotto il bianco della neve. Coinvolgente sia il livello di dettaglio dei volti dei personaggi – sui quali, nei primi e primissimi piani, spiccano rughe espressive, cicatrici o ferite – sia la loro recitazione non solo nelle scene d’azione ma anche durante una semplice cena, come a tavola 16. Notevole anche la resa delle ambientazioni esterne, ad esempio nella sequenza muta a tavole 12 e 13 che mostra frammenti di Erondàr durante un volo di grifone.
Abbiamo parlato di:
Dragonero Mondo oscuro #23 (#136) – Il divoratore
Stefano Vietti, Salvatore Porcaro
Sergio Bonelli Editore, settembre 2024
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,90 €
ISSN: 977228243000440136