Disney e Black Widow
Con l’annuncio da parte della Disney del rinvio dell’uscita nelle sale di Black Widow a causa dell’aggravarsi della crisi dovuta all’epidemia di Covid-19 nel mondo, per la major di Topolino così come per gli altri studios si apre la partita più difficile: pensare al dopo.
La miriade di slittamenti decisa negli ultimi giorni, che ha visto praticamente cancellato tutto uno slot di uscite cinematografiche, pone infatti tutta una serie di questioni inerenti la riorganizzazione della programmazione, che di solito viene decisa con largo anticipo. Il problema principale, soprattutto per la Disney che già da un anno ha ormai un predominio cinematografico dopo l’acquisizione della ex 20th Century Fox (ora Studios), è quello di riuscire a scegliere date che non vadano in aperto conflitto con altre sue pellicole.
Nei giorni scorsi, un interessante e dettagliato articolo di Variety ha evidenziato le difficoltà che la major si troverà ad afffrontare una volta che la crisi epidemica si sarà conclusa e le sale potranno finalmente riaprire.
Dover riorganizzare il calendario al botteghino potrebbe creare un effetto domino, dal momento che il resto del 2020 è già programmato con altri promettenti successi. Non è solo trovare il momento giusto per riprogrammare i propri film: gli studios devono anche assicurarsi che non finiscano per cannibalizzare altri film che stanno pianificando di fare uscire. E l’importanza che ha la Disney sul mercato significa che il essa ha gran parte del potere quando si tratta di impostare l’agenda culturale.
Ma anche la Disney ha i suoi dilemmi. Il programma dello studio ha tre film principali: “Mulan”, “Black Widow” e “The New Mutants” – senza date di uscita. Rilasciando uno di quei film in estate potrebbe allontanare il pubblico da “Soul” della Pixar (19 giugno) o “Jungle Cruise” con Dwayne Johnson ed Emily Blunt (24 luglio), altri due film in cui la Disney ha investito molto. E, a questo punto, non ci sono garanzie che i cinema saranno aperti al debutto di quei film.
Durante le vacanze la Disney deve evitare di competere con “The Eternals” della Marvel (6 novembre) e “West Side Story” di Steven Spielberg (18 dicembre), un’altra coppia di uscite di alto profilo e di prossima uscita. Questo per non parlare di altri grandi titoli come “In the Heights” (26 giugno), “No Time to Die” (25 novembre), “Venom 2” della Sony (2 ottobre ) e “Top Gun Maverick” della Paramount (24 giugno).
Gli analisti citati dalla rivista di spettacolo indicano che uno dei periodi che potrebbe presentare uno spazio di manovra è quello tra il giorno del ringraziamento e Capodanno. Il mese di dicembre, che quest’anno vedrà la mancanza nelle sale di un film di Star Wars, potrebbe essere quello più adatto per fornire alla Disney il giusto slot per Black Widow, anche se altre fonti, citate nei giorni scorsi da Deadline, hanno ipotizzato che se le cose dovessero risolversi prima dell’estate a essere sacrificato potrebbe essere Free Guy con Ryan Reynolds, in uscita a luglio.
Altro elemento da non dimenticare è inoltre la normalizzazione della situazione in Cina, dove i contagi stanno man mano scendendo all’interno della Repubblica Popolare. Un fattore questo che, come evidenziato dal CEO di IMAX, Richard Gelfond, potrebbe portare presto alla riapertura di qualcosa come 70000 sale cinematografiche, anche se bisognerà certamente capire come le autorità cinesi affronteranno la questione e quali saranno le politiche attuate per la sicurezza del pubblico dopo la fine della pandemia.
Wonder Woman 1984
Se Disney e Marvel Studios hanno optato per rinviare la data di uscita per il film sull’eroina della Casa delle Idee, la Warner Bros. non ha ancora pensato a una decisione in questo senso. Con una release fissata per i primi giorni di giugno, la major al momento punta su alcuni fattori, sia sul fatto che in estate l’emergenza potrebbe essere conclusa che su una campagna promozionale che attualmente non è ancora entrata nella sua fase finale, elemento questo evidenziato nei giorni scorsi da Scott Mendelson su Forbes.
Warner Bros. potrebbe preferire aspettare, non spendere troppo per il marketing e sperare che la tempesta passi in fretta in modo che Wonder Woman 1984 possa rappresentare l’inizio, leggermente in ritardo, della stagione cinematografica estiva del 2020. Oppure potrebbero annunciare il suo rinvio a data da destinarsi… Finché non bruciano denaro per il marketing, direi che possono permettersi di aspettare. Se le cose miglioreranno con il Memorial Day, la WB può fare un blitz di marketing di super-saturazione e recuperare il tempo perso.
Per il sequel con protagonista Gal Gadot la Warner ha diffuso un solo trailer di grande effetto e alcuni poster, ed è probabile che la fase finale della campagna promozionale sarebbe iniziata verso la metà di aprile con un nuovo trailer e una accelerazione sostanziale verso il mese di giugno, magari con la release di un final trailer a maggio. E’ possibile che la dirigenza della major sia ancora convinta di poter proseguire su questa tabella di marcia, ma il tutto dipenderà dall’evolversi della situazione soprattutto negli Stati Uniti. Uno dei problemi maggiori nel paese nordamericano con la crisi del Covid-19 è anche la mancanza di eventi sportivi, che sono un ottimo viatico per la realizzazione di spot televisivi e partnership commerciali, e che al momento sono stati cancellati. Anche questo sarà un elemento fondamentale per capire quali saranno le prossime mosse della major per il film sull’amazzone DC Comics.
Al momento, anche la possibilità (smentita dalla major) di una diffusione del sequel in streaming nasconde incognite e ostacoli, perlopiù finanziari. Come ha detto nei giorni scorsi a Forbes Mike Bloxham della società di ricerca Magid:
E’ possibile che alcuni investimenti verranno recuperati man mano che i titoli vengono rilasciati tramite servizi di streaming, come sta iniziando ad accadere. Ma è impossibile dire fino a che punto sostituirà qualsiasi perdita al botteghino.
Per fare un esempio, citato dalla rivista, la maggior parte dei film in streaming costerà circa 20 dollari, il che significa che milioni di persone dovrebbero pagare per raggiungere i numeri previsti al botteghino. Per il film di animazione Trolls World Tour, che la Universal ha deciso di fare uscire online, oltre 17 milioni di persone dovrebbero noleggiare il film per guadagnare i 347 milioni che il suo prequel del 2016 ha incassato quando fu proiettato in oltre 4.000 sale.