Nell’inedito di ottobre l’intreccio orchestrato da Enrico Lotti e Alessandro Mainardi parte da uno spunto sempre affascinante, quello della vendetta, richiamato già nel titolo. I due creano una vicenda plausibile ma priva di guizzi, adagiandosi su uno sviluppo piuttosto prevedibile e frequentemente punteggiato dai tipici spiegoni. Anche se gli storici lettori della serie sono abituati a rileggere nei balloon ciò che è chiaro dopo un semplice sguardo alle tavole, in questa circostanza la sensazione è che questa pratica sia stata un po’ abusata.
I disegni del duo Angelo Maria e Marco Ricci non aggiungono nulla di particolare all’albo. La recitazione dei personaggi non convince: le pose sono ingessate, ripetitive, poco disinvolte, e anche le prospettive e le proporzioni non sono sempre valide, al pari dei primi e primissimi piani, dalla resa altalenante.
Si tratta dunque di un capitolo dimenticabile nell’annata diabolika, considerato che entrambe le coppie di autori segnano un passo indietro rispetto alle precedenti prove: l’inedito di maggio Danni collaterali poteva vantare una scrittura molto più solida e avvincente, così come i Ricci (padre e figlio) avevano ben illustrato i testi di Lotti e Mainardi in Triplo rischio.
Abbiamo parlato di:
Diabolik Anno LIX #10 – L’idolo della vendetta
Enrico Lotti, Alessandro Mainardi, Angelo Maria Ricci, Marco Ricci
Astorina, ottobre 2020
130 pagine, brossurato, bianco e nero – 2,80 €
ISSN: 977112404500000010