
Topolino #3392: Una (non così) strana coppia
Come anticipato ieri, oggi secondo appuntamento con il Topolino di questa settimana, il #3392. Il motivo di questo doppio appuntamento è la presenza di Newton Pitagorico con una nuova serie: Newton&Pico in viaggio nel sapere.
La serie, scritta da Giorgio Fontana con i disegni di Donald Soffritti, inizia in una maniera abbastanza classica quando il protagonista è un piccolo genio incontenibile: un’esplosione nel laboratorio di scienze causata proprio da Newton. L’attimo dopo l’esplosione irrompe sulla scena il preside della scuola, che ricordo come grado essere l’equivalente della nostra scuola elementare, come ribadito da Marco Nucci all’inizio del reboot del personaggio. Il preside, visibilmente contrariato e parecchio imbufalito, urla contro Newton un’affermazione che in questi giorni ho trovato un po’ fuori luogo:
Gli esperimenti non sono un gioco!
Il motivo è presto detto: nel corso della settimana precedente, culminata con la Notte dei Ricercatori, abbiamo lanciato gli INAF Online Lab, che tra le altre cose hanno come obiettivo quello di trasmettere concetti scientifici facendo divertire gli studenti che vi partecipano. Il punto centrale dietro questi laboratori online è esattamente l’opposto di quello espresso dal preside della scuola elementare di Paperopoli.
Altro elemento interessante della prima parte della storia è, poi, una delle domande cui Newton è costretto a rispondere nel test che deve portare a termine per punizione:
Discuti le principali critiche alla teoria delle idee di Platone.
Al quesito, ovviamente, Newton non avrebbe saputo rispondere, visto che difficilmente lo si può considerare parte del programma di studi di uno studente della sua età. Anche negli Stati Uniti. O nel Calisota. Il pregio di questo dettaglio, che sicuramente desta un po’ di perplessità, è però quello di caratterizzare il compito esattamente come una punizione, soprattutto perché farà media.
La conseguenza di tutto ciò è che, alla fine, Archimede decide di cercare un precettore per Newton che gli faccia ripetizioni: e la scelta cade su Pico de Paperis.
Sin dalle prime battute del confronto tra i due personaggi risulta evidente la direzione che verrà battuta da Fontana nel corso della serie: un confronto tra studio sui libri (e più in generale della letteratura – da intendersi come studio dei risultati precedenti) ed esperimenti. E’ un’annosa questione, soprattutto quando viene vista dall’esterno o quando c’è da spartirsi i sempre pochi fondi a disposizione. In effetti dall’interno è per lo più una divertente presa in giro tra teorici e sperimentali, tra chi immagina i modelli per lo più matematici che il mondo potrebbe seguire e chi, invece, progetta gli strumenti per verificare queste idee. E magari trovare strade non previste dai modelli immaginati dai teorici!
In questo senso è dunque un confronto creativo in cui ci si alimenta a vicenda, proseguendo, seppur all’interno delle diverse specializzazioni, sulla strada tracciata da grandi scienziati come Galileo Galilei o Isaac Newton, che, invece, si occupavano sia degli aspetti matematici, sia di quelli sperimentali delle loro scoperte.
D’altra parte Pico ha una cultura vastissima, forse eccessivamente enfatizzata da Fontana per bocca di Archimede, e probabilmente nella serie ci sarà un’altra annosa questione: il rapporto tra la cultura scientifica e quella letteraria. E’ ancora presto per capire se anche questo sarà un elemento portante delle storie di In viaggio nel sapere, ma una cosa sembra già certa: saranno storie burrascose e divertenti.