Astro Boy: Le origini di Atom
Tetsuwan Atomu, noto in occidente come Astro Boy, esordì sulla rivista giapponese Shonen il 3 aprile del 1952, proseguendo le sue avventure fino al marzo del 1968. Il protagonista, Atom, era un robot dalle fattezze antropomorfe, un ragazzino per la precisione, ma in questi giorni il personaggio ideato da Osamu Tezuka ha raggiunto la ragguerdevole età di settanta anni di vita editoriale. Per festeggiare questo invidiabile traguardo, ho pensato bene di proporvi una serie di articoli dedicati ad Astro Boy, che sono in parte una rielaborazione di una serie analoga uscita sul mio blog DropSea e basata sull’edizione in 5 volumi della Panini Comics datata 2010.
Il primo articolo, che possiamo considerare introduzione alla serie (non so ancora quanto durerà…) sarà dedicato proprio alle origini di Atom:
Nascita di un robot
Come ricorda lo stesso autore, il nome del personaggio richiama intenzionalmente la parola “atomo”, un modo esplicito per fare riferimento alle ricerche nel campo dell’energia tomica e nucleare che erano sulla bocca di tutti in quell’epoca, e che avevano segnato la storia recente del Giappone con le bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki.
Forse anche per questo Tezuka pensa bene di dare a un robot indistruttibile il ruolo di protagonista, che diventa una sorta di Pinocchio dell’era atomica. E il parallellismo non è campato in aria. A costruire Atom, infatti, ci pensa il dottor Tenma, ministro della scienza di un Giappone futuristico. Questi aveva perso il figlio, probabilmente un ragazzetto discolo e viziato, in un incidente stradale. Così, mentre Geppetto costruì Pinocchio per puro istinto paterno, Tenma costruì Atom per superare il dolore della perdita.
Il robot Tobio, però, oltre a essere perfetto, non cresceva: ciò frustrò Tenma a tal punto che, dopo aver maltrattato Atom in tutti i modi, si suicidò. A quel punto, dopo una breve parentesi in un circo, Atom finisce sotto la tutela del dottor Ochanomizu, altro esperto di robotica: fu proprio lui a costruire gli altri componenti della famiglia di Atom.
Tra Turing e Asimov
La forza della creazione di Tezuka, però, non stava solo in un personaggio unico come Atom, ma anche nel contesto scientifico e politico che il mangaka gli costruì intorno. E in questo mondo esistevano delle leggi sui robot, in qualche modo molto simili alle leggi della robotica di Isaac Asimov. Queste si trovano alla fine di una sorta di cronologia della robotica che può essere estratta dalle sei pagine de La nascita di Astro Boy:
1974: “prodotta la prima calcolatrice elettronica miniaturizzata che funzionava a energia atomica“
1978: “il dottor C. Workchair, del popolo Apache, inventò il primo vero e proprio cervello elettronico. In seguito uno scienziato giapponese, il dottor Sarumane, perfezionò la sua invenzione“
1982: “un cervello elettronico venne installato per la prima volta in un robot antropomorfo“
1987: “il dottor James Dalton inventò una pelle artificiale in plastica. Utilizzandola come rivestimento si arrivò finalmente a ottenere un robot dal corpo simile a quello umano“
2003: “furono emanate le leggi per i robot
Articolo primo: i robot sono stati creati per rendere felici gli esseri umani
Articolo tredicesimo: I robot non possono ferire né uccidere gli esseri umani“
Inevitabili le accuse di plagio che gli vennero rilevate dai suoi connazionali, da cui lo stesso Tezuka si difese affermando che le aveva create prima dello scrittore statunitense. Cosa, peraltro, cui non si stenta a credere. D’altra parte, e non solo nella scienza, non è raro che gli esseri umani siano riusciti a partorire idee simili in posti molto lontani tra loro e senza avere alcun collegamento reciproco.
Altro elemento interessante nella cronologia è l’accenno al cervello elettronico che prefigura l’idea di un’intelligenza artificiale, la qual cosa ci porta direttamente ad Alan Turing, che sarà in qualche modo uno dei numi tutelari della serie di articoli che leggerete nelle prossime settimane.
Mi piace, però, lasciarvi con alcune considerazioni più tecniche relative al manga di Tezuka.
Il tratto, i personaggi secondari, alcuni avversari al limite dell’assurdo le situazioni in generale e la stessa costruzione della trama, tutto questo richiama il fumetto seriale quotidiano statunitense e in particolare autori come Chester Gould, creatore di Dick Tracy, o Elzie Crisler Segar con il suo Popeye, o infine Floyd Gottfredson con le sue stricie di Mickey Mouse. Effettivamente quella di Topolino è l’influenza più nota su Tezuka: d’altra parte Atom ricorda molto da vicino la caratterizzazione del Topolino maturo di Gottfredson.
Avremo modo di approfondire ancora di più il personaggio e le storie di Tezuka nelle puntate successive, il tutto condito con quel po’ di scienza che non guasta mai, e che comunque ha giocato una parte importante nelle storie di Atom.
Articolo che è una rielaborazione e un’estensione di “Astroboy: Nascita di Atom“