di Pasquale Ruju e Luigi Siniscalchi
Bonelli Editore, giu. 2006 – 132 pagg. b/n bros. – 3,00 euro
Dopo un primo numero con più luci che ombre ecco arrivare un secondo numero che porta ad invertire nettamente il giudizio. Molti di quegli aspetti che lasciavano ben sperare per il prosieguo vanno nettamente a scomparire. I disegni, che a tratti ricordano il compianto Tacconi, sono sì curati ma anche molto personali e possono produrre giudizi contrastanti. Nettamente negativo, invece, il giudizio sulla sceneggiatura, soprattutto se consideriamo che si tratta di una serie che sta ancora cercando di conquistarsi un posto nel cuore del pubblico. Nessuna suspense per una storia che procede in modo noioso verso un finale piuttosto scontato, complice anche un uso delle didascalie che appesantisce la lettura creando un'atmosfera a volte troppo pomposa, senza parlare dei dialoghi il cui fine ultimo sembra quello di far capire quanto Demian sia uno chevalier. In definitiva un numero che non aggiunge nulla a quanto già detto e visto nel numero uno bensì toglie fascino al personaggio. (Michele Quitadamo)
Demian #2
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