La stella di Audrey Hepburn, nata con il nome di Edda a Ixelles (Belgio), risplendette sulla Terra per soli 63 anni, ma di un bagliore accecante. Tutti la adoravano, il grande regista Billy Wilder disse: “God kissed her on the cheek, and there she was” (“Dio la baciò sulla guancia, ed eccola là”).
La sua scia brilla ancora luminosa, tanto che a trent’anni dalla sua scomparsa il duo creativo formato da Jean-Luc Cornette (sceneggiatura) e Agnese Innocente (disegno) ha deciso di omaggiarla con una biografia a fumetti intitolata semplicemente Audrey, pubblicata da Glénat nel 2023 e portata in Italia quest’anno dall’editrice Il Castoro.
Come tutti sanno, Audrey Hepburn recitò in alcuni film indimenticabili e fu protagonista di sequenze iconiche, che gli autori fanno qui rivivere su carta. Ci mostrano Holly Golightly che canta Moon River al chiaro di luna sul balcone; la principessa Anna che sfreccia in vespa accanto al Colosseo in Vacanze Romane; Sabrina che bacia Humphrey Bogart in un campo da tennis nel film omonimo di Wilder – interpretazione quest’ultima che le valse anche un premio Oscar. E accennano anche a come è diventata la quintessenza dell’eleganza, grazie al sodalizio con Hubert De Givenchy, autore dell’iconico little black dress che l’attrice indossa in Colazione da Tiffany e di molti altri celebri look.
Ma soprattutto, gli autori raccontano la storia meno conosciuta, quella di una donna tenace e appassionata, piena di sogni e ambizioni, la cui vita però è stata costellata anche da delusioni e tragedie e non solo da successi sfolgoranti. Abbandonata dal padre e costretta a fuggire dalla guerra, sognava di diventare una ballerina ma non era abbastanza brava, amava intensamente ma ha dovuto affrontare due divorzi, desiderava con tutto il cuore essere madre, ma per due volte non ci è riuscita. Certo, in qualche modo la vita l’ha ripagata, ma comunque lei non ha mai dato per scontata la sua fortuna, è sempre stata grata di ciò che aveva, tanto da sentire il bisogno – nell’ultimo periodo della sua esistenza – di offrire aiuto ai bambini dell’Africa e dell’Asia, andando in missione con l’Unicef.
Questa biografia tenta l’ardua impresa di dare la propria visione di un’icona del cinema e della cultura di massa di cui si è già detto, scritto, mostrato, praticamente ogni cosa. C’era talmente tanto da raccontare che si è voluto sorvolare un po’ su tutto, dando una leggera impressione di frammentarietà. Condensare una vita così straordinaria in poche pagine non era però un’impresa semplice, ma comunque Cornette è riuscito a tracciare un ritratto interessante e sfaccettato dell’attrice, che lascia trapelare tutto l’affetto nei confronti di questa figura.
Agnese Innocente ha avuto l’altrettanto arduo compito di reinterpretare un volto iconico (talmente tanto da essere anche spiattellato su merchandising e paccottiglia varia) e ha deciso di focalizzare l’attenzione sugli occhi. La fumettista è solita disegnarli in modo più essenziale (spesso come puntini), ma in questo caso ha giustamente voluto rappresentarli enormi e magnetici, rendendoli il punto focale della caratterizzazione. Il risultato è una Audrey forse più fanciullesca di quella che molti di noi hanno in mente, quasi una principessa Disney, ma che comunque restituisce la qualità eterea e leggiadra della sua persona. Le vicissitudini dell’attrice si dispiegano attraverso tavole dalla costruzione più classica e sobria rispetto a quanto visto in Heartbreak Hotel (qui la recensione), ma comunque perfetto per un fumetto biografico, per sua natura più realistico, anche se non privo di momenti poetici.
In sintesi, Audrey è una biografia ben documentata ma anche personale e sentita, che dosa bene dramma e commedia, ed esplora il lato intimo dell’attrice senza dimenticare la sua carriera. Un omaggio illustrato con grazia a una figura straordinaria, dal punto di vista artistico e umano.
Abbiamo parlato di:
Audrey. La ragazza con gli occhi da cerbiatto
Jean-Luc Cornette, Agnese Innocente
Il Castoro, 2024
172 pagine, cartonato, colore – 18,00 €
ISBN: 9791255332497