Well, since my baby left me
Well, I found a new place to dwell
Well, it’s down at the end of Lonely Street
At Heartbreak Hotel
Where I’ll be, I’ll be so lonely, baby
Well, I’m so lonely
I’ll be so lonely, I could die
Così cantava Elvis nell’iconica Heartbreak Hotel, immaginando un luogo in cui rifugiarsi per ricomporre i cocci di un cuore andato in frantumi.
Ispirata da questa geniale invenzione, Micol Arianna Beltramini ha scritto una storia in cui questo albergo esiste davvero, mentre la matita di Agnese Innocente gli ha dato un aspetto tangibile: il risultato è un graphic novel che porta il nome della canzone del Re e che inizia proprio con quattro adolescenti che si risvegliano in un misterioso albergo in seguito a una delusione amorosa.
I ragazzi inizialmente trascorrono volentieri il loro tempo in questo luogo surreale, crogiolandosi nel proprio dolore, ascoltando canzoni deprimenti coccolati da un assistente vocale a forma di maneki-neko (quelle statuette di gatti portafortuna che si vedono a bizzeffe in Giappone e nei manga) che può soddisfare ogni loro desiderio. Ma a un certo punto bisogna tornare alla realtà: un messaggio li avvisa che è arrivato il momento del check-out. I quattro cuori infranti – Maya, Martino, Fiona e un quarto ospite, che inizialmente conosciamo solo come «il ragazzo che non voleva più niente» – dovranno capire come uscire da questo posto.
Allora, è necessario che ognuno faccia i conti con i propri traumi e angosce; ma soprattutto che si confronti (e scontri) con gli altri. Le loro esistenze si intrecciano quindi inevitabilmente, a sottolineare che non è barricandosi nella solitudine che si superano le difficoltà, ma solo grazie all’interazione con l’altro, che permette di uscire dal proprio punto di vista e guardare le cose da un’angolazione diversa.
Un po’ come ne Il ragazzo e l’airone di Miyazaki, anche qui il mondo immaginario è un posto in cui rintanarsi per fuggire dal dolore, ma è anche luogo di passaggio necessario a superarlo. E allo stesso modo, anche l’Heartbreak Hotel è popolato da curiose creature, spesso pescate direttamente da Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll.
Frequentissimi sono anche i riferimenti a film, serie tv, anime e in generale prodotti della cultura pop: da It a La storia infinita, passando per le canzoni di Billie Eilish, Twin Peaks ed Evangelion. L’Heartbreak Hotel, con la sua atmosfera un po’ nostalgica che rievoca gli anni Novanta, è un crogiolo di tutto questo, ma ricorda anche il dungeon di un videogioco, in quanto prevede tappe specifiche per essere attraversato, ha le sue regole, e addirittura delle «classi» di personaggi. Infatti, ogni ospite ci viene mostrato con una card di presentazione che ne riporta anche il seme di appartenenza, associato a determinati tratti caratteriali – per esempio gli ospiti di cuori, come la protagonista Maya, sono tenaci e appassionati, ma anche irascibili. Tante invenzioni ed espedienti narrativi ideati da Beltramini rendono l’Heartbreak Hotel un’ambientazione intrigante e decisamente indovinata.
Il tratto di Agnese Innocente è sintetico e delicato ma incredibilmente espressivo ed emotivo. Riempito di colori soffici e acquarellati, si adatta benissimo al tono malinconico della storia. Vincente è anche la scelta di rendere le scene nell’hotel tutte in bicromia, soluzione che crea un’atmosfera ovattata e sottolinea la dimensione onirica in cui si svolgono. La fumettista gioca e sperimenta con la composizione: carte da gioco che piovono a terra diventano le cornici delle vignette; il momento in cui il cuore di Maya si spezza viene rappresentato «rompendo» la tavola come uno specchio; romantiche rose invadono la pagina come in un perfetto shojo-manga.
Forse le relazioni tra i quattro ragazzi, personaggi così interessanti, avrebbero meritato un maggiore approfondimento. Non che la storia manchi di introspezione, anzi, ma la sensazione è che sia stata leggermente compressa, mentre un ritmo più disteso avrebbe permesso al lettore di conoscere i protagonisti con più calma e avrebbe consentito una risoluzione dei conflitti meno frettolosa. Comunque, nel complesso, la sinergia tra le due autrici riesce a raccontare benissimo quel «dolore così dolce» che è tipico dell’adolescenza, un’età delicata fatta di vette di gioia e baratri di sofferenza, in cui quei «piccoli problemi di cuore» non ci sembrano poi tanto piccoli.
Heartbreak Hotel è un graphic novel commovente ma mai lamentoso, sempre ravvivato da momenti di leggerezza e ironia. Una storia che mostra le sfaccettature dell’adolescenza senza paternalismi, che esalta il potere curativo dei legami, e sottolinea la necessità di andare avanti con la propria vita pure quando questa ci picchia senza pietà: servono «un po’ di rock’n’roll, un botto di coraggio e tutta la fiducia che riesci a mettere insieme».
Abbiamo parlato di:
Heartbreak Hotel
Micol Arianna Beltramini, Agnese Innocente
Il Castoro, marzo 2024
204 pagine, cartonato, colore – 18,00 €
ISBN: 9791255331339