“Suicidio commerciale”: Wicked+Divine e la caduta degli dei

“Suicidio commerciale”: Wicked+Divine e la caduta degli dei

Nel terzo volume di "The Wicked and The Divine", Kieron Gillen continua le vicende dei giovani dei pop, eliminati uno ad uno da una oscura minaccia.

Il terzo volume della saga degli dei/popstar adolescenti di Kieron Gillen (di cui abbiamo parlato qui e qui), Suicidio commerciale, prende le mosse da una profonda crisi nel fandom di questo Olimpo a tempo determinato. Le giovani divinità, infatti, sono destinate a morire dopo due anni di splendido regno, ma una serie di circostanze poco chiare ha portato molte di esse a una morte precoce negli episodi precedenti.

Un certo cambio di passo nella narrazione è segnato da molti elementi, a cominciare dal frontespizio, che in precedenza inquadrava il volto di una divinità, ora sostituito dal corpo inscritto in un cerchio, quasi suggerendo un mirino puntato al petto.  Ma soprattutto è la scelta di l’affidare ogni episodio di questo arco narrativo a un disegnatore diverso a modificare profondamente l’impatto visuale del racconto e quindi le sue suggestioni.

Il tratto di Kate Brown, che disegna il primo capitolo dell’albo, il numero 12 dell’intera serie, si differenzia significativamente da quello di Jamie McKelvie, che aveva firmato i primi capitoli: maggiormente sintetico e cartoonistico nei volti. Il montaggio di tavola è più dinamico, accompagnando personaggi i cui comportamenti ancora più sopra le righe del solito sono giustificati dall’incombere ormai innegabile di una oscura minaccia. Inizialmente troviamo una più forte alternanza di tagli verticali e orizzontali, in seguito – col primo scontro tra dei – la tavola si frammenta e si spezza, in sintonia con il clima di disgregazione del gruppo.

L’episodio 13, disegnato da Tula Lotay, torna a un tratto e un montaggio più avvicinabile a quello medio – finora – della serie; anche la trama dell’episodio narra, in modo più ordinario, di una nuova tormentata star divina, immergendoci nuovamente in un turbinare di feste, concerti, divismo e backstage. Ma anche qui la narrazione subisce poi una brusca svolta nel finale, con un montaggio molto interessante, che assembla spezzoni di commenti twitter sulla celebrità, mostrando efficacemente il flusso impietoso delle notizie che avvolgono questa soffocante fama.

Il capitolo 14, con il ritorno di Jamie McKelvie ai disegni, si accompagna ai colori di Matthew Wilson, e sono soprattutto questi ultimi a contribuire al tono lisergico e allucinato della storia, ormai divenuta piuttosto frammentaria e disturbante. Torna anche, in un accenno abbastanza criptico, il tema del rapporto tra i giovani e impotenti dei e il divino patriarcale che domina la nostra società.
Sullo sfondo viene evocato (senza essere citato apertamente) il sacrificio di Isacco, con un collegamento alla religione giudaico-cristiana. Il senso suggerito è evidente: i giovani dei sono probabilmente sacrificati per ordine di un imperscrutabile – e, nei loro confronti, spietato – piano divino superiore. Naturalmente, dato che il sacrificio di Isacco è ingannevole, questa citazione potrebbe lasciare intendere che anche le morti dei giovani dei potrebbero essere illusorie.

I capitoli successivi, focalizzati su singole divinità, contribuiscono meno allo sviluppo della storia e vedono anche un calo della tensione narrativa, che procrastina l’attesa accelerazione degli eventi. Con un nuovo cambio di segno, il capitolo 15 disegnato da Stephanie Hans è giocato su tavole a tratti quasi pittoriche  di indubbio fascino visivo per presentarci Amaterasu; la Morrigan al capitolo 16 si giova del segno realistico più tradizionale di Leila Del Duca, mentre la ligne claire di Brandon Graham, con accenti blandamente moebiusiani, si sposa ad un capitolo conclusivo dedicato alla dea gatto Sekhmet.

Un terzo numero quindi complessivamente godibile, soprattutto sotto il profilo visivo, per l’elegante variazione nei disegni dei capitoli. Il tutto però soffre un po’ di un andamento episodico, meno serrato e più dispersivo dei due numeri precedenti, senza portare più di tanto avanti la trama portante per indugiare invece in divagazioni anche affascinanti sul retroscena di singoli dei.

Abbiamo parlato di:
The Wicked and The Divine vol. 3 – Suicidio commerciale
Kieron Gillen, Kate Brown, Tula Lotay, Jamie McKelvie, Matthwe Wilson, Stephanie Hans, Leila Del Duca, Mat Lopes.
Traduzione di Michele Foschini
BAO Publishing, 2017
192 pagine, cartonato, colori – 19,00€
ISBN: 978-88-6543-926-5

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