Una prova di coraggio di Justina Ireland è il romanzo edito da Panini Comics che, insieme al libro La luce dei Jedi di Charles Soule, ha inaugurato la narrazione di Star Wars: l’Alta Repubblica, il progetto coordinato da Lucasfilm, Disney e Marvel Comics in cui fumetti, romanzi e serie tv costituiscono elementi fruibili sia indipendentemente dagli altri che insieme, in un unico grande affresco.
Infatti, nell’opera di Ireland, scritta apposta per un pubblico giovane a differenza da quella di Soule, si notano subito alcune tessere che vanno a comporre il puzzle, ancora piuttosto contenuto, denominato “L’Alta Repubblica”. Per esempio, nel romanzo si approfondiscono due personaggi, Vernestra e Imri, che si ritrovano nel secondo e nel quarto capitolo del fumetto dedicato a questo nuovo progetto crossmediale; si leggono i nomi del Maestro Sskeer e della sua Padawan Keeve Trennis, protagonisti della serie; si sente parlare del Faro Strarlight, “enorme stazione spaziale, in parte tempio e in parte avamposto della Repubblica”, nonché “rifugio sicuro, una luce nell’oscurità”. Dai comics, quindi, è possibile passare al libro e viceversa, con uno scarto minimo (al di là dell’ovvia differenza tra i due media), perché il registro è perlopiù simile e le situazioni esaminate sono complementari.
Già scrittrice di libri per bambini e adolescenti, anche ambientati nella galassia lontana, l’autrice realizza un lungo racconto d’avventura nel quale l’azione si mescola all’esplorazione di una natura in parte ostile, che a tratti si rivela come il nemico della storia. Antagonista più credibile degli altri due inseriti nella narrazione, quelli che dovrebbero essere i villain principali, ma che a conti fatti possono essere classificati come il tallone d’Achille – l’unico – del testo. Infatti, essi vengono introdotti nel prologo con una mossa che riduce notevolmente la suspense, tanto che tutti i passaggi che li vedono coinvolti appaiono scontati. Sono sicuramente funzionali al dipanarsi del plot ma scarsamente caratterizzati; assomigliano un po’ a Rocksteady e Bebop, gli sgherri di Shredder, il cattivo delle Tartarughe Ninja: carne da cannone, tagliata grossa, utile per mettere in risalto le qualità dei buoni.
Proprio i buoni sono la carta vincente giocata da Ireland non solo per redigere un’opera solida, divertente e coinvolgente, ma anche per trasmettere un messaggio importante: le emozioni e i sentimenti giocano un ruolo fondamentale nelle nostre vite, soprattutto quando siamo giovani e ne facciamo esperienza amplificandoli; quindi altrettanto fondamentale diventa accettare, accogliere, analizzare e processare ciò che si prova, per poi reagire. E, siccome farlo non è così immediato, si può provare a insegnarlo.
Ecco che i quattro personaggi principali di Una prova di coraggio si soffermano sulle loro emozioni e invitano il pubblico a prendersi il tempo per seguire il loro esempio. Inoltre, ognuno di loro nel corso della storia capisce di avere le proprie peculiarità, punti di forza e punti deboli; comprende che dove l’Io non arriva può giungere l’Altro e che insieme, come squadra, si può ottenere il risultato. A patto che ci sia fiducia reciproca, ovviamente!
Quello raccontato nel romanzo, quindi, non è solo un viaggio in senso geografico (comincia a bordo di un’astronave, si articola in una luna pericolosa e termina in una stazione spaziale) ma anche un percorso di crescita. Lo è in termini di uscita dalla zona di comfort per i due bambini Avon Starros, figlia di una senatrice della Repubblica, e Honesty, figlio di un ambasciatore Dalnan. I due sono molto diversi, ma consentono ai lettori di immedesimarsi facilmente in loro: lei è positiva, entusiasta, empatica, curiosa, avventata e ribelle; lui è un pantofolaio con le idee chiare, vive un rapporto difficile con il padre, ha tanti rimpianti e una profonda insicurezza nei propri mezzi.
Altrettanto diversi sono i due adolescenti, che tengono d’occhio i più piccoli, due Jedi che condividono lo stile di vita e il percorso nel lato chiaro della Forza, ma si differenziano per rango e carattere. Vernestra ha sedici anni e, nonostante la giovane età, è già alla sua prima missione come Cavaliere Jedi. È mite, conosce se stessa a sufficienza per sapere che cosa può e deve fare e dove deve fermarsi, sa essere comprensiva e severa, a seconda delle situazioni in cui si trova. Al contrario, Imri è un Padawan che ha bisogno di certezze, necessita che gli arrivino dall’esterno per non sprofondare nel dubbio e nella tentazione del lato oscuro.
Anche se nel romanzo non sono presenti i Sith, Ireland non si sottrae al compito di evidenziare gli aspetti negativi dell’esistenza e della psicologia umana, sfruttando proprio la formula “lato oscuro”, dietro alla quale non si cela altro che la fragilità con cui tutti facciamo i conti ogni giorno e il fascino seducente del Male. L’autrice, attraverso il narratore esterno che segue le tracce degli eroi, mette in guardia se stessa e i suoi lettori dalla rabbia, soprattutto se legata alla perdita delle persone care, dal risentimento e dalla delusione che possono sfociare nella giustizia privata e nella sete di vendetta.
Una prova di coraggio si conferma un libro molto adatto per un pubblico giovane non solo in virtù degli spunti di riflessione elencati e per la semplicità con la quale i ragazzi possono entrare nella trama (si pensi alla continua citazione di test che ricordano le verifiche da superare a scuola), ma anche per l’efficacia del world building.
Anzitutto la scrittrice dosa le descrizioni: sintetiche ma chiare, riguardano sia l’aspetto fisico che la psicologia dei personaggi e si trovano in armonia con le sequenze dialogiche e narrative.
In secondo luogo, con poche parole inserisce dettagli che concorrono a dare spessore a un universo immaginario ma non del tutto slegato dalla nostra realtà, visto che si parla di giochi, cibi, bevande, vestiti.
Infine, ma non ultime per importanza, ci sono le spiegazioni di alcuni concetti di base, che consentono ai nuovi lettori di visitare per la prima volta l’immenso mondo di Star Wars senza perdersi. L’autrice racconta della Forza, delle spade laser e dei cristalli kyber che le alimentano, offre molteplici punti di vista sui Jedi dandone un quadro esaustivo, il tutto con naturalezza, senza rallentare il flusso della storia. Anzi, alcuni chiarimenti possono risultare davvero utili anche per gli appassionati di lunga data.
Pure coloro che si divertono ad andare a caccia di riferimenti a tutto il canone di Guerre Stellari possono trovare soddisfazione: noteranno la menzione di Jedha, luogo di pellegrinaggio in cui “entrare in comunione con la Forza”, come si vede nel film Rogue One; penseranno alle somiglianze tra J-6, il droide riprogrammato da Avon perché possa decidere come vuole essere, e L3-37, il droide dalla personalità femminile (proprio come J-6) che affianca Lando Calrissian nella pellicola Solo.
Infine, a corredo di un romanzo all’apparenza semplice ma nel complesso articolato e godibile per lettori di tutte le età, ci sono tre illustrazioni di Petur Antonsson che, insieme alla copertina, consentono di visualizzare i personaggi, al di là dell’immaginazione innescata dalla scrittura di Ireland.
Abbiamo parlato di:
Star Wars: l’Alta Repubblica – Una prova di coraggio
Justina Ireland, Petur Antonsson
Traduzione di Antonio David Alberto
Panini Comics, 2021
240 pagine, cartonato, romanzo – 20,00 €
ISBN: 9788828701293