Il canadese Jesse Jacobs, già noto per le sue pubblicazioni con la straniera Koyama Press e per la sua partecipazione al team creativo di Adventure Time, esordisce in Italia con Safari Honeymoon.
Due innamorati decidono di passare la loro luna di miele in maniera atipica: un safari in una giungla pericolosa e grottesca, scortati da un’irreprensibile guida.
Jacobs focalizza la sua opera sul rapporto fra l’uomo moderno e la natura più selvaggia. Gli ambienti rappresentati sono mostruosi e sconosciuti, quasi marziani, a sottolineare la condizione di totale incompatibilità con questa realtà, così differente rispetto al nostro quotidiano.
La giungla è un luogo ostile, assurdo e indifferente: persino la percezione del tempo, molto differente da quella dell’esistenza urbana, viene alterata dai paradossi temporali che avvengono in alcune aree del safari. In questi contesti il tempo risulta rallentato, ammollato, le figure si stirano, si duplicano e i movimenti si fanno confusi. Lo scorrere di una giornata nella giungla è ben differente da quello della vita in appartamento.
Questo luogo primitivo è inoltre popolato da creature assolutamente irrealistiche, sconosciute e quasi demoniache, in cui il più piccolo e all’apparenza docile si rivela il più pericoloso, e viceversa.
D’altro canto però, nei vari riferimenti che l’autore rivolge alla realtà urbana per bocca dei protagonisti, si fa menzione di situazioni non meno insensate e incomprensibili.
Nonostante l’atmosfera, spettrale ma fedele nel rappresentare la percezione straniante che l’uomo ha della natura incontaminata, Jacobs riesce a mostrare anche i lati positivi di questo mondo alieno costituito di contrasti: alla presenza di esseri letali e mai familiari, fa da contraltare l’esistenza di strani umanoidi dall’aspetto sereno e rassicurante, che comunicano in maniera istintiva e telepatica, mostrandosi solidali fra loro e verso i protagonisti.
Jacobs presenta dunque una realtà in cui ogni singola foglia, roccia, arbusto o animale, persino il cielo e le nuvole, hanno una forma sconosciuta e quasi instabile: ogni elemento, anche parte di un tutto, è totalmente differente dal resto, privando di conseguenza l’osservatore di ogni punto di riferimento ambientale.
A tal punto ha portato il ritiro nelle città: a percepire alcune zone del nostro pianeta come un paesaggio lunare.
Di questa criptica realtà sono invece divenute padrone le strane creature umanoidi, prive di linguaggio e contaminazioni innaturali, che sembrano riuscire ad aver la meglio sulla giungla tramite arcani poteri telepatici, che rappresentano in fatto un semplice adattamento (incomprensibile ai protagonisti) all’ambiente circostante.
Jacobs mette in atto un ritorno alle origini, in cui una vocazione istintiva lega empaticamente la coppia a questo affascinante stato di cose, portandola a vivere il resto dell’esistenza integrata con il gruppo di strane creature. Nonostante i molti pericoli e le iniziali sofferenze, la vita in natura diviene la soluzione che più li rappresenta, arrivando a mutarli perfino nell’aspetto, dopo averli resi totalmente differenti da come loro stessi si erano fino ad allora conosciuti.
Il colore verde è dunque il protagonista necessario di tutta l’opera, unico tocco cromatico visibile utilizzato in ben tre tonalità diverse che impregnano tutto.
I disegni di Jacobs sono però il vero stupefacente di questa avventura semplice ma lisergica: il suo tratto è frastornante e suscita sentimenti contrastanti. L’aspetto ambivalente della natura è reso alla perfezione e l’autore riesce a comunicare in maniera eccelsa il senso di smarrimento e nausea dei suoi personaggi, tanto da rendere la lettura volutamente faticosa e confondente: il lettore è tentato di interrompere il viaggio, è costretto a sudare, avere capogiri e conati di vomito assieme ai protagonisti, è partecipe del travaglio psicologico e anche fisico costituito dall’approccio a una realtà tanto sconosciuta e ostile.
Il segno è morbido e ricchissimo di dettagli che rendono le tavole molto intricate, e gli ambienti rappresentati sono carichi di vegetazione e creature sempre diverse fra loro e dall’aspetto ripugnante e pericoloso; impossibile poi non percepire le somiglianze con la cifra grafica propria di Adventure Time.
Un’opera che suscita sentimenti forti e sconvolge il lettore attraverso la sua potenza grafica stordente.
Plauso finale alla Eris Edizioni per il coraggio di sdoganare opere del sottobosco underground e per l’attenzione nella ricerca di giovani talenti stranieri sconosciuti in Italia.
Abbiamo parlato di:
Safari honeymoon
Jesse Jacobs
Traduzione di Valerio Stivè
Eris Edizioni, novembre 2015
80 pagine, brossurato, colori – 10,00 €
ISBN: 9788898644209