Rosso Malpelo di Palarchi e Melis: dal verismo al fumetto

Rosso Malpelo di Palarchi e Melis: dal verismo al fumetto

I vincitori del concorso Primo Volo indetto da Kleiner Flug creano una storia a fumetti che alleggerisce la cupezza della novella verista.

Il recente adattamento di Rosso Malpelo pubblicato da Kleiner Flug nasce dal concorso Primo volo indetto dalla stessa casa editrice. I vincitori sono due esordienti del mondo del fumetto, che hanno entrambi terminato i propri studi fumettistici nel 2014: Roberto Melis ha frequentato la Scuola Internazionale di Comics di Roma per il disegno; Maurizio Palarchi invece ha seguito il corso di sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze.

Questo fumetto è dunque il loro esordio assoluto, che comincia adattando un’opera piuttosto impegnativa, come dimostra anche l’assenza di precedenti trasposizioni a fumetti, nonostante l’oggettiva importanza.
Da un lato, la forza della narrazione realistica verghiana può essere un vantaggio, offrendo una storia solidamente strutturata da adattare.
Dall’altro, però, la novella risulta indubbiamente molto cupa: il tema centrale è infatti lo sfruttamento di Rosso Malpelo, fin da bambino, nel lavoro in miniera. Qui perde precocemente il padre, l’unico della famiglia a dimostrargli affetto: costretto a sostituirlo, il disumano lavoro nel sottosuolo finisce quindi per uccidere anche lui.

Gli autori hanno quindi deciso di alleggerire ove possibile la narrazione, con una consapevole scelta stilistica (come emerge anche da questa intervista concessa dai due autori a Lo Spazio Bianco).
A essere addolcita è soprattutto la figura del protagonista, che nell’originale risultava maggiormente incattivito dall’ambiente di sfruttamento che lo circondava. Qui, invece, troviamo un Rosso Malpelo più introspettivo e quieto, pur restando la trama sostanzialmente la stessa: un tentativo di scrivere la storia più dal suo punto di vista che da quello impersonale adottato da Verga.

Un approccio diverso, dunque, che viene forse rimarcato anche nel cameo di Verga verso la fine della storia: un incontro che segna anche una certa distanza tra l’autore e il suo personaggio, l’uno ricco possidente seduto al tavolino di un caffè, Rosso Malpelo prigioniero del suo destino di miseria. Verga adotta nel verismo uno sguardo comunque più distante nell’intento di un’analisi scientifica dei fenomeni sociali, mentre qui viene scelto un approccio più partecipato verso le vicende del loro personaggio.

Il formato francese dell’albo, tipico della casa editrice, si presta bene a una griglia ariosa, su quattro strisce, decisamente libera e mossa: le tavole sono molto variate, quasi mai si ritorna a una soluzione grafica identica. Frequenti i tagli verticali, come quello scelto per la prima tavola, poi ripetuto altrove, alternato a un più consueto taglio orizzontale.

Poche e ben dosate le splash page: una è posta a conclusione della storia, un’altra a metà albo, in una scena che rimanda a quella della copertina. Poco prima, l’unica doppia splash, che taglia in due la storia con la macabra visione dell’asino morto, cupa profezia del destino del personaggio, in contrasto con la bellezza della natura circostante, ben resa dall’eleganza cromatica della tavola.

Oltre al montaggio, la scelta di vignette senza linea di contorno contribuisce a renderle graficamente più leggere, specie nelle scene diurne ed esterne, molto luminose e solari, mentre ovviamente le scene all’interno della miniera hanno una luce più cupa. Il segno di Melis, influenzato dai manga (pur in una rilettura “italiana”) contribuisce al dinamismo della narrazione; inoltre, un certo relativo minor realismo del tratto porta a rendere meno truci le scene più dolorose.
L’uso naturalistico del colore non segue del tutto il simbolismo verghiano di questa novella, basato su una contrapposizione simbolica del rosso e del grigio, opzione valutata e in seguito scartata proprio nella suddetta ottica di alleggerimento.

Nel complesso, dunque, un adattamento efficace, che perde qualcosa dello spirito originario di questo racconto fondante del movimento verista, ma che in cambio aggiunge un punto di vista personale dei due autori chiaramente percepibile.
Per quanto apprezzabile anche da un pubblico più adulto, l’opera appare in particolare adatta per una proposta didattica per la scuola media: non tanto come lettura surrogata, ma per un confronto tra originale e adattamento che permette di cogliere l’autonomia di ogni rilettura di un classico.

Abbiamo parlato di:
Rosso Malpelo
Maurizio Palarchi, Roberto Melis
Kleiner Flug, 2016
48 pagine, brossurato, colore – 12,00 €
ISBN: 9788898439508

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