Leggendo la parte editoriale di questo volume si apprende che, quando nel 1998 Bruno Brindisi ricevette la telefonata di Mauro Marcheselli per commissionargli un “Texone”, improvvisamente la voce del disegnatore salernitano si ruppe in un silenzio dettato dallo stupore, mischiato alla gioia e al terrore di dover affrontare il personaggio simbolo di casa Bonelli. Generando quel binomio di orgoglio e senso di responsabilità verso un progetto lungo e complesso nella sua realizzazione.
Esporre le vicende di una delle storie più apprezzate di Aquila della Notte non avrebbe molto senso, soprattutto considerando gli undici anni che separano la prima pubblicazione (datata Luglio 2002) da questa edizione deluxe.
E’ invece più utile descrivere la genesi del soggetto e, a tal proposito, è piacevole apprendere come lo storico sceneggiatore Claudio Nizzi abbia attinto i principali elementi costitutivi della trama da una delle opere più conosciute di Hugo Pratt, Una Ballata del Mare Salato, riuscendo a metabolizzare l’ispirazione prattiana per poi rimodellarla attorno al selvaggio west, impreziosendo il tutto con equilibri narrativi e incastri temporali davvero ammirevoli.
Infatti, la lettura risulta scorrevole e appassionante fin dalle prime battute, grazie a una sceneggiatura dinamica che riesce a mischiare più volte le carte in tavola, con cambi di regia che mantengono sempre viva l’attenzione.
Certo è che il senso di déjà vu diventa talvolta eccessivamente preponderante, soprattutto nelle sessioni iniziali e finali della vicenda, andando un po’ a rovinare l’effetto sorpresa per chi ha già apprezzato l’episodio citato di Corto Maltese.
Lungi da essere un reale difetto di questo volume, si segnala un apparato redazionale eccessivamente ricolmo di spoiler, sconsigliandone la lettura prima di incamminarsi verso la storia vera e propria.
Bruno Brindisi.
Uno dei disegnatori di punta nella scuderia bonelliana, pur largamente orientato verso scenari e contesti urbani, quando dovette realizzare l’avventura di Tex, chiese a Nizzi di non rinchiuderlo tra le strade e i vicoli di una claustrofobica San Francisco, ma di gettarlo tra deserti, indiani e diligenze.
Fortunatamente la ribellione del salernitano si tramutò in una splendida prova artistica, che conserva tuttora il fascino delle praterie, dei crepacci e dei polverosi deserti caratteristici delle migliori produzioni cinematografiche del genere.
Sfogliando le splendide tavole è ammirevole notare come nulla sia stato lasciato al caso: ogni roccia, arbusto o torrente sono tratteggiati con estrema eleganza e veridicità; i riusciti giochi di ombre e il realismo permeano in tutta la produzione esaltandone la valenza narrativa, con inquadrature riuscite e soggetti dettagliati.
Valutare una ristampa di questo genere, corrisponde a dover risolvere un’equazione che tenga conto di molteplici parametri, come il formato, la rilegatura, i materiali utilizzati, l’apparato redazionale e, soprattutto, il prezzo.
Le quaranta pagine introduttive ricolme di schizzi preparatori, inframmezzati dalle dichiarazioni degli autori coinvolti nella produzione, sono certamente degli ottimi elementi distintivi, che, uniti alla presentazione globale, portano l’intero volume a rivolgersi verso un pubblico di collezionisti.
Tuttavia la cura nell’impaginazione della parte redazionale non raggiunge il livello che ci si sarebbe aspettato, risultando nel complesso non perfettamente riuscita. Inoltre, il prezzo proposto non sembra essere pienamente giustificato dall’offerta, nonostante l’ottima confezione risulti altamente appetibile.
Abbiamo parlato di:
Tex: I Predatori del Deserto
Claudio Nizzi, Bruno Brindisi
Nicola Pesce Editore
272 pag, cartonato, bianco e nero – 29,00€
ISBN: 9788897141242