Un gruppo di adolescenti francesi in gita scolastica a Londra si stacca dagli altri compagni, visita un negozio e uno di loro, il bulletto del gruppo, attira l'attenzione del vecchio negoziante con una spilla nazista. L'anziano rimane sconvolto vedendo un giovane portare certi simboli e dona ai ragazzi un dischetto con un gioco. Stupiti dal gesto, i giovani tornano a casa, lo installano nei loro computer e il gioco si rivela un singolare roleplay di guerra, estremamente coinvolgente, tanto da arrivare a ossessionarli.
Il racconto di Christian Lehmann, indirizzato a un pubblico adolescente – ma non solo -, è realizzato col chiaro intento di sensibilizzare contro la guerra e la violenza in generale, servendosi di temi vicini al mondo giovanile (bullismo, video-games) gestiti in modo non retorico.
I disegni di Carrion sanno essere sia dinamici che dettagliati. Ottimi gli sfondi tratteggiati dal suo segno sottile, mentre solo poche vignette peccano di approssimazione, e coinvolgono curiosamente il personaggio più antipatico. Il disegnatore sa unire in modo molto interessante e coerente le esigenze delle sue tavole,di impostazione franco-belga, con evidenti influenze derivanti dagli shonen-manga (ravvisabili soprattutto dai volti e dalle scene più dinamiche).
L'escalation di coinvolgimento dei personaggi nel gioco si fa sempre più serrata pagina dopo pagina, e il finale lascia giustamente col fiato sospeso, in attesa di un successivo volume.
Abbiamo parlato di:
No pasaran le jeu
Christian Lehmann, Antoine Carrion
Casterman, 2012
46 pagine, cartonato, colore – 14,95 €
ISBN : 2203032936