Appare oramai evidente, dopo 10 numeri e 5 anni di pubblicazioni, che il vero protagonista è il periodo storico in cui ogni singola storia è ambientata. È infatti nell’accurata ricostruzione storica, e quindi sociale e culturale, che Luca Enoch riversa maggiormente le sue energie. Le trame, al contrario, stentano a diversificarsi le une delle altre e ripropongono una struttura piuttosto fissa, nonostante negli ultimi numeri sembrino esserci eventi che fanno da preludio ad un repentino stravolgimento della vicenda principale.
In questo numero appare ancora più marcata la tragicità di Lilith, che, partita per la propria missione – sempre meno trionfalistica e piena, al contrario, di molti punti oscuri -, viene spogliata nella sua totalità della sua umanità: è costretta a non farsi scrupoli nel compiere azioni brutali ed abbandonare via via i vari personaggi ai quali si affeziona. Alle volte viene lasciata sola anche dal suo Scuro.
Il lavoro di Enoch è sapiente, soprattutto nei testi, in cui è evidente una scelta lessicale sopraffina. I disegni sono sempre buoni pur evidenziando, nel corso degli ultimi albi, una leggera flessione. Il punto debole della serie restano le copertine che proprio nella raffigurazione del personaggio di Lilith manifestano tratti non propriamente aggraziati.
Pur con un paio di difetti dovuti ad un certo schematismo, Lilith resta uno dei fumetti più maturi e meglio scritti della casa editrice di via Buonarroti.
Abbiamo parlato di:
Lilith #10 – Cuore di tenebre
Luca Enoch
Sergio Bonelli Editore, giugno 2013
132 pagine, brossurato, bianco e nero – € 3.50
ISBN: 9772035315008
Andy
21 Luglio 2013 a 00:32
“Pur con un paio di difetti dovuti ad un certo schematismo, Lilith resta uno dei fumetti più maturi e meglio scritti della casa editrice di via Buonarroti”
Sono d’accordo con te, ma questo non fà che confermare cio’ che si dice
(in negativo) sulla Bonelli. Infatti, se Lilith non è certo un capolavoro ( anzi; è disegnato un po’ maluccio ed ha una trama piuttosto noiosa ) e probabilmente rimane la cosa migliore della casa editrice vuol dire che il declino del fumetto popolare è INEVITABILE!
Pierpaolo Dinapoli
22 Luglio 2013 a 14:35
Guarda, sono parzialmente d’accordo con te. Ritengo però che attualmente la SBE si stia svecchiando parecchio; Le Storie, Orfani, Dragonero – più a livello commerciale che narrativo – stanno operando in tal senso. Vero è che l’avventura in senso classico (Tex, Zagor, ma anche Saguaro) è sempre e da sempre presenti tanto da diventare quasi una cifra stilistica della SBE. E benché quelle serie non trovino il riscontro del mio gusto personale, sono certamente sopra la media per qualità di scrittura.
E se guardiamo in casa Aurea e Star comics, qualcosa di diverso – anche se non qualitativamente sempre buono – c’è.