L’eleganza del nudo secondo Alessio Fortunato

L’eleganza del nudo secondo Alessio Fortunato

Con Alessio Fortunato inauguriamo una nuova rubrica curata da Stefania Vian alla (ri)scoperta del lato erotico dei fumettisti: Lo Spazio Nudo.

Per quanto oggi appaia molto più facile imbattersi nell’ostentazione della sessualità, del nudo, per quanto con un click si abbia accesso a una infinità di contenuti erotici e pornografici, resto dell’idea che una coperta di frustrazione, perbenismo e ipocrisia impedisca ancora a molti di vivere con serenità il rapporto con il proprio corpo, con i propri desideri e passioni. Anche nel mondo del fumetto, per molti versi, è così. La stagione dei tascabili erotici, gavetta attraverso la quale sono cresciuti grandi artisti, o dei fumetti neri nati sulla scia di Diabolik è passata da un pezzo e si è persa quella voglia di osare, shockare, infrangere la finta morale dell’apparente asessualità della società italiana. O, meglio, sta solo riposando sotto la cenere, riuscendo ogni tanto a ravvivare il fuoco, come dimostra il successo di una produzione nata come “piccola” e di nicchia come The Cannibal Family delle Edizioni Ink.
Così è sempre un poco sorprendente trovare qualcuno capace di parlare con naturalezza, lievità e ironia di sesso, tabù, perversioni, fantasie erotiche. Quando mi sono imbattuto in Stefania e nel suo blog, complice l’accostamento dei post con disegni di artisti e fumettisti, ho subito pensato che sarebbe stato bello far qualcosa insieme. Perché è stimolante quando il fumetto diventa lo spunto o la chiave per parlare di altro, per abbandonare l’autoreferenzialità, e quando dal fumettista si arriva a scoprire la persona, la sua anima.
Lo Spazio Nudo si propone di esplorare, con lo stile inconfondibile di Stefania, con curiosità, divertimento e senza malizia, il lato erotico del fumetto. Benvenuti, mettetevi comodi e lasciate perdere le vostre inibizioni.

Ettore Gabrielli

Lo Spazio Nudo

Era una calda notte di giugno del 2014 quando iniziai ad avventurarmi nel progetto del Blog “sessualmente mangiando”. Iniziai dall’elogio del pene, come massimo rispetto per la virilità maschile, fino ad approdare alle tematiche più intime. Attraverso il confronto con gli interlocutori nelle “interviste imbarazzanti” è diventato un percorso di crescita e di approfondimento su come vivere meglio con noi stessi e con chi condivide il nostro corpo.
La stessa tecnica d’indagine l’ho applicata in questa rubrica che Lo Spazio Bianco mi ha chiesto di curare e che si chiamerà “Lo Spazio Nudo”, nella quale intervisterò disegnatori e disegnatrici in un dialogo fatto di intimità artistica; attraverso i loro segni e disegni, spogliando i loro personaggi, scopriremo meglio il loro personale modo di rappresentare la vibrante emozione erotica così difficile da trasmettere.

Intervista ad Alessio Fortunato

Ho deciso di iniziare questa rubrica con Alessio Fortunato che oltre ad essere un gran disegnatore dal tratto elegante di una penna a sfera è anche un grande amico. Benvenuti in questa nuova avventura alla ricerca del prossimo nudo d’autore.

Ciao Alessio, benvenuto ne “Lo Spazio Nudo”
Grazie a te per l’invito, Stefania.
È un vero piacere inaugurare questa nuova rubrica.

Ti ho scelto per il particolare tratto e per la sensualità con cui disegni non solo le donne ma anche le architetture e i personaggi delle storie che racconti.
Ancora grazie per questi tuoi complimenti.
Ho sempre creduto che nel disegnare debba esserci un ingrediente fondamentale (per me) l’eleganza. L’eleganza sia nei personaggi, sia nel contenitore (il mondo nel quale i personaggi vivono)

Hai mai disegnato un fumetto erotico?
Erotico in senso stretto, no. Ma agli inizi del mio percorso e complice Ade Capone, ho avuto a che fare con il suo personaggio femminile più “oscuro” e sensuale: Erinni. La famosa serial killer che ammazzava le sue vittime dopo un rapporto sessuale, come una mantide religiosa.
Per quella testata ho disegnato “L’atto zero”, un albo chiamato “Erinni streep” e alcune cover. Era il 1995/6

Che meraviglia! Se ne trovano ancora delle copie?
Ultimamente la Cosmo ha ripubblicato tutto o quasi il materiale di Erinni, compreso l’Atto zero, credo sia facile trovarla…

Volevo chiederti se nelle tavole ci metti qualcosa di personale, un ritratto di donna o un particolare del corpo…
Di personale ci metto il mood, lo spleen, componenti essenziali del mio carattere, del mio essere. Se devo parlare di parti anatomiche, sì, mi piace profondamente disegnare “il culo”! Passami il termine, che non definisco forte ma giusto. Un culo è un culo! Con determinate specifiche! Credo non ci sia niente di più armonico, di più bello in natura!

Concordo, glutei perde di forza e chiappe è dispregiativo.
Naaaa! Glutei perde già in partenza! Chiappe è insultante! Culo è anche onomatopeico!

Vero! Come ti piace disegnarlo?
Adoro disegnarlo in primo piano, in piano americano o di profilo “in aggetto”, che è quella visione che fa ammirare tutto lo splendore di quella magnifica “depressione” che si forma appena finita la schiena e appena comincia la curva, quella zona dove son poste come le definisco io “le impronte della dita di Dio”
Si dice che Dio abbia tirato fuori dalla costola di Adamo la fanciulla Eva: nel tirarla fuori, ho immaginato che l’avesse presa proprio di lì!

Che fantastica descrizione! E qui che secondo me fa la differenza fra un disegnatore e l’altro, non tanto la tecnica ma la dose d’amore che mette nel suo creato.
Grazie. Io credo che il corpo femminile abbia al suo interno la sezione aurea dell’universo intero. Tanto torto Courbet non aveva, anzi! Il suo quadro “L’origine del mondo” è esplicativo al massimo di quello che cerco di dire.

Courbet, era avanti per il suo tempo.
Molto avanti! Ma a quanto pare è il mondo ad essere ancora arretrato. Il suo quadro fa ancora scalpore, anche qui sulla rete e specialmente su Facebook!

Scusami se devio il discorso ma tutto quel pelo che lui ha dipinto, tu ai giorni d’oggi la depileresti un po’?  Sempre che le censure te lo permettano…
“L’acconciatura” per me è indispensabile. Ma dipende sempre. “Acconciature” troppo perfette, “filiformi”, credo siano anti libido.

Si infatti un po’ arruffata attizza di più.
Una  più naturale, sì! Ma non alla Maria Schneider di “Ultimo tango a Parigi” (a quella mancava solo la scritta SALVE per scambiarla per un tappetino da pianerottolo).

Come ti devi regolare con la censura? Tu ora sei un disegnatore della Bonelli, ti danno delle direttive?
Quando disegnavo “per me”, davo sfogo alla mia fantasia. Tanto quelle cose le avremo viste in quattro.
Quando ho cominciato come professionista ho dovuto sottostare (giustamente) a delle direttive ben precise che, ribadisco, trovo giuste, specialmente se ti ritrovi a disegnare su delle serie che possono essere lette da un pubblico più trasversale. Differenza c’è se decidi di prestare la tua matita ad una serie palesemente “adulta”.
Dampyr, che è una serie che tratta di vampiri (e non solo), ha delle regole ben precise ed è giusto così. Ma uno dei suoi personaggi (principali) Tesla, che è una vampira, cerco sempre di disegnarla nella maniera più femminile possibile…

Anche se lei è molto mascolina?
Sì! Ma non mi abbandono all’idea…

Puoi farla vedere in atti amorosi? O come al cinema, dove il lenzuolo copre le parti ignude?
Tutte le scene di nudo vanno sapientemente coperte “casualmente” da ombre, lenzuola, etc…
Non è proibito ma vanno fatte vedere in una certa maniera. Io sono d’accordo. Mi piace disegnare scene di sesso ma sempre mantenendo una certa eleganza.

Però credo che l’eccitazione per un disegnatore stia nell’immaginare e poi ritrarre una donna per poi metterla nel letto… beh è come… è come “condividere” quel momento immagino.
Si tu in quel momento sei il direttore d’orchestra, ma il sesso per me è paragonabile ad una musica, ad una canzone, alla tua preferita. Quella canzone che vorresti ascoltarla in loop.

Adesso non posso non chiederti quale canzone sceglieresti come colonna sonora di una scena nella quale la tua eroina si sta spogliando per te…
The Flower Duet (Lakmè)

Grazie Alessio per essere stato mio ospite!

Intervista rilasciata via chat a gennaio 2017.

Galleria

Biografia

Foto di Simone Florena per Napoli Comicon

Alessio Fortunato è nato nel 1968 a Trossingen, in Germania. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bari, scuola di scenografia, discutendo la tesi sul Cinema Espressionista Tedesco.
Nel 1995 vince il concorso per giovani disegnatori di Expocomics di Bari ed inizia a collaborare in una fanzine di fumetti di Trani intitolata Epic!, per la quale disegna una miniseria dal titolo Città Oscura. Nello stesso anno esordisce per la casa editrice Liberty di Ade Capone con Erinni Atto Zero. Con le sceneggiature di Ade Capone, Alessio Fortunato disegna, ancora per la Liberty, Kor One Atto Zero, Il Potere e la Gloria (episodi 4-5-6 ed epilogo finale) ed Erinni Streep. Nel 1997 esordisce alla Star Comics con una storia di Lazarus Ledd per il decennale della casa editrice. L’anno successivo entra nello staff regolare di Lazarus Ledd con il numero 63, Una semplice storia d’amore; per il fumetto di punta dell’editore umbro pubblicherà 10 albi. Nel 2003 diventa parte del team di disegnatori della serie dell’Eura Editoriale John Doe, per la quale realizza i numeri 10 (Il re del mondo), 18 (Tempo fuori sesto), 31 (I giorni della morte e della speranza), 51 (Furia psichedelica), su testi di Lorenzo Bartoli, e il numero 40 (Processo a John Doe) sceneggiato da Roberto Recchioni. Sempre per l’Eura disegna i numeri 4 e 20 della miniserie Detective Dante e numerose storie della serie Trapassati Inc., oltre a storie brevi e liberi per le riviste Skorpio e Lanciostory. Per le Edizioni Arcadia disegna nel 2007 l’albo d’esordio di Maisha, ai testi di Francesco Matteuzzi.
Attualmente fa parte dello staff dei disegnatori di Dampyr, per la Sergio Bonelli Editore.

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