I pubblici ministeri giapponesi che si occupano dell’inchiesta sull’incendio doloso alla sede di Kyoto Animation, che causò la morte di 36 persone e il ferimento di altre 33, hanno formalmente incriminato l’autore della strage.
Il sospetto, Shinji Aoba, venne arrestato subito dopo l’incendio, ma le autorità locali hanno dovuto aspettare alcuni mesi prima che si riprendesse da gravi ustioni, per metterlo formalmente agli arresti. Successivamente, l’ufficio del pubblico ministero di Kyoto ne ha deciso l’isolamento per sei mesi, in attesa di una valutazione sul suo stato mentale.
Aoba è stato accusato di cinque crimini, tra cui omicidio, tentato omicidio e incendio doloso. Gli esperti hanno ritenuto l’uomo mentalmente idoneo per essere perseguito penalmente, a causa dell’elaborata pianificazione dell’attacco perpetrato.
Alla vigilia della strage nel luglio 2019, Aoba aveva esplorato l’area circostante l’edificio della Kyoto Animation, acquistando un carrello in un negozio di ferramenta e circa 37 litri di benzina in una stazione di servizio non lontana. In seguito, ha portato il carburante in un parco, dove trascorse la notte in una panchina. La mattina dopo, spinse il carrello con la benzina all’interno della sede della compagnia di animazione, dandola alle fiamme e gridando “Morite!”.
Secondo un rapporto degli investigatori, molte delle persone all’interno cercarono di fuggire utilizzando la tromba delle scale che portavano verso il tetto, morendo per avvelenamento da monossido di carbonio prima di raggiungerlo.
Le motivazioni alla base del gesto di Aoba, come già dichiarato dalla polizia giapponese alcuni mesi fa, sono da ascrivere alla convinzione da parte dell’uomo che Kyoto Animation avesse rubato un romanzo che egli sosteneva di avere scritto.