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Il passaggio: il primo contatto col Mito del frutteto d’ossa.

4 Ottobre 2023
Lemire e Sorrentino catapultano i lettori nel primo passo del loro nuovo universo horror.
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9788832738742_0_536_0_75Jeff Lemire e Andrea Sorrentino sono una realtà creativa ormai consolidata , vantando una collaborazione di lunga data dai tempi di Freccia verde e Batman in DC Comics fino ai più recenti lavori creator-owned come Gideon Falls e Primordial per Image Comics.
Sul filone di questi ultimi progetti si inserisce Il passaggio, pubblicato in Italia da Bao Publishing, che avvia l’innovativo Mito del frutteto d’ossa, un “universo horror condiviso” pensato in modo tale da dar vita a storie perfettamente autoconclusive che allo stesso tempo tratteggiano anche una trama generale più complessa.

Il passaggio non è però la prima pubblicazione relativa al nuovo universo dato che in corrispondenza del Free Comic Book Day italiano, evento durato per tutto  dicembre 2022, Bao ha regalato il prologo, I divora ombre, per far conoscere il nuovo progetto editoriale, analogamente a quanto fatto in America da Lemire tramite sottoscrizione alla sua newsletter.
I divora ombre, di cui si è già parlato più in dettaglio, fornisce in poco più di una ventina di pagine quello che è il leitmotiv, probabilmente, dell’intero progetto: un orrore nascosto che invade la realtà quotidiana in qualsiasi momento, senza motivo apparente e imprevedibile nelle sue forme e per ciò che porta con sé. Introdotto l’universo, è il momento di focalizzare l’analisi sul primo tassello di questo mosaico horror: Il passaggio.

Il volume si apre con il protagonista, John Reed, geologo canadese che viene inviato a indagare sull’apparizione di una misteriosa voragine accanto a un faro in una zona isolata e fuori dalla civiltà, eccezion fatta per la presenza della custode del faro Sal e del marinaio che si occupa di portarle i rifornimenti con la sua barca, Doug. Sin dal principio viene esternata una certa ostilità del protagonista nei confronti dell’acqua che gli causa non solo malessere fisico ma lo porta anche ad avere incubi che gli fanno rivivere momenti sopiti della sua infanzia. Questo alternarsi tra ricordi e realtà è uno degli elementi portanti del volume, usato dallo sceneggiatore per creare una storia che, mescolando sapientemente le due linee temporali, porta il lettore a dubitare di ciò che si trova su pagina, chiedendosi insieme al protagonista cosa sia reale e cosa immaginario.
La voragine su cui indaga John è ovviamente l’altro elemento fondamentale della storia: quest’ultima risulta infatti imperscrutabile e di una profondità indefinita, impermeabile perfino agli strumenti più sofisticati utilizzati per analizzarla. Proprio questa voragine è di fatto ciò che dà il nome all’opera, rappresentando un passaggio tra la nostra realtà e un’altra non meglio definita colma di elementi spettrali che probabilmente attingono al subconscio del protagonista. Grazie alla voragine si ha infatti un primo cenno a quello che sarà l’universo horror ideato dagli autori, cogliendo in una pagina un’iscrizione che richiama la miniserie successiva in cinque capitoli, Ten Thousand Black Feathers, ancora inedita in Italia.

0053Questa continua connessione tra realtà e subconscio permette agli autori di rappresentare una vasta gamma di emozioni, facendo vivere a John allo stesso tempo momenti di spensieratezza a situazioni claustrofobiche che sembrano non lasciargli alcun spiraglio per una potenziale fuga, accostando momenti felici dell’infanzia a momenti in cui quell’infanzia viene travolta da una brutalità violenta ed esasperata, sapientemente resa su carta da Sorrentino con una serie di splash page doppie che incalzano la narrazione aumentando vertiginosamente il ritmo.
Se la storia sembra seguire un binario inizialmente ovvio e scontato, Lemire riesce a stupire i lettori regalando un bel colpo di scena che cambia totalmente quanto letto fino a quel momento, creando un vero e proprio sbigottimento che non potrà che fare felici coloro che rifuggono dalle letture banali e statiche per avventurarsi in qualcosa di nuovo e imprevedibile. La sceneggiatura, infatti, risulta essere piuttosto minimale, evitando dialoghi articolati e complessi per fornire invece pochi scambi mirati che si arricchiscono e acquistano ulteriore spessore grazie ai dettagli delle tavole che li accompagnano. Il lettore non può permettersi di subire passivamente la storia ma deve scavare nelle tavole e unire i punti per ricomporre la trama nella sua interezza, pena la mancata comprensione soprattutto delle tavole più astratte, che svelano importanti aspetti su John e probabilmente anticipano sviluppi futuri.

Per quanto riguarda il lato artistico troviamo un Andrea Sorrentino in stato di grazia che ci regala un numero elevato di splash page, singole e doppie, ricche di dettagli, con una composizione della gabbia mai scontata che spezza ogni schema di lettura classico spingendo il lettore a correre con lo sguardo su tutta la pagina per cogliere tutte le sfumature e gli indizi disseminati lungo le tavole. Il talento del disegnatore spicca soprattutto nelle splash doppie, sapientemente costruite mescolando in modo armonioso l’illustrazione principale con delle vignette più piccole che conferiscono azione riuscendo però simultaneamente a inserirsi all’immagine più grande senza estraniare il lettore dall’immersione nella tavola

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Se il disegno realistico e incredibilmente dettagliato di Sorrentino risulta così efficace il merito è indubbiamente anche di un altro peso massimo dei comics americani, il colorista David Stewart, capace di rendere le tavole vive e realistiche al punto da farci percepire perfino le gocce d’acqua sul volto del protagonista, trasmettendoci inoltre un’immediata sensazione di gelo e cupezza che contribuisce a creare l’atmosfera horror necessaria alla riuscita dell’opera. Proprio la ricchezza delle tavole rende necessaria una rilettura e premia il lettore che la compie, perché è proprio tra i dettagli che si apprezza al meglio la storia.
Laddove il primo impatto, complice come già detto anche la sceneggiatura volutamente poco dialogica, può risultare estremamente veloce e quasi deludente, una volta scomposto il volume, prendendosi il giusto tempo per cogliere tutti i riferimenti disseminati nell’opera e apprezzare l’enorme sforzo profuso nella narrazione visiva, ecco che Il passaggio esprime uno spessore che rende l’esperienza indubbiamente gratificante.
 
Questo primo tassello narrativo, oltre a essere un’ottima storia autoconclusiva risulta altresì un ottimo trampolino di lancio per il nuovo universo, soprattutto considerando che quest’ultimo non avrà una struttura fissa e pre-impostata per tutte le varie parti che lo andranno a comporre, ma vedrà un’architettura variabile che spazierà dal racconto autoconclusivo a storie più articolate e di ampio respiro, come la successiva Ten Thousand Black Feathers, permettendo agli autori di poter giocare con più forme narrative per restituire ai lettori un’esperienza che sembra cercare un modo per discostarsi dalle solite letture serializzate e incastonate dentro modelli ormai definiti e difficilmente variabili. 
Infine, un plauso all’edizione di Bao Publishing, che pubblica il tutto in un cartonato con le classiche dimensioni da comic book americano, con un’ottima resa dei colori e una qualità complessiva che fa la gioia dei collezionisti.

Abbiamo parlato di:
Il passaggio
Jeff Lemire, Andrea Sorrentino
Traduzione di Leonardo Favia
Bao Publishing, 2023
96 pagine, cartonato, colori – 18,00 €
ISBN: 9788832738742

Daniele Garofalo

Daniele Garofalo

Nato a Catania nel 1996, si appassiona ai fumetti sin da piccolo, cominciando a leggere Diabolik, Topolino e Il Giornalino, scoprendo successivamente il fumetto americano ed europeo, eleggendo Batman suo faro guida nella vita di tutti i giorni. Laureato in Giurisprudenza e pianista a tempo perso, continua a coltivare la passione per i fumetti affacciandosi con interesse a nuovi autori e generi. A questo si accompagna un interesse sempre maggiore per cinema e videogiochi, forme narrative che condividono molto con il fumetto. Nel 2023 decide di portare la sua passione per la nona arte a un livello successivo cominciando la collaborazione con Lo Spazio Bianco.

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