“Ma contrariamente a loro noi padroneggiamo un’arma potente: il ragtime!“
(James Reese Europe)
In Jazz Lieutenant si mostra la vicenda umana, civile e musicale di James Reese Europe: figura notevole del rinnovamento musicale che portò alla nascita del jazz e alla sua diffusione fra America ed Europa, egli fu anche protagonista delle battaglie civili per i diritti dei neri, per i quali riteneva fondamentale combattere a fianco dei cittadini bianchi, durante la Prima Guerra Mondiale.
Lo sceneggiatore Malo Durant ne racconta un pezzo di vita, dal 1907 al 1919, ricorrendo a una narrazione intima, costituita dalla voce narrante del protagonista: è Europe stesso a raccontare, attraverso delle didascalie, le vicende.
Questa tecnica consegue l’effetto di poter aggiungere ai fatti narrati anche le impressioni e le motivazioni personali del protagonista, creando immedesimazione e simpatia fin da subito con il narratore. Curioso, per esempio, il caso in cui Europe racconta la creazione dei The frogs, società di mutuo soccorso che raggruppa gli artisti di colore: egli spiega che il nome, in effetti curioso, deriva dalla commedia di Aristofane intitolata Le rane, nella quale la divinità greca Dioniso, mentre attraversa il fiume dell’oltretomba, s’imbatte in un coro di gracchianti rane. Per il protagonista, il riferimento al commediografo greco non è solo un gioco erudito fine a se stesso, ma la prova della profondità culturale personale, alla quale possono arrivare anche uomini e donne di colore e, dunque, prova della dignità dei neri d’America e di tutto il mondo.
La scelta di questo esempio vuole anche dimostrare l’incidenza di un altro tema: per James Reese Europe, impegno musicale e civile coincidono e trovano una loro pratica attuabilità nella partecipazione al conflitto della Prima Guerra Mondiale. Combattere accanto ai cittadini bianchi è un modo per dimostrare che anche i neri sono cittadini a tutti gli effetti. Ma una volta arruolato, il reggimento di Europe, fatto da uomini di colore, deve combattere, prima ancora che il nemico sul fronte, i pregiudizi al di qua delle trincee. Il riferimento ad Aristofane e alla tradizione greca, che si pone a fondamento dell’identità europea, insieme a un nome pregno di fatalità (quello di Europe) sono segnacoli del ruolo simbolico dell’Europa: andare nel vecchio continente per poter dimostrare la fratellanza del popolo americano, ma anche per portarvi la nuova musica. Un andata e ritorno nel segno del progresso musicale e civile.
Le scene, disegnate da Erwna Le Bot e colorate da Jiwa, raffigurano immagini realistiche dalle tinte tendenzialmente spente, a eccezione delle scene belliche e di quelle a tema festoso. Le tavole, caratterizzate da gabbie ampie, presentano un’impostazione tradizionale composta da grandi vignette rettangolari, tranne in alcune pagine nelle quali si accumulano più scene.
I disegni esprimono il loro potenziale quando osservati “dalla distanza”, ovvero ad una visione che abbraccia in un colpo tutta una scena; da vicino forma e linee risultano poco definite, soprattutto, nei personaggi e nelle scene posti sullo sfondo, sfumano lineamenti e connotati. Si tratta di un’impostazione grafica che privilegia sequenze figurative ad ampio raggio, in cui l’occhio spazia sulla superficie dove accade quel che conta.
Il movimento delle scene, per effetto dei grandi riquadri, riproduce la grandezza dei colossal e la dignitosa lentezza dell’epica. Se aggiungiamo anche la narrazione fuori campo, queste impressioni vengono confermate anche sul piano della narrazione.
In conclusione, Jazz Lieutenant è il racconto di un fatto storico: si tratta di un documentario sotto forma di fumetto, che insegna e documenta mentre racconta. Le pagine conclusive, dedicate alla parte storica e documentaria, confermano la vocazione didascalica dell’opera.
Abbiamo parlato di:
Jazz Lieutenant
Malo Durant, Erwan Le Bot, Jiwa
Traduzione di Dylan Rocknroll
21lettere
79 pagine, cartonato, colori – € 19,50
ISBN: 9788831441551