di Gipi
Gruppo Editoriale L'Espresso/Coconino Press, dic. 2006 – 240 pagg. b/n bros.
9,90euro+ il prezzo del quotidiano o della rivista
Che Gipi sia ormai una realtà del fumetto italiano e internazionale, un maestro di caratura elevata, degno erede di Pratt o Crepax o qualunque altro grande vogliate assimilargli, è cosa assodata. Non è sul dimostrare questo che vorrei soffermarmi.
Quello che mi piacerebbe condividere con voi è la straordinaria capacità di narratore, vorrei quasi dire affabulatore, di questo grande artista. È straordinaria la sua capacità di raccontare cose all'apparenza anche banali esprimendo valori alti con squisita eleganza e leggerezza. Gipi racconta attraverso le emozioni dei suoi personaggi, a cui sa dare vita proprio tramite la ricca umanità che sa imprimere con la massima naturalezza. Per esempio in Hanno ritrovato la macchina riesce a miscelare una certa suspense sull'intricata vicenda alla caratterizzazione squisitamente umana dei personaggi, che emergono dalla pagina con forza. Invece in Appunti per una storia di guerra, raccontando di una guerra inesistente (ma che potrebbe essere una qualunque guerra per la sua crudeltà), riesce a tracciare un mirabile romanzo di formazione nelle vicende del protagonista che si racconta e ci racconta la sua vita. Il tutto visualizzato con un ruvido segno di grande potenza espressionista. Mutatis mutandis, potremmo continuare per molto, parlando di tutte le storie contenute nel volume, tutte accomunate dalla stessa felicissima vena creativa. Ma non è questa la sede più opportuna per dilungarsi, purtroppo. A corredo del volume ottimi redazionali a cura di Luca Raffaelli, una lunga intervista a Gipi (condotta da Matteo Stefanelli) e un interessante intervento critico di Paolo Interdonato. (Paolo Garrone)