Il giorno più bello, la nuova opera di Mabel Morri, ci porta a scoprire la vita di tre inseparabili amiche alle prese con vari problemi in cui i sentimenti giocano un ruolo fondamentale.
La forza de Il giorno più bello è proprio quella di riuscire con estrema semplicità a raccontare le aspettative, i dubbi e i sogni di tre ragazze alle prese con uno degli obiettivi più difficili della vita: crescere. L’opera, che si pone a metà strada tra un romanzo di formazione e una dolceamara commedia sentimentale, riesce a descrivere al meglio la quotidianità della nostra vita mediante un ritmo placido e mai convulso.
Tina, Vane e Gio, le tre protagoniste della vicenda, risultano quindi perfettamente immerse nel mondo in cui vivono grazie a una moltitudine di piccoli dettagli caratteriali utili a delineare e umanizzare il più possibile la loro sfaccettata personalità.
Mabel Morri, nel corso delle tavole, ha anche inserito alcune sequenze nelle quali i vari personaggi dialogano tra loro attraverso Whatsapp; questo dettaglio, che in apparenza può sembrare marginale, mostra perfettamente l’intenzione dell’autrice di raccontare nel modo più genuino e spontaneo possibile la nostra realtà, anche attraverso una serie di dialoghi asciutti e realistici nei quali abbreviazioni ed emoticon sostituiscono le normali parole.
Il modo di esprimersi dei personaggi, infatti, risulta molto attuale e legato all’evoluzione social del linguaggio comune avvenuto negli ultimi anni, particolare che nei fumetti in realtà non compare così spesso seppur ormai radicato nel profondo della nostra società.
Le protagoniste, sempre pronte a mettersi in gioco, si ritrovano così a fare i conti con tutti i loro dubbi e le loro preoccupazioni, sfruttando i viaggi che compiono dall’entroterra romagnolo fino alla Puglia (quest’ultimo luogo d’origine di Tina, la futura sposa), per cercare di risolvere varie questioni personali lasciate in sospeso.
Tina, Vane e Gio sono persone reali, in grado di reagire agli stimoli esterni in modo assolutamente spontaneo e senza forzature, donando all’intera opera un tono molto introspettivo puntando sul minimalismo piuttosto che su eventi concitati e/o sensazionalistici.
L’intera storia porta quindi il lettore a riflettere, dato che dietro ogni nostra azione, non per forza quella più eclatante, si può nascondere un momento speciale da ricordare per sempre.
Da un punto di vista grafico, l’autrice ha usato uno stile morbido e pastoso, quasi come se stesse raccontando una fiaba in cui i protagonisti, seppur vicini al raggiungimento della piena maturità caratteriale, volessero mantenere comunque saldo il loro spirito fanciullesco. Allo stesso tempo però, la rappresentazione dei personaggi, dei corpi e dei volti, è anche “spigolosa”, capace quindi di mantenere ancorato il lettore a una dimensione maggiormente realistica.
I colori risultano poi utilizzati in modo da fornire un’impronta autoriale riconoscibile a tutte le sequenze mostrate, in grado di passare dai caldi e accoglienti scenari di festa ai freddi e scuri momenti in cui i personaggi soffrono e/o litigano tra loro.
Numerose le vignette senza dialoghi, nelle quali è possibile notare ancora di più l’attenzione dell’autrice nel raffigurare le espressioni dei personaggi, sempre ben realizzate e spesso rafforzate a livello grafico anche dalle capigliature, specialmente quelle femminili, dallo stile unico e inconfondibile.
Il giorno più bello è un racconto in cui la semplicità delle azioni quotidiane viene descritta in modo realistico, capace di far riflettere chiunque sul significato della parola crescita.
Abbiamo parlato di:
Il giorno più bello
Mabel Morri
Rizzoli Lizard, giugno 2017
144 pagine, brossurato, colori – 18,00 €
ISBN: 8817089052