L’altro 11 settembre: gli ultimi 50 anni di storia del Cile

L’altro 11 settembre: gli ultimi 50 anni di storia del Cile

Elena Basso e Mabel Morri pubblicano per Becco Giallo un reportage a fumetti sul Cile, dal golpe del 1973 fino alle proteste civili degli ultimi anni.

«Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un paese diventa comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli» [Henry Kissinger, consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza di Richard Nixon]

Cile CoverVentotto anni prima dell’11 settembre 2001, quel giorno del nono mese dell’anno occupava già un posto di rilievo nella Storia del XX secolo. L’11 settembre 1973 in Cile un golpe militare pose fine al governo socialista del presidente eletto Salvador Allende e instaurò la sanguinaria dittatura del generale Augusto Pinochet, un regime durato ben diciassette anni, fino al 1990.

Oggi il Cile è nuovamente una democrazia, con attualmente in carica Gabriel Boric, presidente socialista esattamente come Allende e che a lui si ispira. Ma a cinquant’anni di distanza dal quel funesto giorno di settembre, le scorie e le conseguenze di una lunga dittatura militare hanno continuato ad avvelenare la politica e la società civile del Paese sudamericano, tanto che oggi non è possibile capire le proteste sociali che da qualche anno lo agitano senza comprendere quel che avvenne a seguito del golpe del 1973.

Da questo assunto parte Cile – Un reportage a fumetti dal Sud America, esempio di graphic journalism firmato da Elena Basso – giornalista freelance esperta di America Latina e violazione dei diritti umani – per i disegni di di Mabel Morri, pubblicato da Becco Giallo.
Il sottotitolo scelto per quest’opera – Da Allende alla nuova costituzione: quanto costa fare una rivoluzione? – è esplicativo di quale sia il focus che le autrici volevano dare alla loro inchiesta: le conseguenze sulla popolazione cilena degli ultimi cinque decenni, con particolare attenzione su quanto pesante sia stato e sia ancora oggi lo scotto da pagare, anche in termini fisici e di perdita della propria vita, sia per coloro che si opponevano al regime di Pinochet e sia per quelli che oggi protestano per le strade e per le piazze per rivendicare migliori condizioni economiche e di vita. E, per la maggior parte, sono stati e sono appartenenti alle fasce più povere della popolazione, nonché giovani studentesse e studenti.

Il senso del fumetto per un reportage giornalistico

“They’re dancing with the missing, They’re dancing with the dead
They dance with the invisible ones, Their anguish is unsaid
They’re dancing with their fathers, They’re dancing with their sons
They’re dancing with their husbands, They dance alone”
[“Stanno ballando con gli scomparsi, stanno ballando con i morti
Stanno ballando con gli invisibili, la loro angoscia è muta
Stanno ballando con i loro padri, stanno ballando con i loro figli,
Stanno ballando con i loro mariti, ballano da sole”] –
Sting, They dance alone (Gueca solo) 1987

Se un’inchiesta decide di avvalersi del medium fumettistico, quest’ultimo deve arricchire il reportage di aspetti che un normale testo giornalistico non può fornire, altrimenti uno dei sensi del graphic journalism si perde.
Come hanno raccontato Basso e Morri nell’incontro live con Lo Spazio Bianco dello scorso 11 settembre 2023, entrambe si sono poste da subito questo interrogativo e l’opera compiuta dimostra che a esso hanno saputo rispondere pienamente. Ci sono almeno due aspetti di Cile in cui la forza visiva e sequenziale del fumetto rendono questa inchiesta unica, come un pezzo giornalistico non potrebbe mai essere. E questi sono legati al passato e al presente della storia cilena, al periodo della dittatura e alla repressione delle recenti manifestazioni iniziate nel 2019.

Il regime di Pinochet divenne famigerato e fece scuola in Sud America per il fenomeno dei desaparecidos (“scomparsi” in lingua spagnola), persone arrestate per motivi politici e accusate di attività “antigovernative” delle quali si persero le tracce per sempre.
Negli anni della dittatura, in Cile scomparvero circa 40.000 persone, per la maggior parte di sesso maschile: mariti, figli, genitori le cui mogli, madri e figlie da un giorno all’altro non seppero più niente dei loro cari.
In quegli anni terribili in cui le libertà civili e di espressione furono praticamente annullate, le donne cilene si inventarono un modo per protestare contro il regime e al contempo ricordare e onorare i loro uomini scomparsi, evitando l’arresto per queste manifestazioni.
La Cueca, il ballo nazionale cileno eseguito in coppia, venne trasformato in Cueca sola con donne sole che ballavano per strada stringendo tra le mani una foto dei loro mariti, padri o figli.

Basso e Morri decidono di rappresentare la straordinaria potenza emotiva di questo ballo su pagina, dedicando un’intera sequenza di quattro tavole a un esempio di Cueca sola. Su uno sfondo completamente bianco, la fumettista illustra i passi di danza di una donna, con una griglia 3×2 perfettamente adatta a scandire i movimenti della danza che si chiude con una immagine finale a tutta pagina in cui il bianco totale su cui si staglia la figura femminile ne amplifica a dismisura la solitudine e il dolore.

A quel bianco vuoto di un tempo passato fa da controcanto il nero assoluto in cui i Carabineros de Chile (la forza di polizia nazionale cilena) cercano di far piombare un numero sempre maggiore di manifestanti durante gli scontri degli ultimi anni: il nero che rappresenta l’oscurità perenne di chi perde la vista.
Durante gli scontri di piazza, gli agenti mirano con le loro armi “non letali” direttamente al viso dei manifestanti, con il chiaro obiettivo di danneggiare i loro occhi e renderli ciechi, rubando loro un pezzo di esistenza.

Concentrandosi su alcune delle decine di persone vittime di questi attacchi degli agenti di polizia, Morri ne rappresenta il punto di vista soggettivo in tavole che descrivono la loro vita, i loro gesti prima e dopo la privazione della vista. Pagine in cui una griglia regolare che mostra normali azioni quotidiane si trasforma in una pagina completamente nera, un vuoto che risucchia l’esistenza, da cui non tutti hanno la forza di riemergere.

Cile non edulcora niente, è un cazzotto allo stomaco da un punto di vista narrativo e anche grafico. Basso non omette particolari raccapriccianti, né nella descrizione delle torture che gli oppositori subivano durante la dittatura, né nella descrizione delle violenze subite dai manifestanti contemporanei. Morri, dal canto suo, evitando con efficacia qualsiasi tipo di pornografia della violenza, rappresenta con chiarezza le conseguenze fisiche degli attacchi degli agenti, nei volti come nei corpi dei feriti. E i colori vivi e accesi di cui riempie le pagine, efficacissimi nelle vedute a volo di uccello delle strade piene di manifestanti, sono un controcanto visivo alla morte e alla violenza che aleggiano da cinquant’anni sulle teste della popolazione cilena.

Basso è brava anche a contestualizzare, con oggettività giornalistica, l’attuale situazione politica del Cile, le incongruenze e le sconfitte del presidente socialista Boric e della sua coalizione che hanno fallito nell’obiettivo primario del loro mandato: dare una nuova costituzione alla nazione, che andasse a sostituire quella di Pinochet. Tutto riflesso di contraddizioni che possono anche lasciare stupito il lettore, come il fatto che quasi il 30% della popolazione cilena oggi non pensa che il regime di Pinochet sia stato una dittatura.

Questa è un’opera che apre gli occhi su un pezzo di pianeta spesso lontano dalle prime pagine dei quotidiani e dai servizi televisivi italiani. Le vicende storiche dei paesi sudamericani nella seconda metà del ‘900, così come quelle contemporanee, sono fondamentali per una comprensione più globale della situazione politica del mondo.
Un libro che non stonerebbe se fosse adottato nei corsi di Storia dell’ultimo anno delle scuole superiori, affiancandosi ai libri di testo, per fornire ai ragazzi un modo diverso di approcciarsi agli eventi della seconda metà del XX secolo e del mondo contemporaneo, che di norma restano fuori dai programmi scolastici.

Abbiamo parlato di:
Cile. Da Allende alla nuova costituzione: quanto costa fare una rivoluzione?
Elena Basso, Mabel Morri
Becco Giallo, 2023
 232 pagine, brossurato, colori – 22,00 €
ISBN: 9788833142852

 

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *