Gigi delle caverne, fumetto autoconclusivo creato da Aaron Reynolds e disegnato da Phil McAndrew, narra le vicende di un ragazzino cavernicolo (Gigi, appunto) dotato di una grande inventiva, che si ritrova suo malgrado a dover affrontare il passaggio all’età adulta.
L’opera, che inizia con il giusto mordente, con l’avanzare dei capitoli purtroppo incespica, decadendo sempre più velocemente verso un ritmo lento e ridondante.
La storia, pagina dopo pagina, sembra quindi dilatarsi in maniera esponenziale senza arrivare mai al dunque, incapace anche di sfruttare al meglio il registro comico, dato il grande numero di gag piuttosto piatte che, soprattutto da metà albo in poi, diventano semplicemente scontate.
L’albo risulta quindi troppo lungo, con la maggioranza dei capitoli che funzionano da semplici riempitivi che poco o nulla aggiungono allo svolgimento dell’intreccio complessivo.
I personaggi, poi, non riescono mai a risultare davvero incisivi in nessuna situazione, né durante i dialoghi né durante le scene più movimentate.
Nemmeno Gigi, pur con la sua caratterizzazione sopra le righe, riesce a reggere la scena.
I disegni, dalla forte impronta cartoonesca/caricaturale, ben si sposano con l’ambientazione preistorica, capaci di donare sia ai personaggi che agli ambienti un aspetto grezzo ma efficace.
Gigi delle caverne è un’opera poco riuscita, incapace di ritagliarsi un’identità precisa nonostante le ottime premesse iniziali purtroppo non mantenute.
Abbiamo parlato di:
Gigi delle caverne
Aaron Reynolds, Phil McAndrew
Traduzione di Maria Laura Capobianco
Editrice il Castoro, aprile 2018
248 pagine, brossurato, colori – 15,50 €
ISBN: 9788869662904