Segnaliamo che l’articolo è stato modificato rispetto alla versione iniziale per eliminare un potenziale spoiler ai lettori.
La redazione
Uscito ufficialmente il 1° ottobre in occasione del Romics per la collana Fumetti Crudi di Shockdom, V for Vangelo è la nuova fatica di Stefano Antonucci e Daniele Fabbri, già conosciuti per le loro opere satiriche e in particolare per la trilogia Gesù, recentemente raccolta in un volume unico sempre da Shockdom, che ha fatto alquanto parlare di sé a Lucca Comics & Games 2014 in occasione dell’uscita della terza parte.
Il fumetto del duo dimostra di essere quello che già il titolo sembra esclamare a gran voce, ossia un concentrato di riferimenti cinematografici, letterari e televisivi, in un calderone di stentata satira socio-politica e banale black humor.
La trama di base è tuttavia abbastanza originale, sebbene semplicistica nel suo surrealismo: la Multinazionale Cattolica, con a capo niente meno che Dio, è in crisi di bilancio. Mantenere la propria attività evangelica sulla Terra non conviene più. Dio decide quindi di fare le valigie, scatenare l’Apocalisse e trasferire l’attività su altri pianeti con popolazioni potenzialmente più fruttuose e più facili da abbindolare.
Gesù, venuto a sapere delle intenzioni paterne, cerca di far cambiare idea al genitore, ma inutilmente. E, anzi, ironicamente i suoi sforzi lo confinano proprio sul pianeta Terra, senza poteri e senza alcuna capacità di farsi ascoltare dai fedeli. La gente che lo accoglie sulla Terra non ha più fede, lo crede pazzo o, peggio, un fricchettone coi capelli lunghi che ha bisogno di un barbiere e di una lunga doccia. Così Gesù, come aveva già fatto tempo prima, si rivolge ad altri emarginati sociali. Ad aiutarlo, nei panni di novelli apostoli, è una manciata di comunisti disillusi, privi di capacità organizzative, ma apparentemente gli unici in grado di credere ancora in una ideologia.
La storia procede con altre surreali situazioni, delle quali poche strapperanno un sorriso, e culmina in una fin troppo prevedibile epilogo.
V For Vangelo arriva forse un po’ in ritardo sulla scia di quello spietato attentato avvenuto in Francia lo scorso gennaio alla sede editoriale del giornale satirico Charlie Hebdo (gli stessi autori ne citano, infatti, il postumo slogan identificativo “Je suis Charlie”) e si promette di criticare dinamiche sociali abbastanza comuni a tutti e in modo più o meno aggressivo. E lo fa sbandierando il proprio diritto alla satira e alla libertà di parola.
Quello che però il lettore finisce per percepire in relazione esclusivamente all’opera è che – come spesso accade quando si va a trattare il tema religioso dal punto di vista satirico – non basta essere volgari o politicamente scorretti per far ridere e per lasciare un segno, non basta imprecare o camuffare bestemmie con apparizioni di buffi suini. Per fare satira ci vuole di più, ci vogliono basi più solide e una sceneggiatura priva di battute scontate e soluzioni narrative puerili.
Abbiamo parlato di:
V for Vangelo
Stefano Antonucci, Daniele Fabbri
Shockdom, Fumetti Crudi
112 pagine, brossurato, bianco e nero – 10,00€
ISBN: 978-88-96275-71-9
luca
4 Novembre 2015 a 18:26
politicamente scorretti? scusate ma negli ultimi 20 o 30 anni sembra che insultare la Chiesa cattolica sia una cosa politicamente corretta, si bestemmia (nel mondo reale) senza problemi e senza pudore…(per dire) e ogni occasione è buona per insultare chi crede (e questa sarebbe la libertà di espressione?)..
è come pubblicare un porno e dire che è politicamente scorretto….. ma se viviamo nel mondo del porno e della pornocrazia…
almeno dite le cose come stanno: questo fumetto si allinea agli altri come ideologia di pensiero
la redazione
6 Novembre 2015 a 11:42
Grazie Luca per il commento.
Ci sembra però che c’entri poco con il contenuto della recensione e non abbia molta attinenza con l’argomento. Il fumetto può essere spunto per riflessioni che esulano e vanno anche lontano da esso, ma in questo caso mi pare che si svii fin troppo l’argomento di partenza e probabilmente non è questo il luogo adatto.
Buon proseguimento.
Mariano
16 Novembre 2015 a 11:07
Luca, se posso permettermi la domanda: ma tu, esattamente, in quale stato vivi?
Ti ricordo che un conduttore della televisione italiana ha ricevuto recentemente -una, due settimane fa?- una multa di 25 mila euro per essersi lasciato sfuggire una bestemmia in diretta.
Venti-cinque-mila-euro.
Tralasciando qualsiasi analisi sulla presunta laicità di questo paese, che potrebbe essere del tutto personale e in quanto tale opinabile, questi sono fatti.
Quando dici che insultare la chiesa cattolica sia sinonimo di politicamente corretto, semplicemente, non so di cosa tu stia parlando.
Riguardo alla recensione: ho in effetti notato dei toni piuttosto drastici e critiche che paiono senza appello, raramente ne ho visto traccia in altre recensioni e, lo ammetto, appena lessi queste righe la cosa mi stupì un po’.
La legittimità di una critica è sacrosanta, e d’altro canto sarebbe condannabile essere cerchiobottisti a tutti i costi nei confronti di un’opera in cui non si riscontrano -a ragione o a torto- motivi di merito. Ma mi è comunque inevitabile chiedermi se, a nomi e ad opere più grandi e importanti, sarebbe stato riservato lo stesso trattamento.
Tommaso Ridi
6 Novembre 2015 a 11:52
L’ho letto, al di la del politally correct o meno il fatto è che non non fa ridere per niente. Sono deluso e arrabbiato.
la redazione
6 Novembre 2015 a 14:04
Grazie Tommaso per il commento.
Esser delusi quando non si è soddisfatti di quanto letto è normale. Forse addirittura arrabbiato è un po’ eccessivo dai! :-)
la redazione
7 Novembre 2015 a 10:35
Ci scusiamo con i lettori, ma abbiamo ricevuto alcuni commenti sospetti dallo stesso IP. Non ci interessa fare nessuna “guerra di religione” (e scusate il gioco di parole) a un fumetto, non vorremmo che questa diventasse un’arena contro l’opera o gli autori basata su altro rispetto a valutazioni personali o di qualità magari portata avanti con account falsi.
Non chiudiamo i commenti ma saranno comunque tutti sottoposti ad attenta moderazione. Ci appelliamo al buon senso di tutti.
Grazie.