Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco che, dal 2017, si occupa dei nuovi numeri uno in uscita negli States ogni mese.
In questa quinta puntata del nuovo corso (la #124, secondo la numerazione Legacy…) attenzione incentrata su alcune delle novità uscite tra la metà di giugno e la metà di luglio 2024.
X-Men #1 di Jed MacKay, Ryan Stegman, Marte Gracia (Marvel Comics, luglio 2024)
Conclusasi la (prima) Era Krakoana dei mutanti, From the Ashes – dalle ceneri – rinasce tutto tranne l’epicità, l’ambizione e lo sguardo grandioso che hanno caratterizzato gli ultimi cinque anni di storie, con alti e bassi ovviamente, riuscendoci chi più chi meno.
Tocca a X-Men di Jed MacKay – uno degli autori più quotati in casa Marvel – inaugurare la nuova gestione editoriale di Tom Breevort, un’annunciata “marcia indietro” e ritorno al classico delle varie serie mutanti, a iniziare dai loghi delle stesse.
Più che un ritorno al canone, siamo davanti a una storia supereroistica basica, una tipica avventura che critici più bravi del sottoscritto definirebbero “pane e salame”, a sottolineare la completa mancanza di un orizzonte narrativo ampio e affascinante, sostituito da una (voluta?) limitazione che riduce il tutto a un racconto anche piacevole come one shot, ma che all’inevitabile confronto con quanto letto fino al mese scorso ne esce con un giudizio impietoso.
Lo sceneggiatore è anche bravo nella scrittura dei dialoghi, ma tutto in questa prima storia – dalla composizione del gruppo alla prima missione sul campo, dal ruolo di Bestia (irriconoscibile, anche graficamente) a quello di Magneto – sa di già letto troppe volte.
I disegni di Stegman non aiutano perché il bravo disegnatore non è assolutamente adatto ai personaggi: pur sporcando il segno, il suo stile resta estremamente cartoonesco e anche i colori di Gracia non risultano efficaci come altre volte.
È brutto dirlo, ma alla luce di questo X-Men #1, HoXPoX è destinato a diventare una sorta di assoluto classico mitologico mutante inarrivabile.
David Padovani
Spider-Man: Reign 2 #1 di Kaare Andrews (Marvel Comics, giugno 2024)
A distanza di ben 18 anni, Kaare Andrews torna sulla sua storia più famosa, Spider-Man: Il Regno, riprendendo la narrazione poco dopo i fatti della prima miniserie, con il dispotico sindaco Waters sconfitto e ucciso da un Wilson Fisk ridotto a stato quasi larvale. Con un salto di alcuni anni di cui non ci viene detto nulla, vediamo Fisk governare la città con pugno di ferro e Peter Parker prigioniero, prima di essere liberato da una nuova Gatta Nera e ritrovarsi a fare strane alleanze per salvare la propria città. Se la storia appare al tempo stesso in continuità con la prima mini per intenzioni e atmosfere, manca a questo primo numero quel certo fascino crepuscolare sui generis della prima miniserie, apparendo in alcuni punti una espansione un po’ stanca e sterile di questo universo. Dall’altra parte, l’arte di Andrews appare dinamica e esagerata come non mai, ancor più grottesca e dettagliata che nella mini originale, ancor più tesa allo spettacolo e alla vertigine, nonostante alcuni esperimenti fatti probabilmente con AI, un po’ sterili ma non invasivi, su fondali e ambienti marginali, non paragonabile a quanto fatto in Reign con l’uso di foto rasterizzate e disegno 3D per definire palazzi e sfondi. Un primo numero che per adesso, a parte un po’ di effetto nostalgia e alcuni interessanti colpi di scena, non sembra aggiungere nulla di fondamentale a una storia, controversa ma anche ricca di emozioni, come Spider-Man:Il Regno.
Emilio Cirri
Absolute Power #1 di Mark Waid e Dan Mora (DC Comics, luglio 2024)
Ciclicamente nei fumetti dei supereroi c’è un povero disgraziato o una povera disgraziata a cui viene assegnato d’ufficio il ruolo di origine di tutti i mali. Per esempio, in Marvel è capitato a Nick Fury e a Tony Stark, in DC è toccato persino a Batman e adesso – da qualche anno a dire il vero ma ora siamo all’apice – ad Amanda Waller. Ecco che la donna risoluta interpretata sul grande schermo da Viola Davis, nell’evento dell’estate 2024 della Distinta Concorrenza, avvia il piano definitivo: privare dei superpoteri e spazzare via una volta per sempre i metaumani che da troppo tempo minacciano l’umanità.
Anticipato da Absolute Power Free Comic Book Day Special Edition e da Absolute Power: Ground Zero, il primo dei quattro capitoli, sceneggiato da Mark Waid per i disegni di Dan Mora, si apre con un fatto sorprendente: l’uomo più veloce di un proiettile viene ferito da un colpo di pistola. Mostrata la caduta di Superman, gli autori riavvolgono il nastro e raccontano un mondo in rivolta contro i supereroi.
Senza inventarsi nulla e senza scavare in profondità, Waid riflette sulla forza degli slogan ripetuti all’infinito, capaci di convincere l’opinione pubblica anche a costo di negare l’evidenza. Allo stesso tempo sottolinea quanto le nuove tecnologie, in questo caso video montati ad arte dall’I.A., possano risultare dannose se finiscono nelle mani sbagliate e vengono utilizzate per scopi malvagi. Una semplificazione forse eccessiva e tuttavia efficace, dato il momento storico in cui viviamo.
Mora, con il suo tratto affilato ed elegante che rielabora in modo personale la classicità supereroica, riesce a dare un buon contributo sia nelle sequenze in cui la tensione aumenta attraverso l’azione sia nei primi piani riflessivi e drammatici dei personaggi. Questi sono presenti in scena in grande quantità, ma non sono mai sacrificati nello spazio a disposizione e sono sempre ben riconoscibili.
Anche se non particolarmente originale e forse più in linea con alcuni stilemi Marvel che con quelli DC, Absolute Power sembra avere le carte in regola per tenere una piacevole compagnia ai lettori durante i mesi estivi.
Federico Beghin
The Nice House by the Sea #1 di James Tynion IV, Alvaro Martinez Bueno e Jordie Bellaire #1 (DC Comics, luglio 2024)
Dopo la conclusione inquietante ed enigmatica del pluriacclamato The Nice House on the Lake, James Tynion IV e Alvaro Martinez Bueno ci raccontano una nuova storia dallo stesso universo narrativo. La struttura appare la stessa, con uno dei personaggi che parla da un futuro prossimo e la presentazione di dodici nuovi protagonisti, questa volta ben più consci del contesto in cui si trovano, anzi felici di usare i mezzi messi a disposizione dal misterioso Walter. Tynion continua a costruire la propria storia usando una forma semplice e lineare che arricchisce con piccoli twist a ogni iterazione, mentre i disegni di Alvaro Martinez Bueno (uniti ai colori della sempre bravissima Jordie Bellaire) appaiono qui ancor più fluidi, eleganti, capaci di unire la bellezza di personaggi e ambienti a un sotterraneo e inesplicabile orrore. Un numero uno che è il tassello di una narrazione più grande, che svela a piccoli passi nuovi elementi e tieni incollati alla lettura.
Emilio Cirri
Zatanna – Bring Down the House #1 di Mariko Tamaki, Javier Rodriguez, Hassan Otsmane-Elhaou (DC Comics, giugno 2024)
Non sempre si desidera fare ciò che sappiamo fare bene, ma alle possibilità che le nostre capacità offrono preferiamo una esistenza tranquilla. In questa serie Black Label, Zatanna veste il ruolo di eroe riluttante: sbarca il lunario spacciandosi per prestigiatrice in un locale di secondo o terzo ordine a Las Vegas, rifiuta ingaggi migliori e, cercata dalla JLA, si schernisce dietro un “I’m a top hat with a few card tricks“. Si defila, evita di attirare l’attenzione; insomma, si nasconde. Finché non viene messa davanti all’alternativa fra utilizzare la magia e lasciar morire il pubblico del suo spettacolo.
Tamaki intesse una storia sulla chiamata dell’eroe, intrecciando presente e passato e tratteggiando una Zatanna che sembra voler espiare degli errori fatali. L’alternanza fra tempi e momenti – giochi di bambini, dialoghi leggeri, presenze inquietanti – dà ritmo e vivacità al racconto e costruisce il climax verso il cliffhanger di chiusura. Rodriguez si distingue particolarmente per l’utilizzo dei colori e la capacità di gestire il tempo del racconto attraverso la costruzione delle tavole, la cui varietà è sempre funzionale alla definizione dell’atmosfera e mai fine a sé stessa.
Zatanna – Bring Down the House è attesa svilupparsi lungo cinque numeri: il debutto è stato molto gradevole e speriamo che nel seguito Tamaki curi sia l’intreccio sia l’approfondimento della protagonista, in modo da avere quel piccolo gioiello che questo primo numero promette.
Simone Rastelli
Paranoid Gardens #1 di Gerard Way, Shaun Simon, Chris Weston (Dark Horse Comics, luglio 2024)
Gerard Way e Shaun Simon ci aprono le porte di Paradise Gardens, una casa di riposo che sembra un organismo senziente e che custodisce molti segreti. Nelle sue stanze trova rifugio un particolare mix di strani e insoliti residenti: supereroi, alieni, fantasmi e altre creature decisamente bizzarre. In questo ambiente tutt’altro che ordinario incontriamo Loo, una inserviente che oltre a prendersi cura di questo variegato gruppo di esseri, deve fare i conti con l’amnesia che l’ha colpita cancellandole i ricordi e con le strane visioni che si presentano improvvise e che potrebbero essere collegate ad essi. La sceneggiatura si prende tutto il tempo necessario ad introdurci a questo nuovo mondo utilizzando la protagonista e i comprimari come ottimi ingredienti di un surreale thriller psicologico. La trama, che viene filtrata attraverso lo sguardo della nostra Loo, lascia al lettore più domande che risposte confezionando una serie di misteri che vanno a rivelarsi lentamente seguendo il progredire della storia. L’enigmatica figura della protagonista, alla ricerca del suo passato perduto, riesce a stabilire una quasi immediata sintonia con il lettore che si trova a muovere i primi e incerti passi in questo mondo inquietante e bizzarro. L’estetica di Paranoid Gardens curata da Chris Weston è fatta di immagini dallo stile realistico che riescono a ben veicolare lo strisciante senso di inquietudine e mistero di cui si nutre la storia, in tavole dal design utile a mantenere alto il ritmo della narrazione.
Ferdinando Maresca
Grendel – Devil’s crucible – Defiance #1 di Matt Wagner, Brennan Wagner, Rob Leigh (Dark Horse Comics, luglio 2024)
Grendel, con i suoi ormai quarantadue anni di esistenza editoriale nel panorama del fumetto americano – non continua, ma costante – è uno dei personaggi più longevi e affascinanti nati da quel cosiddetto mondo indie dei comics, che esplose negli anni ’80 del XX secolo.
A tre anni di distanza della conclusione di Devil’s Odissey, la precedente miniserie che aveva portato il cyborg Grendel Prime – una delle più amate incarnazioni del “diavolo” – nelle profondità dello spazio alla infruttuosa ricerca di un pianeta da popolare con una nuova umanità, Matt Wagner riporta la creatura sulla Terra, cinque secoli dopo la sua partenza, e dà avvio a una storia che si dipanerà in tre miniserie consecutive di quattro numeri ciascuna.
In questo arco narrativo d’esordio, Defiance, Prime si ritrova ad aggirarsi su un pianeta per lui irriconoscibile dopo 500 anni di mancanza, una Terra desolata e soprattutto ostile a tutto ciò che abbia a che fare con Grendel, nelle sue molteplici incarnazioni.
Se la narrazione procede lineare, con Wagner che col passare delle pagine comincia a svelarci i retroscena di questo nuovo stato sociale dell’umanità, ciò che è da sottolineare è la bellezza del segno e delle tavole del fumettista della Virginia che, dopo quattro decadi di attività, non ha assolutamente né la pulizia del segno che lo contraddistingue né la voglia e la fantasia per lavorare sul character design di personaggi, luoghi e mezzi. I colori del figlio Brennan, che lo assiste dal 2021, arricchiscono le tavole con una colorazione essenziale ed efficace, pulita tanto quanto lo stile del genitore.
David Padovani
Per questa puntata è tutto. Non ci resta che augurarvi buona estate 2024 e darvi appuntamento a settembre con First Issue vol. 2 #6 (#125).
Stay tuned!