First Issue #5 – Le novità a stelle e strisce

First Issue #5 – Le novità a stelle e strisce

Nuovo appuntamento con "First Issue", la rubrica che presenta e recensisce le nuove uscite del panorama fumettistico statunitense: "The Spectacular Spider-Man" #1, "Batman/Elmer Fudd Special", "Crosswind" e molte altre nuove uscite dagli USA.

Ogni mercoledì in USA esce quasi un centinaio di albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica bisettimanale de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States! Allacciate le cinture e preparatevi a un nuovo viaggio nel variegato e produttivo mondo del fumetto americano: in questa quinta puntata focalizziamo l’attenzione sui numeri d’esordio pubblicati il 21 e il 28 giugno.

Marvel Comics

Nella Casa delle Idee continuano le uscite degli one-shot legati alla saga in svolgimento Secret Empire. Il 28 giugno è uscito Secret Empire Underground scritto da Jeremy Whitley e disegnato da Eric Koda, che concentra la propria attenzione sulla missione della squadra di eroi guidata da Mimo alla ricerca dei frammenti di Cubo Cosmico necessari a far “rinsavire” Steve Rogers. Albo che si inserisce nel solco della buona qualità media che sta caratterizzando fino a questo momento tanto la mini principale firmata da Nick Spencer quanto gli one-shot e i tie-in di contorno. L’atmosfera della storia è più leggera e meno drammatica di quella presente nell’evento portante, ma l’approfondimento dei personaggi – Ant-Man su tutti – è interessante e ben sviluppato.

Legato a Secret Empire, quale tie-in della saga, è anche il primo Annual della testata All New Guardians of the Galaxy. Chad Bowers ai testi e Danilo Beyruth ai disegni ci presentano una storia dei Guardiani che per aiutare Capitan Marvel e altri eroi a fronteggiare l’invasione dei Chitauri – parte del malvagio piano ordito da Capitan America – si imbarcano in una missione alla ricerca di un’arma che possa piegare a loro favore le sorti della battaglia.

L’evento più importante di queste ultime due settimane in casa Marvel Comics è comunque il ritorno di una testata storica dell’Arrampicamuri, Peter Parker: The Spectacular Spider-Man, in perfetto tempismo con l’arrivo al cinema della nuova pellicola dedicata all’amichevole ragno di quartiere. Ha letto questo numero d’esordio e ce ne parla Federico Beghin.

Peter Parker: The Spectacular Spider-Man #1

Chip Zdarsky non ha poteri ragneschi, ma si assume grandi responsabilità. Il co-creatore di Sex Criminals è una persona tanto eccentrica da intitolarsi un festival (Zdarscon), ma è anche uno sceneggiatore capace di mettere la sua fantasia al servizio di una storia e di un personaggio. Dopo le testate di Howard il Papero e Star-Lord, la Marvel gli affida Peter Parker: The Spectacular Spider-Man, una nuova incarnazione di una serie storica, pensata soprattutto per possibili lettori incuriositi dal film Spider-Man: Homecoming, da affiancare alla “classica” Amazing.
Subito otteniamo tutte le informazioni necessarie per accompagnare l’Uomo Ragno nelle sue avventure. Zdarsky gioca con l’umorismo, scherzando sul fatto che le origini dell’eroe siano straconosciute, e interviene direttamente con note utili e divertenti. Pur trattandosi di un primo capitolo, giocoforza introduttivo, la carne messa sul fuoco è tanta: la delusione di un amico, il salvataggio di una donna con la quale sembra probabile un flirt, una trasferta a Chicago e una rivelazione sul passato.
Con gli occhi incollati alle tavole di Adam Kubert, seguiamo Spider-Man mentre sorvola New York, provando un piacevole senso di vertigine, dovuto alla profondità degli sfondi. Le inquadrature dall’alto valorizzano le ambientazioni, anche gli interni: la vignetta diagonale dedicata al laboratorio di Mason è di grande impatto. In appendice troviamo una storia breve, scritta da Zdarsky con dialoghi più asciutti e disegnata da Goran Parlov. Sebbene i disegni siano gradevoli, anche grazie ai toni del colorista Nathan Fairbairn, più accesi di quelli usati da Jordie Bellaire nel racconto principale, il divertimento e l’interesse calano notevolmente.

Altro esordio in un certo senso legato all’universo ragnesco, è quello che segna il rilancio di Venom con Edge of Venomverse #1. Ogni numero della testata presenterà una versione “venomizzata” di un personaggio della Marvel e, in questo primo albo, l’onore tocca alla mutante X-23 in una storia di Matthew Rosemberg disegnata da Roland Boschi.

Chiudiamo la carrellata delle uscite Marvel con due albi legati all’universo di Star Wars.
Poe Dameron Annual #1 è il primo speciale annuale legato alla testata dedicata al pilota della Ribellione presentato al cinema in Star Wars VII. I testi sono di Robert P. Thompson e i disegni di Nicole Virella.
Droids Unplugged è invece uno one-shot scritto e disegnato da Chris Eliopoulos sotto una copertina di Mike Allred che racchiude tre storie brevi dedicate ai droidi C3-PO, R2-D2 e BB-8.

DC Comics

Le ultime due settimane in casa DC sono state segnate dall’uscita di quattro speciali che rientrano nello strano crossover che vede contrapposti i maggiori supereroi della casa editrice di Burbank e i personaggi dell’universo animato dei Looney Tunes.

Quando ci si trova a far confrontare due realtà narrative così differenti come quelle del fumetto supereroico “serio” e quello dell’animazione comica, slapstick, tipica dei cartoni dei Looney Tunes si può solo scendere a compromessi. C’è troppa differenza di tono e tematiche perché tutti i personaggi coinvolti restino fedeli a sé stessi e alle loro origini. La soluzione più usata durante questi cross-over è stata quindi quella di piegare il mondo supereroistico a un taglio più umoristico; soluzione spesso adottata in passato che ha spesso dato ottimi risultati. Alternativamente si può anche far leva sul contrasto tra il personaggio dei cartoni inserito in un contesto più realistico ma si tratta pur sempre di un compromesso.
Su queste basi si sviluppano Wonder Woman/Tasmanian Devil Special, Lobo/Road Runner Special e Jonah Hex/Yosemite Sam Special.

Antony Bedard e Barry Kitson – con copertina di Jim Lee – contrappongono l’eroina amazzone al famigerato Diavolo della Tasmania, mentre a Bill Morrison e Kelley Jones spetta il compito di fare incontrare due canaglie come l’ultimo Czarniano e l’infido Wile E. Coyote. Jimmy Palmiotti e Mark Texeira ci trasportano invece in una atmosfera western dove un giovane Yosemite Sam assolda i servizi del cacciatore di taglie sfigurato Jonah Hex per difendere il filone d’oro appena scoperto in una miniera.

Ma del quartetto, l’albo che senza dubbio merita approfondire è Batman/Elmer Fudd Special, letto per noi da Andrea Gagliardi.

Batman/Elmer Fudd Special

I Looney Tunes di Chuck Jones e Tex Avery hanno sempre lasciato trasparire un sottotesto più oscuro e assurdo rispetto ai cartoni animati concorrenti dell’epoca. Essi sublimavano violenza e conflitto, risolvendoli sempre in gag assolutamente impossibili: laddove la Disney estremizzava la realtà senza mai varcare i confini dell’impossibilità, nei cartoni della Warner Elmer Fudd (Taddeo, in Italia) spara in facciava a Daffy Duck con l’unica conseguenza di spostargli il becco dietro la nuca.
In Batman/Elmer Fudd Tom King prende quel sottotesto oscuro di cui sopra e lo porta in superficie trasferendo Fudd in una Gotham City abitata da versioni umanizzate dei Looney Tunes. Qui troviamo un Batman nel suo look più classico (quello con le mutande sopra la calzamaglia per intenderci) debitore del lavoro di disegnatori quali David Mazzucchelli, Michael Lark e Norm Breyfogle. Il tratto oscuro del veterano Lee Weeks, coadiuvato da una palette cromatica limitata a pochissimi colori di Lovern Kindzierski, si fonde col racconto noir di King carico di tutti i topoi del romanzo hard-boiled: pioggia scrosciante, luci al neon, bar malfamati e una femme fatale. Tutto viene narrato, come d’obbligo, in prima persona da Elmer con tanto di difetto di pronuncia tipico del personaggio che sarà una bella sfida per i futuri traduttori italiani. Il risultato finale è un racconto lineare, abbastanza canonico nel suo genere, ma estremamente efficace nel suo equilibrio bilanciato tra parodia e racconto drammatico. Un’altra volta Tom King dimostra di avere una invidiabile padronanza e una coscienza del mezzo fumetto e delle sue possibilità dandoci un racconto che nessuno di noi sapeva di voler leggere.

Image Comics

In casa Image non mancano mai i lanci di nuove testate e, nelle ultime due settimane di giugno, hanno fatto il loro esordio due nuove serie.
Shirtless Bear-Fighter #1 è una strana ma accattivante storia scritta da Jody LeHup con disegni di Nil Vendrell che ha per protagonista il nudo, barbuto e nerboruto Shirtless Bear-Fighter il quale, dopo essere stato tradito dagli orsi che lo hanno allevato nella foresta, decide di proteggere l’umanità proprio da quell’orda di ursidi impazziti e selvaggi che hanno cominciato ad assalire gli abitanti di una città. Ovviamente le cose non stanno come apparentemente sembra…

Approda ai lidi Image anche la sceneggiatrice Gail Simone e lo fa con Crosswind #1 di cui ci parla Marco Marotta.

Crosswind #1

Da una parte un freddo e spietato killer professionista, dall’altra un’insicura casalinga costretta in una quitidianità grigia e avvilente. Due mondi diametralmente opposti che trovano un punto di contatto in questa nuova serie scritta da Gail Simone. L’autrice si avvale del non proprio originalissimo espediente narrativo dello scambio di corpi tra i due protagonisti, Cason e Juniper, per confezionare una storia che però risulta comunque intrigante. Ciò è dovuto alla perizia con cui riesce a caratterizzare i suoi personaggi, mostrandone al contempo efficaci squarci di vita quotidiana e riuscendo a far immedesimare il lettore nelle loro vicissitudini. Contribuiscono anche gli ottimi dialoghi, estremamente curati e realistici. Di contro, a parte presentare i protagonisti e gettare i semi per quello che si vedrà poi, questo primo numero non fa molto altro. La svolta dell’inversione dei ruoli arriva solo nel finale e la narrazione appare in alcuni frangenti un po’ troppo dilatata.
I disegni di Cat Staggs, dal tratto netto e quasi impressionista, si dimostrano particolarmente efficaci nel riprodurre in modo realistico la gestualità e le espressioni dei personaggi, sebbene appaiano un po’ scarni di dettagli per quel che concerne gli sfondi. Riescono poi a ricalcare alla perfezione le atmosfere della storia, ammantando di tinte noir le scene di Cason e conferendo un look più soffocante a quelle incentrate su Juniper. Peccato, infine, per un layout sì funzionale ma decisamente piatto e poco ispirato.

Dark Horse Comics, Valiant Comics e Dynamite Entertainment

In Dark Horse è uscito Blankshot #1, serie in cinque numeri scritta da Alex De Campi e disegnata da Chris Cross che ha per protagonista Marcus King, un misterioso personaggio a metà tra un Robin Hodd dei tempi contemporanei e un terrorista.

Valiant Comics il 28 giugno ha fatto uscire il primo numero di una nuova miniserie composta da cinque albi intitolata Secret Weapons, come una testata dell’universo Valiant degli anni ’90 e che proprio da quell’universo riporta sulle scene il villain Rex-O. La peculiarità di questa nuova mini è quella di essere scritta da Eric Heisserer, sceneggiatore premio Oscar per Arrival, per i disegni di Raul Allen.

Questo primo numero, dal buon ritmo e dall’ottimo storytelling, ci presenta un thriller che riprende le efficaci invenzioni già viste in Harbinger e Imperium, portando in scena alcuni nuovi giovani personaggi dai poteri improbabili (e inutili?) guidati dalla tecnopate Livewire.

Dynamite Entertainment ci offre due nuove serie. La prima, Swordquest – preceduta nei mesi scorsi da un numero 0 – ci riporta indietro negli anni al mondo dei videogiochi Atari e l’ha letta per noi Davide Grilli.

Swordquest #1

Questo primo numero di Swordquest, diretta prosecuzione di un numero 0 non meno interessante, fa quello che gli compete e lo fa molto bene. Chad Bowers e Chris Sim introducono i personaggi, li rendono riconoscibili attraverso una rapida narrazione del background e descrivono in maniera semplice ma convincente il contesto. Merito di una sceneggiatura dal ritmo rapido del primo e di un disegno che fonde sintesi e attenzione a inquadrature, sfondi e dettagli del secondo.
La ripartizione della tavola in sette, nove (si arriva persino a sedici) vignette, consente di “raccontare” molto anche senza il ricorso a dialoghi: il risultato è una lettura snella e scorrevole. Poco importa se le motivazioni di quello che sembra il protagonista appaiano un po’ debolucci e le digressioni , utili a presentare il cast, occupino molto spazio e lascino ai margini azione a avventura. Anzi, è proprio questo andamento rilassato a sottrarre l’albo dagli schemi soliti e ripetitivi che spesso affliggono gli esordi.
Interessante anche la riproposizione, se pur con qualche modifica, del gioco a indizi che era presente nei fumetti che all’epoca accompagnavano il videogioco Atari. Si trattava di un concorso a premi da cui questa nuova serie prende le mosse: questo, e il finale dal sapore cinematografico, sono le sole concessioni alla nostalgia per un albo che si ispira a un videogame degli anni ’80. Promettente.

Blood Brothers #1 di Fabian Rangel e Javier Caba è l’altro esordio in casa Dynamite e ce ne parla Simone Rastelli.

Blood Brothers #1

Blood Brothers si presenta come un classico poliziesco con sfumature hard-boiled, ambientato in un mondo dove convivono esseri umani, creature del mito e del folclore e fantasmi. Protagonisti sono i fratelli Diego e Gabriel Soliz, detective della polizia incaricati di casi speciali nei quali Diego sfrutta la propria capacità di interagire con i fantasmi e vedere tracce, invisibili agli altri.
Buon ritmo, protagonisti più che interessanti e un’atmosfera intrigante, peccato molte scene soffrano l’uso di campi di colore come sfondi e comprimari resi con tratti quasi caricaturali. A patirne è soprattutto la capacità di coinvolgimento del racconto, che in quei passaggi crolla.
L’indagine che inizia in questo primo episodio rivela risvolti di famiglia, chiara indicazione che proprio la ricostruzione del passato dei due protagonisti sarà il filo conduttore del racconto. Nonostante le grossolane imperfezioni, l’albo riesce a incuriosire grazie ai due protagonisti e all’ambientazione.

Alterna Comics, Black Mask, BOOM! Studios, IDW Publishing, Titan Comics

Rapida carrellata per le nuove uscite che arrivano dal sottobosco degli editori indipendenti.
The Chair #1 (di 4) è pubblicato da Alterna Comics, realizzato da Peter Simeti (testi) e Kevin Christensen (disegni) e ha per protagonista un detenuto nel braccio della morte, condannato per un crimine del quale si dichiara innocente che deve fronteggiare una serie di brutali assassinii all’interno del carcere perpretati dal direttore e dalle guardie carcerarie.

BOOM! Studios ci presenta lo speciale 2017 di Lumberjanes, Faire & Square scritto da Holly Black e Gabby Rivera per i disegni di Marina Julia, e Bill & Ted save the universe #1, nuova serie con due personaggi ripescati dalla Boom! dai fumetti degli anni ’90 scritta da Brian Joines per i disegni di Bachan.

Per IDW Publishing arrivano X-Files Origins – Dog Days of Summer #1, nuova miniserie con protagonisti gli agenti Mulder e Scully ancora adolescenti, di Jody Houser e Chris Fenoglio, e Clue #1, basato sul famoso gioco da tavolo Cluedo e scritto da Paul Allor con disegni di Nelson Daniel.
Tom Waltz e Luca Pizzari infine riportano in scena Kull, il re barbaro creato da Robert E. Howard in Kull Eternal #1.

Beautiful Canvas #1 è la nuova uscita della casa editrice Black Mask, scritta da Ryan Lindsay e disegnata da Sami Kivela, con protagonista una killer assoldata per uccidere un bambino proprio nel momento in cui scopre che la sua compagna è incinta. Inizio della storia che lascia un po’ a desiderare in questo primo numero, con però disegni veramente efficaci.

Terminiamo con la Titan Comics che fa esordire una altra versione a fumetti del romanzo di Stieg Larsson, Millennium – The girl with the dragon tattoo, dopo quella di qualche anno fa uscita per l’etichetta Vertigo di DC Comics. Il team di autori è di tutto rispetto con Sylvain Runberg ai testi e Jose Homs ai disegni.

Comixology

Eccoci al consueto appuntamento con le esclusive Comixology, che ancora una volta ha presentato vari numeri 1 digitali. Stavolta è Simone Rastelli che ci porta alla scoperta di quattro novità.

The Dark County #1

Da dove può iniziare un aspirante/potenziale lettore di fumetti? Magari da questo The Dark County di Chris Sheridan: avventura per bambini, forme semplici e colori intensi, azione commentata dal monologo del protagonista che supporta il ritmo e non si sovrappone alla scansione visuale.
È tutto molto semplice in queste dodici pagine, contraddistinte da colori intensi, linee spesse e ombre nette che definiscono figure bidimensionali, ma Sheridan costruisce bene la tensione giocando sull’alterità dello scenario. Siamo dopo la fine del mondo (almeno di come noi lo conosciamo) e abbiamo un bambino che lotta con una sorta di mostro che si sposta su un mezzo simile ai venerandi sgusci di Star Wars. Magari siamo anche dalle parti di Adventure Time, almeno come vaghissimo richiamo visuale, ma quello che ci ha convinto di questo primo capitolo è la capacità di evocare la sensazione di un vasto mondo intorno a quello che vediamo accadere. E’ l’inizio di un viaggio, che può iniziare già alle elementari.

Quinn-finity #1

Ancora una proposta per lettori giovanissimi – firmata da Nick Flair e Brian Middleton per Blackhole Comics – a testimonianza dell’attenzione del mondi dei comics per questo fondamentale segmento. Quinn-finity mette in scena le fantasie di una bambina, che si immagina protagonista di una lotta contro un gruppo di robot per recuperare una gemma magica rubata a un drago. Il racconto ha l’andamento scanzonato e lineare delle storie con le quali accompagniamo i bambini al sonno: un’avventura semplice con cromatismi accesi e contrastanti, personaggi non troppo spaventosi, graficamente caratterizzati per una facile individuazione, ostacoli, scazzottate, azione e risoluzione finale rapida.

Nimue

Due personaggi, Nimue (La Signora del Lago) e Merlino, una storia d’amore (per l’altro, per l’umanità) raccontata nei suoi momenti fondamentali: l’intensità dei sentimenti raccontata dei corpi, dagli sguardi e accompagnata da parole che amplificano le emozioni, agendo da controcanto (mai didascalico) alle immagini. Un tratto sottile quello di Cait Zellers, autrice anche dei testi di Nimue, che trasmette leggerezza e tensione, niente di superfluo e il trattamento degli sfondi, spesso solo campi di colori sui quali si stagliano le figure, è efficace economia impressionista. Il racconto è sempre focalizzato sull’istante e sui moti d’animo e la grazia della sua composizione, che acquisisce una vera e propria musicalità grazie alla combinazione di struttura della griglia e alternanze cromatiche, dovrebbe raggiungere anche chi non è appassionato di leggende arturiane o fantasy, ma cerca suggestioni emotive profonde. Particolare importante: la storia non è quella nota e le scelte della Signora del Lago dichiarano la sua volontà di autodeterminazione e una combinazione di etica e amore che danno al personaggio una voce e un’identità forte.

Things you shouldn’t remember #1

Lo scenario è quanto mai dickiano: c’è un problema con il passato e le memorie delle persone. Ricordi riaffiorano e una squadra di agenti ha il compito di eliminare chi ricorda.
Primo episodio di Things you shouldn’t remember, questo scritto da Louis Roldàn Torquemada e disegnato da Mariano Eliceche, pieno di enigmi, con dialoghi scarni e allusivi che delineano il contesto con efficacia e alimentano il mistero. Impossibile dire se resteremo nello stereotipo di genere, ma intanto il racconto scorre fluido e suscita grande curiosità, grazie soprattutto all’economia della narrazione, che evita didascalismi e contestualizzazioni esplicite. L’impatto visuale sfrutta forme longilinee e una colorazione intensa: per ora poca personalità stilistica, ma elevata efficacia narrativa. Da seguire per gli appassionati di fantascienza che amino le tematiche di manipolazione della memoria.

Questa volta è stata più lunga del solito ma siamo arrivati alla conclusione: prossimo appuntamento il 19 luglio con una nuova puntata nella quale ci concentreremo sulle uscite del 5 e 12 luglio.
Stay tuned!

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