Cercasi uomini per viaggio pericoloso, salario minimo, gelo estremo, lunghi mesi di completa oscurità. Pericoli costanti. Rischio di morte. Onore e fama in caso di successo
Questo quasi grottesco messaggio apparve su London Times il 29 dcembre del 1913, scritto dall’esploratore britannico Ernest Henry Shackleton alla ricerca di uomini per formare un equipaggio per la missione Endurance, volta ad attraversare il continente antartico. Per lui questo non era il primo viaggio esplorativo. Nominato cavalierie, comandante dell’Ordine Vittoriano e ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per le sue missioni, fu capace di una determinazione incredibile, sottolineata bene da una singola frase che Luis Bustos, l’autore di questo fumetto, gli fa recitare: “Davanti a un fallimento, bisogna solo prepararsi meglio e provarci di nuovo“.
Fu uno spirito indomito, forse scellerato ma al contempo dotato di una forza di volontà e di un’acutezza capace di superare le difficoltà e gli ostacoli del suo cammino.
In questa opera Bustos è abile a delinearne il carattere, non solo grazie al primo flashback dove viene esposta la visione dell’esploratore, la sua smania di scoprire il mondo, visto come “un baule pieno di tesori“, ma anche e soprattutto quando lo cala nel dramma di una missione difficile e pericolosa, davanti a ostacoli apparentemente insormontabili.
Cercando di passare attraverso i grandi ghiacciai dell’antartide, la nave Endurance finisce distrutta, schiacciata dalla banchisa, costringendo l’equipaggio a cercare la salvezza sulla sperduta isola Elephant, con poche provviste e in preda a condizioni climatiche al limite della sopravvivenza. Così lo stesso Shackleton, a bordo di una scialuppa, parte per affrontare i 1800 chilometri che lo separano dalla città di Grytvilken, da dove era partito, e tornare con i soccorsi. Un’avventura durata più di due anni, capace di entrare nell’immaginario popolare per la grande prova di coraggio che rappresenta. Un’avventura diventata anche canzone grazie a Franco Battiato e Manlio Sgalambro1.
Durante la grande guerra nel Gennaio del 1915,
un forte vento spingeva grandi blocchi di ghiaccio galleggianti
imprigionando per sempre la nave dell’audace capitano Shakleton.
Su un piccolo battello, con due soli compagni,
navigo’ fino a raggiungere la Georgia Australe;
mentre i 22 superstiti dell’isola Elefante
sopportavano un tremendo inverno.
(Deriva, deriva, verso nord, nord-ovest.
Profondità 370 metri 72 di latitudine est).
Per sopravvivere furono costretti a uccidere i loro cani,
per sopravvivere. Ma il 30 Agosto 1916, il leggendario capitano,
compariva a salvarli con un’altra nave.
L’autore, senza aggiungere nulla a una storia già di per sé epica, riesce a rendere bene la dimensione degli avvenimenti, le difficoltà e le privazioni, la tensione di uomini messi di fronte alla possibilità di morire da un momento all’altro e costretti a fare uso di tutte le proprie risorse. Il suo tratto è fatto di linee nervose e spesse, di neri densi e pennellate che formano volti stilizzati ma espressivi e sfondi essenziali, ma anch’essi molto incisivi. Accoglie tecniche tipiche del fumetto giapponese come le linee cinetiche, usate non solo per simulare il movimento ma anche per sottolineare la tensione di un momento, oppure i retini, usati con cura e parsimonia.
Endurance è un’opera solida, ben costruita, che sa sfruttare la base storica di partenza per creare un affresco vivo, emozionante. Ottima l’edizione Planeta, che continua con la proposta di autori spagnoli in Italia, facendo conoscere un panorama finora ben poco conosciuto.
Abbiamo parlato di:
Endurance
Luis Bustos
Planeta DeAgostini, 2009 (ed. italiana)
184 pagine, cartonato, bianco e nero – 12,95€
ISBN: 978-84-67477-00-9
Shakleton, di Franco Battiato, testi Manlio Sgalambro. Gommalacca (Polygram, 1998) ↩