Madame Trelkovski affida a Dylan il compito di investigare su una presenza che ne disturba le attività medianiche. Le indagini lo portano a incrociare la strada di un lugubre gruppo di fan dei Beatles. Riccardo Secchi esordisce sulla collana con un soggetto potenzialmente interessante incentrato sul tema della famiglia, che purtroppo non viene sviluppato adeguatamente in sede di sceneggiatura.
Tecnicamente, infatti, si segnalano alcuni difetti che inficiano il risultato finale, e le intriganti premesse. Il ritmo del racconto, supportato da buoni dialoghi, soffre di un’introduzione eccessivamente prolissa e del tutto scollegata dalla risoluzione, appesantita da un lungo “spiegone”. Più di una soluzione narrativa appare poi discutibile (la parte incentrata sul fantasma, l’arrivo alla polizia di Baldock, l’utilizzo di Irma) forzando i cambi di rotta in maniera artificiosa. Le diverse linee narrative non riescono così a trovare un efficace raccordo fra loro, troncando la narrazione in compartimenti stagni.
Ben giocati i riferimenti ai Beatles e alla Manson Family, buona la gestione dei personaggi secondari, in particolare del sergente Dunn, che ricorda Marge Gunderson di Fargo, anche se sparisce presto di scena. Punti a favore arrivano dalla realizzazione grafica, a partire dalla splendida copertina di Gigi Cavenago e poi per le tavole di Valerio Piccioni e Maurizio Di Vincenzo, che si segnalano per la buona recitazione dei personaggi, la convincente gestione delle inquadrature e le eleganti tonalità di grigio utilizzate per variare la chiave temporale al passato.
Abbiamo parlato di
Dylan Dog #366 – Il giorno della famiglia
Riccardo Secchi, Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo
Sergio Bonelli Editore, febbraio 2017
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,20 €