Trasposto in una serie televisiva disponibile in Italia su Apple Tv+, Dr. Brain, nato come webtoon in Corea, è un thriller investigativo con alcuni peculiari elementi di fantascienza che gli conferiscono una natura filosofica.
A portare in Italia il fumetto è Renoir Comics, nella sua collana Gaijin, improntata alla pubblicazione di opere non giapponesi che si rifanno al manga.
La storia ha per protagonista Sewon, neuroscienziato autistico che sta lavorando allo sviluppo di una tecnica che permette di sincronizzare il proprio cervello con quello di una persona appena morta, assorbendone i ricordi. Il successo del suo esperimento attira l’investigatore privato Aaron, ex poliziotto con il vizio di gestire i casi anche a discapito dei regolamenti. Aaron chiede a Sewon di utilizzare la sua macchina per entrare nella mente di vittime di crimini irrisolti per poter così trovare i colpevoli. Il trauma dell’incidente in cui un pirata della strada mai catturato ha ucciso sua madre quando era piccolo, spinge Sewon a lasciarsi coinvolgere nonostante l’illegalità e i possibili rischi. Il processo non è privo di conseguenze e lo scienziato presto inizia a rendersi conto di quanto i ricordi assorbiti si mescolino con i suoi, rendendogli sempre più difficile distinguerli tra loro.
La trama estremamente intrigante è portata avanti da una narrazione dal ritmo rarefatto, in cui spesso ci si trova in uno stato di sospensione quasi onirica, vicino a quanto sembra manifestare il protagonista Sewon, la cui condizione psichica lo rende per altro refrattario alle emozioni.
Questo lento incedere acuisce il senso di mistero e si accompagna ai diversi colpi di scena della storia, caricandoli di ulteriore forza che si somma alla sorpresa di un’inaspettata svolta narrativa. Soprattutto però alimenta un certo stimolo alla riflessione filosofica, inevitabile in un racconto che mette la natura della mente umana e dei suoi ricordi al centro della sua narrazione.
Le azioni si svolgono spesso con un andamento dilatato da sequenze descritte da un considerevole numero di vignette che proseguono per diverse pagine. La natura e il formato del webtoon, soprattutto quello di matrice orientale, spesso permette di utilizzare molte più vignette di quanto non succeda nelle produzioni cartacee. Ovviamente il formato digitale comporta meno vincoli di spazio ed economia dettati dai formati fisici, ma ha anche la necessità di gestire una scansione molto diversa di quella della pagina stampata, venendo perlopiù fruito su dispositivi mobili e con uno scorrimento verticale. La scelta però ha un ruolo di forte impatto nell’atmosfera e nella costruzione di un generale senso di angoscia.
Da questo punto di vista è interessante il lavoro di adattamento nel cartaceo, dove è stato gestito ottimamente il cambio di paradigma di lettura e di impaginazione, senza forzature o effetti di straniamento. Il bianco della pagina domina sulle vignette, spesso prendendosi ampi spazi, ma di nuovo l’effetto giova all’atmosfera della storia e alla lettura, alimentando a sua volta il senso di galleggiamento e straniamento del protagonista rispetto alla realtà.
Il disegno di Hong Jacga è essenziale. Poche linee sottili per definire volti dall’aspirazione più realistica, rari sfondi, definiti anche questi da pochi elementi o da veloci rielaborazioni da fonti fotografiche. Nero e campiture entrano in gioco per costruire sagome, atmosfera e soprattutto suggestioni, suggerendo contesti e ambienti senza bisogno di disegnarli o definirli e sopperendo a limiti tecnici.
L’autore ha scelto di usare il colore come bicromia, scegliendo un cromatismo diverso a seconda della singola sequenza (arancio e viola sono i più frequenti) e scegliendo spesso di utilizzarlo per riempire vuoti e, in alcuni casi come il nero, per aiutare a evocare e suggerire sfondi e dettagli, oltre ovviamente ad usarlo come ulteriore pennello per le atmosfere.
Il tratto è interessante, ma anche acerbo, con alcune rigidità (soprattutto nelle figure di profilo) e qualche imprecisione anatomica. Vuoi per la natura della storia, vuoi per una scelta che limiti al massimo le difficoltà di esecuzione, dominano praticamente quasi solo primi piani e mezzi busti. Raramente poi le figure intere non sono risolte con l’uso di sagome e ombre. La regia e le scelte di Jacga però riescono a rendere comunque la scansione e le vignette efficaci e immersive.
Il volume si chiude con un notevole colpo di scena che non solo colpisce il lettore sia in quello che rappresenta sia per come è stato costruito e preparato, ma soprattutto fa ipotizzare un possibile nuovo cambio di paradigma per i capitoli a venire, lasciando con una considerevole smania di proseguire la lettura.
Dr Brain inanella una serie di idee tutt’altro che scontate e offre un taglio decisamente diverso e originale al classico tema del giallo investigativo, innestandoci un’intrigante deriva filosofica e psicologica con un’atmosfera efficace e molto immersiva al netto di un disegno un po’ acerbo.
Abbiamo parlato di:
Dr Brain
Hong Jacga
Traduzione di Gloria Romano
Renoir Comics, 2024
244 pagine, brossuato, colori – 14,90 €
ISBN: 9791256040100