Se c’è un fumetto che senza alcun dubbio regalerei a un bambino è proprio Dandelion, scritto e disegnato da Salvatore Callerami e impreziosito dai colori di Antonio Fassio. Questo perché in un mondo in cui sembrano prevalere fumetti cupi o violenti, tristi o tragici, spesso rivolti a un pubblico di adulti disincantati o di nerd oltranzisti, Dandelion ridà voce ai buoni sentimenti, alla magia, all’amore e all’affetto in tutte le sue forme, alla fantasia, alla purezza e soprattutto alla speranza.
Difficile infatti non rimanere conquistati quando leggiamo le avventure di Wema, piccolo spirito dei soffioni che dopo essere stata portata alla vita da Jua, spirito leone del coraggio, deve intraprendere un percorso di crescita e di scoperta di un nuovo mondo nel quale deve ricominciare a vivere, proprio nel ruolo di portatrice di speranza e realizzatrice di desideri. La regola vuole infatti che ogni volta in cui una persona del mondo “reale” soffia su un soffione esprimendo un desiderio, esso arrivi alle orecchie di Wema e dei suoi simili, che dovranno fare tutto il possibile per realizzarlo.
Ma come si possono esaudire le richieste di un bambino che vorrebbe che il suo gatto malato non morisse mai, o di due fratelli che vorrebbero riabbracciare la nonna morta troppo in fretta? È proprio compito di questo fumetto spiegarcelo, così come aiutarci a capire che certi desideri sono irrealizzabili ma non per questo devono renderci tristi, o farci sentire sconfitti e privi di speranza.
Il primo elemento da mettere in luce quando si parla di Dandelion è dunque il suo messaggio, e la dolcezza e la sincerità con la quale Callerami parla di sentimenti e di avvenimenti a volte anche molto tristi come la scomparsa di una persona che abbiamo amato. In maniera “favolistica”, certo, ma non per questo edulcorata o abbellita, magari nell’assurdo e censorio timore di turbare i lettori più giovani: per quanto certi argomenti siano trattati con tutta la delicatezza necessaria, Callerami non si tira indietro quando bisogna rivelare scomode verità; cosa che deve essere considerata come un ulteriore punto a suo favore e a favore del lettore, al quale viene insegnato come affrontare momenti bui nel miglior modo possibile.
Altro punto forte di Dandelion è il linguaggio fiabesco, del quale si percepisce l’assoluta aderenza allo stile. Non si ha, come a volte accade, l’impressione di leggere un racconto per adulti “mascherato” da fiaba per bambini, non si ha l’impressione che l’autore stia metaforicamente strizzando l’occhio al pubblico più maturo o agli appassionati di fumetti. Dandelion è una fiaba per bambini o ragazzini che però, unicamente in virtù del suo valore, può essere apprezzata anche dagli adulti, soprattutto se capaci di riconoscerne le lezioni di vita che esso porta con sé.
Terzo elemento da considerare è il mondo creato dai due autori, e i personaggi che lo popolano. L’universo di Dandelion è il nostro, ma visto nella sua parte più spirituale: è popolato da spiriti dei fiori, delle piante, degli animali, dei fiocchi di neve, dei frutti, dei rovi, della neve, del vento. Vivono in mezzo a noi, seppure su un piano diverso dell’esistenza, e la gente comune non riesce a percepirli. Ci sono, ovviamente, spiriti buoni e innocenti – come Wema, pura e desiderosa di aiutare al punto da apparire ingenua – e spiriti cattivi, taluni positivi e altri negativi, spiriti che credono nel bene e nella speranza e altri che invece la speranza l’hanno abbandonata, e vivono un’esistenza di tristezza e dolore.
Tutto questo, la presenza di entità naturali che convivono con l’uomo a sua insaputa, fa venire in mente le opere e la poetica di Dino Buzzati, che soprattutto in opere come Il segreto del bosco vecchio pone l’accento proprio su simili argomenti. È bello ritrovarli, in una veste così simile al loro nobile predecessore.
Ultime cose da far notare riguardo alla trama sono le numerose scene comiche o comunque ironiche che alleggeriscono l’atmosfera e rendono piacevole la lettura; la simpatia della protagonista, davvero amabile nei suoi slanci e nei suoi dubbi; la cura dedicata alla creazione di cattivi sfaccettati e sempre coerenti con il loro personaggio, e soprattutto la presenza di piccole sottotrame che via via arricchiscono il mondo di Dandelion, sollevano interessanti interrogativi riguardo il passato di tutti i personaggi, e rendono ancora più valido il loro universo.
Ennesimo punto notevole del fumetto è il disegno, davvero appropriato al tipo di storia raccontata. Lo stile di Callerami è chiaro e pulito, semplice ma estremamente curato nei dettagli, fatto di una linea chiara che coniuga alla perfezione esigenze di realismo e stilizzazioni tipiche della fiaba, molto curato nelle anatomie e nelle espressioni. Largo spazio è dato alle ambientazioni naturalistiche, quasi si fosse in un vecchio film Disney, gli sfondi sono sempre presenti e ineccepibili nella realizzazione, e ognuno di essi è costantemente arricchito dalla presenza di numerosi “comprimari” che ne ravvivano le scene, soprattutto spiriti di ogni ordine e grado che si muovono lungo le vignette dimostrandosi sempre efficaci e capaci di stupire.
Interessante anche la composizione delle tavole, progettate secondo la classica “gabbia” a sei vignette, dalla quale però Callerami riesce a evadere componendo pagine che sebbene semplici risultano ricche e chiare, capaci di aprirsi in scene più ariose quando la situazione lo richiede, ma che rimangono sempre al servizio della storia e del lettore, che non ha alcuna difficoltà a seguire lo svolgimento dell’avventura. Con il suo stile ricco e lineare Callerami dimostra che anche la tavola più semplice, priva di “svolazzi” e di esagerazioni stilistiche, se messa nelle mani giuste può offrire a livello di spettacolo tanto quanto quelle molto più complicate, e anzi in casi come questo può anche superarle in leggibilità.
Davvero espressivi tutti i personaggi, le cui emozioni si leggono perfettamente nei loro volti. E valida anche la creazione grafica di ciascuno di essi, che fin dalla prima apparizione raccontano tutto di se stessi quasi come se si stessero presentando davanti agli occhi di chi legge. Buoni e cattivi sono rappresentati con uguale precisione, senza mai scadere nel morboso, nel volgare o nel banale. Il mondo che fuoriesce dalle pagine è anzi ricco di personalità e di inventiva, davvero ben progettato.
Arricchiscono il tutto i colori di Antonio Fassio, che riescono a rendere più vive e nello stesso tempo più fiabesche tutte le ambientazioni, riescono a creare in maniera precisa ogni tipo di atmosfera, contribuiscono all’individuazione dei ruoli dei personaggi grazie a una palette ampia e azzeccata in tutto, e con luci, ombre e molta tecnica riescono a “raccontarci” con estrema precisione anche una cosa apparentemente semplice come un cambio di stagione. In collaborazione con i disegni, i colori riescono perfettamente a farci percepire il calore dell’estate o l’estremo gelo dell’inverno, e accompagnano il racconto sottolineandone i sentimenti ora lieti ora malinconici che la storia evoca.
Da segnalare inoltre che quella che arriva ora nelle fumetterie grazie a Shockdom è un’edizione riveduta, corretta e ampliata del primo volume di Dandelion, che funge da apripista per la nuova collana YUM dedicata al pubblico giovanile: al primo capitolo già precedentemente pubblicato se ne aggiunge ora un secondo completamente inedito e due storie brevi che approfondiscono le origini dei personaggi, scritte sempre da Callerami e disegnate da una sempre valida Elisa Pocetta, a suo agio nel mondo fiabesco di Dandelion, e da una Jessica “Loputyn” Cioffi molto piacevole da vedere in una veste quasi inedita, che rinuncia in parte alle sue atmosfere decadenti e grigie per raccontare una storia agrodolce ma estiva e solare.
In definitiva, Dandelion è un fumetto realizzato con molta tecnica e molto sentimento, con padronanza di stile e dialoghi, con ricchezza di contenuti, con onestà e sincero desiderio di intrattenere e stupire, con desiderio di offrire un messaggio di positività, speranza e allegria senza edulcorare la realtà o concedere facili scappatoie.
Un fumetto che stupisce per il suo cuore puro, che non scade mai nel sentimentalismo fine a se stesso e che soprattutto convince per la sincerità delle sue storie e per la positività del messaggio di speranza che offre.
Abbiamo parlato di:
Dandelion – Esprimi un desiderio
Salvatore Callerami, Antonio Fassio, Elisa Pocetta, Jessica Cioffi
Shockdom, 2017
Brossurato, colore, 176 pagine – euro 15,00
ISBN: 9788893360784