Cronache belghe: Clèment Vuiller, Maïté Grandjouan e Dominique Goblet.

Cronache belghe: Clèment Vuiller, Maïté Grandjouan e Dominique Goblet.

Tre fumetti dal panorama franco-belga, un autore e due autrici non tradotti in Italia tra mondi alieni, fantasmi e nostalgia.

Trovandomi a Bruxelles per alcuni mesi, per fare ricerca sul fumetto all’interno di un progetto di dottorato, non posso certo esimermi dal frequentare librerie, biblioteche e mercatini dell’usato della capitale belga, a caccia di fumetti. Del resto, il Belgio ha una tradizione celebre in fatto di narrazioni per immagini, con una produzione di fumetti tra le più alte del mondo. Abbiamo pensato, quindi, che questa potesse essere una buona occasione per iniziare una timida esplorazione dell’immenso panorama del fumetto franco-belga, raccontando alcuni titoli non tradotti in Italia. Trattandosi di un territorio sterminato, nella scelta dei testi non seguirò un criterio né cronologico né di rilevanza, ma piuttosto quello della scoperta: scriverò di fumetti contemporanei di cui, per diverse ragioni, può essere interessante discutere.

Terre rare di Clèment Vuiller

Terre-rare coverLa prima triade di titoli di cui parleremo conta testi molto particolari. Cominciamo con Terre rare di Clèment Vuiller, uscito nel 2022 per la casa editrice 2024. L’autore, originario di Bagnères-de-Bigorre, nei Pirenei, è al suo terzo volume per la casa editrice di Strasburgo, dopo Le Voyage céleste extatique (2015) e L’Année de la comète (2019), oltre ad alcune pubblicazioni con il collettivo “3 fois par jour” di cui è uno dei fondatori. Il libro si presenta con la cura e il mistero tipici delle pubblicazioni 2024: copertina cartonata spessa, costa in simil-tessuto con scritte in argento e pochissimi indizi su cosa potrebbe aspettarci all’interno. Ci troviamo davanti a paesaggi sterminati, deserti e alieni, e progressivamente capiamo di stare leggendo un fumetto muto che racconta la morte di un pianeta (e forse la nascita di un altro?).

Clèment Vuiller è un virtuoso del disegno del paesaggio, protagonista della maggior parte dei suoi testi, insieme ai fenomeni che lo attraversano quali comete, asteroidi, valanghe, eruzioni, tempeste. In Terre Rare, data la totale assenza di esseri umani, si ha l’impressione di assistere a una storia, una leggenda, un mito o una cronaca di una tradizione aliena; complici anche l’oggetto libro e l’accuratezza con cui 2024 pubblica i suoi fumetti, spesso veri e propri oggetti narrativi non identificati. Rispetto al disegno è molto forte l’influenza di Jesse Jacobs, maestro in racconti a fumetti stranianti. Ma se l’artista canadese si distingue per raccontare il caos dell’universo attraverso simmetrie assurde e per il controllo estremo della linea, in Clèment Vuiller la geometria della natura si unisce all’evento catastrofico, all’esplosione delle linee sulla pagina mostrando, con strumenti diversi, un tema presente in moltissimi fumetti di Jacobs: l’assenza di un vero confine tra razionale e irrazionale, tra ordine e caos, e il loro essere categorie tutte umane.

Fantasma di Maïté Grandjouan

fantasma coverL’irrazionale è invece il vero protagonista del  secondo fumettoFantasma di Maïté Grandjouan. Già attiva nell’autoproduzione, questa è la sua prima pubblicazione uscita per l’editore Magnani nel 2016. Fin dalla copertina, Fantasma sembra unire l’assurdo con il quotidiano, l’abituale con lo straordinario, mostrando un classico fantasma con il lenzuolo bianco coperto da una parrucca bionda. Vediamo un quartiere residenziale dalle tinte forti e sfumate, le villette a schiera, le strade deserte, un’ambientazione ordinaria che, rifacendosi ai classici americani del cinema horror, lascia intuire che qualcosa di spaventoso (o almeno di molto strano) sta per succedere.

In effetti più che al genere horror, l’autrice si riferisce all’immaginario di David Lynch e di Alejandro Jodorowsky, evocando figure legate al sogno, all’inconscio e alla psicomagia. I due grandi temi sembrano essere l’amore e la morte, la relazione indissolubile che li lega, la crescita e gli sconvolgimenti che possono portare nella vita di una persona. Anche a livello narrativo si nota un forte stile lynchiano: il fumetto è carico di simboli, di metafore e di eventi difficilmente interpretabili. Da questo punto di vista il fumetto di Maïté Grandjouan appare forse troppo criptico e involuto, una criticità che superato nella sua opera successiva, Lena la-très-seule (Magnani 2023), a giudicare dalla buona ricezione da parte della critica. D’altra parte, Fantasma colpisce per il segno dell’autrice,caratterizzato da sfumature accese, forme precise pur senza linee di contorno, paesaggi essenziali e deserti in cui si riconosce la forte influenza di Edward Hopper. Le tavole spingono più verso l’aspetto pittorico che quello narrativo, con vignette ampie e poco testo che dettano il ritmo lento e sospeso del fumetto.

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Souvenir d’une journée parfaite di Dominique Goblet

Souvenir_CoverChiudiamo con una delle prime opere di un’autrice affermata nel panorama franco-belga e di cui in Italia, ad oggi, non è stato pubblicato nullaDominique Goblet. L’autrice è nota per i suoi numerosi fumetti sperimentali, per un disegno pittorico ed evocativo, insieme a storie cariche di poesia. La sua seconda opera uscita in Francia è Souvenir d’une journée parfaite, pubblicata originariamente per Fréon nel 2001 e ristampata nel 2017 dalla casa editrice Frémok (nata dalla fusione di Fréon e Amok nel 2001, un altro editore da tenere d’occhio). In poche pagine, l’autrice riesce a dare vita a un racconto stratificato, emotivamente complesso, che incrocia un episodio legato alla propria autobiografia con una storia di finzione. La visita alla tomba del padre da parte della narratrice si sovrappone alla vita di un altro uomo, Mathias Khan, e alla sua storia d’amore con una donna. Qui è la memoria al centro del racconto, insieme al suo rapporto con gli oggetti che sono stati parte della vita di una persona: questi infatti restano nelle case, negli armadi, fino anche ai mercatini dell’usato, capaci di sbloccare un ricordo anche in chi non ne ha conosciuto il proprietario.

Il fumetto di Dominique Goblet mette in scena una malinconia dolceamara, a tratti graffiante, merito soprattutto del suo disegno grezzo, cupo, che non cede però alla paura o all’inquietudine, quanto piuttosto alla nostalgia. L’aria che si respira in Souvenir d’une journée parfaite è la stessa del mare piatto d’inverno, o di una giornata nuvolosa in una campagna deserta. Anche in questo grigiore l’autrice disegna efficacemente la dolcezza dei rapporti umani e la semplicità di un bel ricordo. Vanno considerati, inoltre, i brevi testi in apertura e in chiusura del fumetto, che definiscono la poetica dell’autrice, il suo volersi muovere consapevolmente tra autobiografia e finzione nella creazione di una storia, l’indissolubile rapporto che qualsiasi narrazione stringe con le nostre sfere più intime e anche la collaborazione con il suo compagno, Guy-Marc Hinant, poeta, scrittore, produttore musicale e cinematografico, che ha collaborato alla scrittura dei testi.

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Abbiamo parlato di:
Terre Rare
di Clèment Vuiller
Éditions 2024, 2022
148 pagine, cartonato, colore – 29,00 €
ISBN 9782383870104
https://www.editions2024.com/livres/terre-rare

Fantasma
di Maïté Grandjouan
Éditions Magnani, 2016
120 pagine, cartonato, colore – 29,00 €
ISBN 1092058214
https://www.editions-magnani.com/fantasma.htm

Souvenir d’une journée parfaite
di Dominique Goblet
Frémok, 2017
52 pagine, cartonato, colore – 19,00 €
ISBN 9782390220022
https://www.fremok.org/site.php?type=P&id=316

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